Poesie d'Autore


Scritta da: Lucio Dusso
in Poesie (Poesie d'Autore)

Sulla tua bianca tomba

Sulla tua bianca tomba
sbocciano i fiori bianchi della vita.
Oh quanti anni sono già spariti
senza di te - quanti anni?

Sulla tua bianca tomba
ormai chiusa da anni
qualcosa sembra sollevarsi:
inesplicabile come la morte.

Sulla tua bianca tomba,
Madre, amore mio spento,
dal mio amore filiale
una prece:
A lei dona l'eterno riposo.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Stefano Murittu
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    É successo quando l'atlantico
    restituiva i cadaveri
    avvolti nei fiori bianchi delle onde
    e nell'odio incontrollato delle fiere
    per il sangue rappreso della morte

    Le spiagge si riempivano di corvi e di scacalli voracemente affamati di carni a brandelli,
    sulla sabbia.
    Della terra bruciata dal terrore di secoli in catene
    il paese che si diceva verde.
    Quel paese che i bambini chiamano ancora verde speranza

    è successo quando i corpi i corpi
    s'imbevevano nel mare
    di vergogna e di sale
    Nelle acque sanguinanti di desideri
    E di debolezza

    fu allora che, negli occhi infocati,
    ora il sangue,
    ora la vita, ora la morte.
    Abbiamo trionfalmente sepolto i nostri morti
    E sulle tombe
    Abbiamo reso onore al sacrificio degli uomini,
    per l'amore
    Per l'armonia,
    Per la nostra liberta.
    Anche davanti alla morte ora per ora
    Nelle acque insanguinate
    Anche nelle piccole sconfitte
    subite per la vittoria
    per noi la verde terra di San Tome
    sara anche l'isola dell'amore.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Lucio Dusso
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Sera

      Ch'io segua la mia via lascia, o diletta;
      Si rabbuia e fa freddo sempre più;
      La giornata al suo fin vedi s'affretta,
      E fermar non mi debbo che laggiù.

      Vuoi cantarmi i tuoi canti? Estraneo affatto
      È, fanciulla, il lor suono a questo cor;
      L'ho già posta in oblio da lungo tratto
      Quella soave tua parola: Amor.

      Lontani dì mi tornano al pensiero
      E che soave ella fosse mi par;
      Or, fanciulla, proseguo il mio sentiero:
      «Alla sua meta ognun deve arrivar».

      Volge più sempre al basso il mio cammino;
      L'aer più fosco e rigido si fa:
      Vacilla il piè; presagio del vicino
      Ultimo dì m'è la cadente età.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Lucio Dusso
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Io lo ricordo, amata, io lo ricordo

        Io lo ricordo, amata, io lo ricordo,
        Lo splendore dei tuoi capelli;
        Non fu allegra vicenda, né leggera,
        Per me l'abbandonarti.

        Delle notti autunnali mi ricordo,
        Del murmure nell'ombra di betulle:
        E se allora più corti erano i giorni,
        Più a lungo dava luce a noi la luna.

        Ed io ricordo che tu mi dicevi:
        "Questi anni azzurri se ne andranno via,
        E tu, mio amato, dimenticherai,
        Per sempre, per un'altra".

        Ma oggi il tiglio che va rifiorendo
        Di nuovo ha ricordato ai sentimenti
        Come teneramente cospargevo
        A quel tempo i tuoi riccioli di fiori.

        E il cuore, non disposto a raffreddarsi,
        E amando un'altra con malinconia,
        Va ricordando con quell'altra te,
        Come un lungo racconto prediletto.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Rosaria Spinelli
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Viviamo mia lesbia e amiamo, e ogni mormorio dei vecchi perfidi
          abbia per noi il peso della più vile moneta.
          I giorni possono morire e risorgere
          noi, tramonta la nostra breve luce.
          Dovremo dormire una notte infinita.
          Dammi mille baci, e quindi cento,
          poi dammene altri mille e altri cento ancora. E quando ne avremo a migliaia li confonderemo, per non sapere, perché nessuno getti il malocchio invidioso per un così alto numero di baci.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Lucio Dusso
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Orizzonte

            In un lucido vespro, esteso come il tedio,
            quando l'estate torrida brandisce la sua lancia,
            d'un greve sogno mio lo spettro riflettevano
            mille ombre drizzate in fila sulla piana.
            Era purpureo specchio la gloria del tramonto,
            era un vetro di fiamme, che scagliava al vetusto
            infinito il pesante sogno sulla pianura...
            Ed io sentii lo sprone sonoro del mio passo
            echeggiare lontano nel tramonto sanguigno,
            e più oltre l'allegro canto d'un'alba pura.
            Vota la poesia: Commenta