Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Rosso scarlatto

Ho amato,
amato la tua aria.

Amato le tue dita
strette alle mie.

Ho amato,
ho fatto l'amore
con le tue parole,
con i tuoi pensieri,
con la tua anima.

Ora i primi
raggi dell'alba
non illuminano
più i tuoi occhi,
il tramonto apre
alla notte solo
i miei solitari
occhi umidi.

Sotto l'occhio
attento di una clessidra,
il sole illumina
il mio tempo.

Carne solo carne,
tra le mie dita,
condita da insipidi minuti
di un rosso scarlatto.

Carne solo carne
senza vita.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il tuo piccolo naso rosso

    Un giorno come tanti,
    un filo di brina,
    delle foglie infreddolite
    dal vento del mattino.

    Sembrava cosi,
    infreddolito
    e tremolante,
    il nostro primo saluto.

    Cosi sarebbe stato,
    se le tue parole
    non fossero state scritte
    dai miei sogni,
    se le tue gesta
    non avessero
    disegnato nell'aria
    i miei pensieri.

    Cosa sarebbe stato
    se le tue labbra
    non avessero
    scritto il futuro.

    Cosa sarebbe stato
    se non ci fosse
    stato un tremolante
    infreddolito
    piccolo naso rosso.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Nodo dopo nodo

      Una corda.
      Una corda piena di nodi.
      Una corda piena di ricordi
      in infiniti nodi
      tutti diversi,
      tutti unici,
      tutti irripetibili.

      Seguo la corda
      mi avvicino ai nodi
      sfiorandone uno sorridente,
      uno umido di pianto,
      ne vedo uno stupito,
      uno incredulo,
      uno meravigliato.

      Altri quasi vergognosi
      di essere dei nodi
      timidi, imbranati, ingenui.

      Passo dopo passo,
      vivo questa corda
      fino alla fine.

      Una corda tagliata,
      sfilacciata in mille
      piccolissimi fili,
      in mille pensieri
      spezzati,
      in pensieri spezzati
      che non riusciranno
      più ad unirsi
      per fare ancora
      assieme un nuovo
      irripetibile nodo.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Fili di vita

        Snocciolo tra le dita
        momenti di gioia,
        in gesti che sembrano
        una recita del rosario.

        Il rosario
        della felicità,
        in un lento fluido
        d'emozioni che scorre
        tra le dita.

        Gioco, gioco con te.
        Sono i tuoi capelli,
        sono fili d'oro,
        fili di seta intrecciati
        con sogni e ricordi.

        Sono pensieri, gioie,
        speranze da scartare,
        aprire, consumare,
        al prossimo tramonto.

        Snocciolo tra le dita
        fili d'emozioni
        per unirli in una corda
        di sogni e speranze,
        una corda di vita
        che legherà un giorno
        ad un altro giorno
        fino alla fine
        di tutti i sogni.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La penna ballerina

          In un teatro di carta,
          con la musica
          di sogni e ricordi
          una ballerina danza.

          Danzano carta e penna
          fra sorrisi sogni,
          pianti e dolori,
          creando sul bianco velo
          lettere e parole.

          Amo questa ballerina
          compagna della mia vita,
          che danza e scrive,
          che parla per me,
          parla per te.

          Oggi la sua danza è triste,
          i disegni sono annacquati,
          i suoi passi volano
          su ritmi lenti, parole cupe.

          Tra le mie mani ruvide
          la mia ballerina trema,
          sapendo che questo
          sarà l'ultimo ballo per te.

          Sapendo che dietro il sipario
          ci sarà solo il buio,
          ci sarà solo un'uscita,
          ci sarà solo un cartello
          che indicherà una nuova strada,
          una nuova città,
          un nuovo mondo.
          Un mondo vuoto.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Senza tempo

            La mia mente scorre
            su queste parole,
            su questi pensieri,
            per rivivere,
            narrare, ricordare.

            Sento la mia
            vita posseduta,
            posseduta dal mistero
            e da una vita nuova.

            Piccole cose,
            tante piccole cose.

            Un fiore stretto
            dalle tue labbra,
            le tue mani che si
            scaldano tra le mie,
            poche parole
            infilate in un filo
            per sentirti
            accanto a me.

            Non esisteva il passato,
            non si cercava il futuro,
            la vita era il presente.

            Non c'era il desiderio
            di essere altrove,
            quando un sasso
            diventava una poltrona,
            quando una nuvola
            si trasformava
            in bolle di sapone,
            quando un ortica
            era per noi
            il più bel fiore del mondo.

            Non c'era nessun desiderio
            di fermare il mondo,
            conoscere il futuro.

            Nell'aria si respirava
            un solo pensiero:
            vivere.
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La poiana

              La puoi vedere ogni mattina
              appollaiata sopra un palo
              della recinzione che costeggia
              l'autostrada. È una poiana
              bella, fiera ed immobile osserva
              lo scorrere del traffico e si gusta
              il riverbero e il calore del sole.
              Poi si alza, allarga le sue ali
              vola in alto sulla campagna
              a perlustrare, e poi, silenziosa
              piomba sulle prede da mangiare.
              Anch'io ho una poiana dentro
              al cuore, è ferma lì ad osservare
              il traffico dei miei sentimenti.
              Ogni tanto si trasforma, diventa gatta,
              fa le fusa e si lascia accarezzare ma
              se poi tenti di ritornare a vivere
              con lei non solo qualche istante
              si alza, vola via e minacciosa
              ti dice "voglio poter fare quello
              che voglio, volare qua e là libera
              ti devi accontentare di quegli
              attimi che mi sentirò di darti".
              E allora torna a presidiare
              il tuo cuore triste e se passa
              un'allodola e hai voglia di volare,
              lei arriva subito e la ghermisce
              rifà la gatta e poi sparisce.
              Sono quattro giorni che non la sento.
              Lei non chiama ed io nemmeno.
              Quattro giorni che non la vedo.
              Forse come allodola ha inseguito
              il luccichio di uno specchietto
              forse brillava ai suoi occhi
              e adesso, ad un'ala è ferita.
              Forse più semplicemente la fiera poiana
              si è goduta quattro giorni di quiete e sole
              ritemprata e ferma non si fa sentire, chissà
              se pensa come me: perché non mi chiama?
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                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Stella

                Stella che hai brillato
                nel firmamento del mio cuore.
                Stella che hai estratto
                dalla mia mente dolci parole
                che ti parlavano d'amore.
                Stella che ad un tratto ti sei
                divisa in due. Una parte di te
                che inseguiva le mie carezze
                sul volto e sui capelli, ansiosa
                come una tela bianca aspetta
                il pennello di un pittore bramosa
                di diventare un'opera d'arte.
                E l'altra parte di te, invece, si
                interrogava se quella eri proprio tu,
                non si riconosceva più, arrivava a
                chiedersi se quella già vissuta
                era stata vera vita.
                Però questa emozione mai provata
                Lo stomaco bloccava e alfine ti ha
                spaventata. In quel "io vorrei non
                vorrei", eterno dilemma, si sceglie
                sempre la tranquillità
                mai di vivere la vita.
                Stella che ancora accendi il mio cuore.
                Stella che alimenti dolci emozioni.
                Ritorna a brillare nel mio firmamento
                solleticherò la tua mente
                con un arpeggio melodioso di parole,
                affrescherò di carezze tutto il tuo corpo,
                e insieme... cercheremo l'eternità.
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Labbra di corallo

                  Le stelle si addormentano
                  avvolte nel chiaro della luna
                  quando io chiudo gli occhi e
                  tu mi appari, dolce visione
                  che poi scompare.
                  Le mie mani si allungano e
                  come vento accarezzano
                  i tuoi capelli, la mia bocca
                  sfiora le tue labbra di corallo
                  e un tenero bacio ne ricava.
                  La fantasia abile regista dei
                  miei sogni, spalanca porte
                  chiuse, cori di violini suonano
                  melodie sconosciute, il gorgo
                  dell'immenso si riduce a poco,
                  tutto si concentra in quel calore.
                  Ciak. Il film è finito, apro gli occhi
                  nel silenzio tutto è buio. Vedo
                  la mia stella, l'attrice protagonista
                  Dei miei sogni che mi sorride,
                  l'appuntamento è solo rimandato
                  non svanito.
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