Poesie d'Autore


Scritta da: Stefania Ruggiero
in Poesie (Poesie d'Autore)
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno

durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell'afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
Composta mercoledì 4 luglio 2001
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    Scritta da: Antonino Gatto
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Una fiamma nel cuore

    Sorriso beato quanto ti ho amato!
    Vissuto, abbracciato, pianto e cercato.
    Quanto mi mancano i tuoi gesti passati
    di giorni lontani non ancora sfumati.
    Mi sono rimaste emozioni nel petto,
    tutte parole che non ti ho mai detto,
    e le ho conservate sempre al mio lato,
    insieme ai ricordi che tu mi hai lasciato.
    Oggi una fiamma mi arde nel cuore,
    prova vivente di tutto il tuo amore,
    di quel esile fuoco che si è spento nel vento,
    per riaccendersi in me, restandoci dentro!
    Composta domenica 3 luglio 2011
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      Scritta da: Antonino Gatto
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Mare antico

      Mare,
      ogni mio desiderio di pace,
      si placa restandovi accanto.
      Bianche spiagge assolate,
      letti di vacanze sognate,
      vissuti da vite di stagioni passate.
      Vecchia orchestra antica,
      musica d'altri tempi,
      ritmata dalle vostre correnti.
      Fresche baciate carezze dal vento,
      saporite di sale, colorite d'argento.
      piangetemi addosso, dall'alba al tramonto,
      devastate i miei sensi,
      cancellate il mio pianto!
      Composta lunedì 4 luglio 2011
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        Scritta da: Aristide Caruso
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Dal cimitero di Poggioreale

        Non ha tombe per me Poggioreale.
        Hanno pace i miei cari
        laggiù tra colli onde fraterno ai morti
        torna d'autunno il vento.

        Qui dan senso d'angustia
        loculi sovrapposti e urbana pompa
        d'arche e di marmi.
        E il "recinto dei grandi"
        non mi commuove più che i vostri nomi
        su scarne croci, antichi montanari,
        a sommo della piana
        ove fumano lontane
        locomotive tra gli ulivi e il mare.

        Piccolo cimitero tutto ascolto
        odoroso di greggi sul pendio.

        È sì breve il cammino
        dalle case al cancello.
        Ci si abitua al pensiero
        di quest'ultima strada
        come del verde viottolo nel campo
        del vicolo che scende
        ai gradini corrosi della chiesa.

        E quell'estremo andare
        s'attende come il tempo
        certo delle castagne
        dei grappoli dorati
        delle nubi che vanno al Reventino.

        I vecchi hanno un sorriso
        dolce e bianco
        se ricercan laggiù
        qualcuno cui da tempo
        vorrebbero ridire tante cose
        nella vecchia osteria
        e che attende, in ascolto:
        è sì breve il cammino
        dalle case al cancello.
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          Scritta da: Ombra Nella Notte
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il canto dell'odio

          Il Canto dell'odio – Stecchetti

          Il Canto dell'odio
          Quando tu dormirai dimenticata Sotto la terra grassa
          E la croce di Dio sarà piantata Ritta sulla tua cassa
          Quando ti coleran marcie le gote Entro i denti malfermi
          E nelle occhiaie tue fetenti e vuote Brulicheranno i vermi,
          per te quel sonno che per altri è pace sarà strazio novello
          e un rimorso verrà freddo, tenace, a morderti il cervello.
          Un rimorso acutissimo ed atroce Verrà nella tua fossa
          A dispetto di Dio, della sua croce, a rosicchiarti l'ossa.
          Io sarò quel rimorso. Io te cercando Entro la notte cupa
          Lamia che fugge il dì, verrò latrando Come latra una lupa;
          Io con quest'ugne scaverò la terra Per te fatta letame
          E il turpe legno schioderò che serra La tua carogna infame.
          Oh, come nel tuo core ancor vermiglio Sazierò l'odio antico,
          Oh, con che gioia affonderò l'artiglio Nel tuo ventre impudico!
          Sul tuo putrido ventre accoccolato Io poserò in eterno,
          Spettro della vendetta e del peccato, Spavento dell'inferno:

          Ed all'orecchio tuo che fu sì bello Sussurrerò implacato
          Detti che bruceranno il tuo cervello Come un ferro infuocato.
          Quando tu mi dirai: perché mi mordi E di velen m'imbevi?
          Io ti risponderò: non ti ricordi Che bei capelli avevi?
          Non ti ricordi dei capelli biondi Che ti coprian le spalle
          E degli occhi nerissimi, profondi, Pieni di fiamme gialle?
          E delle audacie del tuo busto e della Opulenza dell'anca?
          Non ti ricordi più com'eri bella, Provocatrice e bianca?
          Ma non sei dunque tu che nudo il petto Agli occhi altrui porgesti
          E, spumante Licisca, entro al tuo letto Passar la via facesti?
          Ma non sei tu che agli ebbri ed ai soldati Spalancasti le braccia,
          Che discendesti a baci innominati E a me ridesti in faccia?
          Ed io t'amavo, ed io ti son caduto Pregando innanzi e, vedi,
          Quando tu mi guardavi, avrei voluto Morir sotto ai tuoi piedi.
          Perché negare – a me che pur t'amavo – Uno sguardo gentile,
          Quando per te mi sarei fatto schiavo, Mi sarei fatto vile?
          Perché m'hai detto no quando carponi Misericordia chiesi
          E sulla strada intanto i tuoi lenoni Aspettavan gli inglesi?
          Hai riso? Senti! Dal sepolcro cavo Questa tua rea carogna,
          Nuda la carne tua che tanto amavo L'inchiodo sulla gogna,
          E son la gogna i versi ov'io ti danno Al vituperio eterno,
          A pene che rimpianger ti faranno Le pene dell'inferno.
          Qui rimorir ti faccio, oh maledetta, Piano a colpi di spillo,
          E la vergogna tua, la mia vendetta Tra gli occhi ti sigillo.
          Composta domenica 3 luglio 2011
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            Scritta da: Marguerite
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Eternità d'Amore

            Stanco e vinto dal sonno al manco lato
            inerme entro il mio petto Amor giacea,
            e il mio cor, che senz'armi il Dio vedea
            l'ali gli tolse ond'avea il tergo ornato.

            Sé stesso impenna, e lieve spirto alato
            fuor dal natio soggiorno il volo ergea,
            e per l'usato calle alla mia Dea
            giunse e librossi in sul bel crine aurato.

            Indi, quasi farfalla, intorno il foco
            degli occhi mosse, ma l'intenso ardore
            sciolse gli incauti vanni a poco a poco.

            Così dentro il bel sen cadde il mio core;
            ed ord sperano in van di cangiar loco
            il cor senz'ali, e lo spennato Amore.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Sarà... forse

              Quei minuti che separano
              che non so aspettare
              quello che sento scivolare
              quello che mi sento addosso
              quello che non posso...
              E sempre più di te
              sempre più di me
              sentire ancora nonostante ora
              gli anni passano nel desiderare
              di amare e farsi amare
              sarà forse che è vero
              questo amore nato per provare
              e poi cresciuto tra le mani
              le tue e le mie
              e domani e poi domani confermare
              quello che non può passare
              e momenti di intesa e passione
              che non si possono dimenticare.
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                Scritta da: Antonio Prencipe
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Fuck you

                Fuck you...
                Piangevo con discrezione
                per non dare nell'occhio.
                Sorridevo al dolore
                e nella felicità soffocavo
                in silenzio.
                Fuck you...
                Mi chiamavano freddo,
                insensibile, senza cuore
                e infatti forse un po' lo sono
                perché ho capito
                come gira il mondo.
                Fuck you...
                Non ho smesso di fumare
                e faccio ancora sesso
                tra le piaghe deliranti
                di un cielo sepolto sotto il sole
                di mezzogiorno cocente
                e deprimente.
                Fuck you...
                A te che mi hai lasciato solo
                nel momento più doloroso.
                Volevi amarmi
                ma non volevi capirmi.
                Volevi baciarmi
                ma non volevi odiarmi.
                Fuck you...
                A te che sei nei cieli
                e che dentro me non ci sei...
                Quante volte ho sperato in te,
                in un tuo "entrare" dentro me.
                Ma ora so che la fede
                è un dono e questo dono
                io non l'ho mai ricevuto
                perché le grandi anime
                portano in silenzio un Dio
                che forse rinnegano ma che dentro
                l'anima vive e nel freddo
                sorride al cuore.
                Un Dio che non ha padroni.
                Un Dio che è solo nostro,
                che non ha religione.
                Composta mercoledì 22 giugno 2011
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                  Scritta da: patrizia64
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Non posso darti soluzioni

                  Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
                  Non ho risposte per i... tuoi dubbi o timori,
                  però posso ascoltarli e dividerli con te

                  Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
                  Però quando serve starò vicino a te

                  Non posso evitarti di precipitare,
                  solamente posso offrirti la mia mano
                  perché ti sostenga e non cadi

                  La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
                  Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice

                  Non giudico le decisioni che prendi nella vita
                  Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi

                  Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
                  Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere

                  Non posso evitare la tua sofferenza,
                  quando qualche pena ti tocca il cuore
                  Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

                  Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
                  Solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
                  Composta sabato 25 giugno 2011
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