Percorsi solitari in mezzo ai prati, il volteggio di una farfalla, i saltelli di un grillo, la carezza del vento scuote il canneto, lo sguardo vigile di un falco presidia la campagna. Sei solo ma senti che lì c'è la vita!
Occhi fieri di patrioti, eroi delle nostre libertà ti fissano nelle lapidi di Pantheon vuoti, sei solo ma senti il peso dell'eredità di quel martirio e l'orgoglio che ti accompagna.
L'anima di un pittore che rivive osservandone la tela, l'armonia entra nel cuore e ti libera la mente quando ascolti una musica divina. Tu sembri solo, ma sei in dolce compagnia.
Percorsi affollati in mezzo a giovani alienati da decibel, pieni di lattine che fanno gli occhi spenti, apolidi dal nulla accomunati hanno in mente solo come tirare a campare.
Menti spappolate dalla noia crescente, senso del dovere zero, milioni di persone che si perdono nei miti di veline, fiction e calciatori, storie piagnone, la cultura nazionalpopolare incessante sugli schermi.
Porte e finestre al tramonto già sbarrate donne spaventate dal timore di scippi e di essere violentate. Branchi di codardi fanno il coro ai potenti sperando di potere raccattare qualche briciola di pane.
Libertà di stampa chiesta per giornalisti non indipendenti, il sapere di intellettuali che non si libra ma è organico a una parte, prediche di preti interessati a circuir la fede, onirici sogni che inseguono miti di cartone.
Menti inconsistenti, pennivendoli offrono pensieri giornalieri, schiavi dei diritti credono che tutto sia loro dovuto senza dover dare. È qui in questa folla di conformismo, oceano indifferente di opportunismo, che mi sento solo.
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