Settembre a Venezia
Già di settembre imbrunano
a Venezia i crepuscoli precoci
e di gramaglie vestono le pietre.
Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei mosaici ed accende
fuochi di paglia, effimera bellezza.
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Già di settembre imbrunano
a Venezia i crepuscoli precoci
e di gramaglie vestono le pietre.
Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei mosaici ed accende
fuochi di paglia, effimera bellezza.
Le candele della notte...
Si sono spente.
Ho paura...
Restare e morire...
O andare e vivere?
Troppo dolce e seducente...
Per avere sostanza.
Quando vieni al mondo
la vita è... gioia,
Quando cresci,
la vita è... speranza,
Quando raggiungi la meta,
la vita è... certezza,
Quando arriva la malattia,
la vita è... sconforto,
Qunado la combatti,
la vita è... delusione,
Quando non ce la fai più,
la vita è... fede,
Quando sei alla fine,
la vita è... Padre Pio,
Quando sconfiggi la malattia,
la vita è... Padre Pio,
Quando torna la luce,
la vita è... Padre Pio,
Quando preghi Padre Pio,
la vita è...
La natura è un tempio in cui viventi
colonne lasciano talvolta sfuggire
confuse parole; l'uomo vi passa,
attraverso foreste di simboli,
che lo guardano con sguardi
familiari.
Simili a lunghi echi,
che di lontano si confondano
in una tenebrosa e profonda unità
– vasta come la notte e la luce –
i profumi, i colori e i suoni si rispondono.
Profumi freschi come carni di bimbi,
dolci come il suono dell'oboe,
verdi come praterie.
Ed altri corrotti, ricchi e trionfanti,
vasti come le cose infinite:
l'ambra, il muschio, il benzoino
e l'incenso, che cantano
i rapimenti dello spirito e dei sensi.
Contro l'amore non c'è
Rimedio alcuno, Nicia,
né unguento né polvere - io credo - lieve,
dolce farmaco.
Da te, persino l'anima mi farei bruciare, persino
L'occhio, che amo
Più di tutto
Mi tufferei da te, ti bacerei la mano
E bianchi gigli ti porterei
E il fragile papavero
Dai petali scarlatti.
Imparerò a nuotare
Così saprò perché
Vi è dolce abitare negli abissi.
Inosservati s'allungano i monti -
le sagome di porpora levate
senza sforzo o stanchezza -
senza aiuto né plauso -
Sui loro volti eterni -
nell'oro che dilegua -
in perfetta letizia il sole indugia
cercando compagnia per la sua notte.
Le pene silenziose,
celate dalla luce del giorno.
Risplenderanno nelle tenebre
come stelle accese nella notte.
Si lo so, tutto è finito
non parlar, non dirmi niente
già da un pezzo l'ho capito
che il finale era imminente.
Si lo so, tutto è finito
sei d'un altro innamorata
già da un pezzo l'ho capito
questa scena l'ho aspettata.
La commedia dell'amore
è finita finalmente
hai spezzato questo cuore
non parlar, non dirmi niente.
Ho bisogno di vederti
tutti i giorni vita mia.
Ho bisogno di sentire
quella dolce melodia
quella musica oppiata
che m'inebria e che mi nuoce
quella musica drogata
che mi piace... la tua voce.
Pe mme la donna è comme 'a mascatura:
pe farla funzionà nce vò 'o chiavino.
Senza 'o chiavino tu può stà sicuro,
fa 'a ruggine e nun haje cchiù che ne fà!...