Ti ho disperso e non ti ho disperso amore nel mio corpo ti ho perduto e nel tuo che su molte strade appare splendido frutteto vuoto.
E ti ho ritrovato giovinezza degli alberi in inverno ti ho scongiurato: stai nel mio sangue, fai città in me e sii preciso nella sollevazione del viso.
Nothing is ever really lost, or can be lost, No birth, identity, form-no object the world, Nor life, nor force, nor any visible thing; Appearance must not foil, nor shifted sphere confuse thy brain. Ample are time and space-ample the fields of Nature. The body, sluggish, aged, cold-the embers left from earlier fires, The light in the eye grown dim, shall duly flame again; The sun now low in the west rises for mornings and for noons continual; To frozen clods ever the spring's invisible law returns, With grass and flowers and summer fruits and corn.
Già di settembre imbrunano a Venezia i crepuscoli precoci e di gramaglie vestono le pietre. Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio sugli ori dei mosaici ed accende fuochi di paglia, effimera bellezza.
Quando vieni al mondo la vita è... gioia, Quando cresci, la vita è... speranza, Quando raggiungi la meta, la vita è... certezza, Quando arriva la malattia, la vita è... sconforto, Qunado la combatti, la vita è... delusione, Quando non ce la fai più, la vita è... fede, Quando sei alla fine, la vita è... Padre Pio, Quando sconfiggi la malattia, la vita è... Padre Pio, Quando torna la luce, la vita è... Padre Pio, Quando preghi Padre Pio, la vita è...
La natura è un tempio in cui viventi colonne lasciano talvolta sfuggire confuse parole; l'uomo vi passa, attraverso foreste di simboli, che lo guardano con sguardi familiari. Simili a lunghi echi, che di lontano si confondano in una tenebrosa e profonda unità – vasta come la notte e la luce – i profumi, i colori e i suoni si rispondono. Profumi freschi come carni di bimbi, dolci come il suono dell'oboe, verdi come praterie. Ed altri corrotti, ricchi e trionfanti, vasti come le cose infinite: l'ambra, il muschio, il benzoino e l'incenso, che cantano i rapimenti dello spirito e dei sensi.
Contro l'amore non c'è Rimedio alcuno, Nicia, né unguento né polvere - io credo - lieve, dolce farmaco. Da te, persino l'anima mi farei bruciare, persino L'occhio, che amo Più di tutto Mi tufferei da te, ti bacerei la mano E bianchi gigli ti porterei E il fragile papavero Dai petali scarlatti. Imparerò a nuotare Così saprò perché Vi è dolce abitare negli abissi.