Scritta da: Laura Elena Tomaru
in Poesie (Poesie d'Autore)
Niente
Niente,
il senso di ogni cosa ormai è
niente,
le certezze dei miei sogni
sono spente,
è niente
ciò che prima era tutto.
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Niente,
il senso di ogni cosa ormai è
niente,
le certezze dei miei sogni
sono spente,
è niente
ciò che prima era tutto.
Fuori spazio,
così, a Maggio!
Dimenticato è il vano,
triste, debole origamo!
Per te, desueta fierezza di donna presunta,
sedotta, di latte munta,
ora annacqua la fame, porta la pace,
a te e al tuo grillo audace!
Graffiagli le guance,
innaffiane il sapore!
Ansima la mente presa,
ma è solo una mano a tener la corda tesa!
Corroboro l'addio
e giù, satollo d'oblio,
con mente e corpo,
è ingoiato il rospo!
Estate amara,
genufletti i tempi del tuo caldo spazio!
Evaporami l'abbaglio,
scioglierai il mio ennesimo sbaglio!
Assalito come sempre dalla corsa,
di ultimare con costante frenesia,
la giornata che finisce sempre storta,
nel cercare scappatoie ad ogni via.
Mi rifugio tardi e stanco, nel silente,
di un computer che ormai angusto m'abbandona,
e mi chiedo se è più vecchia la mia mente,
o il mio corpo per questa vita da maratona.
Quindi chiudo anche l'ultima applicazione,
spengo tutto, per raggiungere il cuscino,
ma prima di sfumar nel sonno ogni emozione,
devo baciare un solo istante il mio bambino.
Come d'incanto, la mia mente si riaccende,
alimentata da un calore che m'assale,
mentre guardo la mia creatura tanto assorta,
nel suo sogno sorridendo come un giullare.
Ogni dolore che mi affligge, vola via,
ed un brivido mi sfiora piano piano,
mentre anch'io d'esser bimbo ho nostalgia,
ed accarezzo il suo bel viso con la mia mano.
Rimbocco la coperta, e nuovamente mi lascio andare,
senza badare all'ora tarda che mi vorrebbe consumare,
perché potrei restare in piedi altre tre ore solo a pensare,
cosa sognava il mio angioletto, mentre papà stava a guardare.
Ci sono giorni senza colore,
ci sono attimi, che sembrano ore,
ma basta un istante a scaldare un cuore,
se accendi il fuoco, chiamato amore!
Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.
Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda atroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.
Spiegami perché
quando è notte il sole
muore lentamente
tra le nubi e le stelle...
La morte estende
i suoi doni sull'altare argentato.
Spiegami perché
sull'asfalto il sangue
evapora nell'ombra del silenzio...
Biancaneve ha finito
di mangiare la mela,
ed ora fuma e vomita
i sogni di quest'era
bruciata dalla realtà.
Il principe azzurro
è Gay...
L'amore porta le corna.
La vita nell'Alba di un nuovo sospiro
in culo al prossimo
mendicante di speranze
infilerà la sua
verità spietata.
Spiegami perché
il tempo passa
e il cielo non basta.
E domani è già mattina,
un nuovo viaggio,
una nuova donna,
un nuovo dolore
si trasformerà in vento...
Che tra le dita sudate
svanisce.
Tutto inizia e poi finisce
come le parole che avrei voluto dirti
e che invece ad un
angelo sordo ho confidato.
Il gomitolo
Ho aperto il cassetto dei desideri
ho preso il gomitolo rosso
Sulla finestra bianca
l'ho liberato
Il gomitolo corre
per le città e per le vie
ha bussato alla tua porta
tu hai aperto
era il gomitolo
dell'amicizia.
Ore banali,
di un'esistenza comune,
in un giorno qualunque
nel vuoto che c'è.
Ordinario dolore,
o forse torpore.
Arcana sensazione,
e indegna.
Oblio della ragione,
oblio della passione:
tedio disarmante,
grido inquietante.
Indegna sensazione,
e arcana.
Come ali di farfalla
si posa sul mio cuore...
donandomi
sole allegria...
tenerezza, simpatia!
Trasparente come
l'acqua!
Vivacizza la
mia sete...
sgorga amore
dall'immenso
suo cuore...
Esulto
dall'immensa
gioia...
nel sentire
quel battito
d'ali... posandosi
nel palmo
della mano...
cosi...
sei tu per me!
Amica mia!
"Alla Fine Il Mio Cuore Immacolato
Trionferà!"
Madre d'ogni madre
Il Tuo sì
s'è fatto Grembo!
Carne!
Speranza!
Il Tuo sì
d'ogni grembo
scintilla di Risurrezione!
Al Tuo cospetto
sciami di stelle
danzare
inebriarsi
della Tua luce
Sì,
sei Tu "l'Immacolata Concezione!"
Luce
tra Cielo e Terra
dei miei battiti che seguono
- tra sospiri e preghiere -
I Tuoi palpiti...
all'Infinito!
Sì,
il Tuo testamento s'è fatto Verità...
"Alla Fine Il Tuo Cuore Immacolato
Trionferà!"