Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

La morte mi dice... No!

Io ci provo a vivere ma la morte mi dice No!
Ogni volta sempre con maggiore intensità
io nel dire e lui nel fare in questo corpo
l'anima vede che non c'è vita da concepire.

Tu che puoi
salvati anche fantasma per non soffrire
nella melma del dolore finché attendi
liete notizie dai ricercatori nuovi.

Dai finché in valido nella speranza
hai la forza contesa nella disabilità
vivila! anche se è una frode continuata.

Come il tuo lavoro mal retribuito
Signore, io non posso stare con i vivi
nel frequentarci siamo tra di noi strani.

Stracci consumati bagnati di pianto
nel pulire sudati antichi mostri d'ognuno
si ha la vita esodata, o risparmiata
con la propria voce poi strilla nel silenzio.

Uccidiamo noi stessi per non pensare per
il gusto di fare per non disfare i guai.
Carissimo siamo incivili statali d'invalidi
mentali della disabilità, gli operai a tempo pieno.

Questo è il mio lavoro mal retribuito
e senza ferie lavorando dalla mattina
senza interruzione fino alla sera...

Grazie! con tanta salute al morbo di parkinson
che ho dall'età di 39 anni e non va più via...
ormai ho la malattia decennale più che collaudata...
Molto ben tenuta.

Dopo la mia morte se qualcuno in preghiera
che la desidera ma non credo, la malattia è
a disposizione per chiunque ne voglia approfittare.

Sono rapito da tanta noia con il cuore pieno di poesia
attacco le parole a personaggi della fantasia sciapiti
detenuti denutriti sono nudi triti scolpiti impossibili
a sopportare se stessi pazzi, che rincorrono un Dio
Signore della folla incolume.
Composta martedì 24 aprile 2012
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il mio giorno della memoria

    Io sono un riproposto con il corpo malattia dell'anima
    sono giorni della memoria riproposta in versione virtuale
    siamo alimenti del ricordo per marmoree spoglie mortali
    terse per l'anima che accinge al paradiso.

    Nel laboratorio struisce e rettifica nel consultorio terrestre
    ... il purgatorio virtuale deporta le emozioni brutte in
    vapore acqueo, è un lacrimar del pianto umano,
    purifica l'anima con dote d'emozioni belle che basta per
    la resurrezione in paradiso.

    Signore!

    Vuoi dirmi che la vita mia un tempo nata con una morte
    non registrata per fregatura non più reale il seguito è virtuale
    dalla verità si diventa:
    un concetto di fantasia,
    un essere spostato un inetto mentale
    un testimone incompreso della parola di dio.

    Una trottola caritatevole per il piacer di ridere
    saturi per chicchessia al radere dell'infame
    Parkinson l'inquisitore delle mie strofe di poesia.

    Per lui son le strofe brutte sicure saranno
    le scrofe delle sue porcate trattenuto
    dolore in pene poetiche... per il mio corpo
    martoriato.
    Composta martedì 24 aprile 2012
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Feticcio della felicità

      Per bontà di fantasia,
      se
      il mio male è un lavoro
      per la vita mia... Tutto fila là!
      Convive l'essere o non essere
      l'illuminare la mente umana
      sul se ti è dura lo stesso viverla
      da disabile la vita.
      È meglio:
      Un lavoro per la vita
      o,
      una vita per il lavoro.
      Aah Dio dammi qualcosa da amare
      con tutti i dolori non riesco a giostrare
      nel colon è il solito casino
      non c'è vita! Se decolori
      l'esistenza di quel rosso del cuore che scorre
      e brilla rosso venexiano nell'anima.
      Emozionata alla dopamina della vita
      pian piano il sentimento sminuisce
      di giorno alla luce diminuisce
      della sera senza sosta il male,
      di questo male, bene la notte
      è combinato in me.
      Assiduo arduo mi lavora
      a tre turni assunto io a tempo
      indeterminato... Cristo!
      Commuovi l'ardire delle armi
      ci fai amare spiedini in carne
      di una scacchiera rovente
      in cielo vedi! ci si divora
      senza fuoco scintille dilava
      in terra scende tra rocce
      vulcaniche disegnate
      sulfurea cenere condensata
      in un gioco spento nel tempo
      disgregante nel cuore atropo.
      Atrofizza l'anima nel condurre è condotta
      oltre il precipizio costretta
      lì, dove...
      buttare il suo vivere differenziato.
      Non pensare male, mah
      apri con la tua poesia
      i fogli vuoti del mio
      libro cuore.
      Scrivi graffiti
      emozioni d'amore
      dolci brani con
      le mie parole tristi
      accompagnale di fantasia
      per godere del feticcio della felicità.
      Composta martedì 24 aprile 2012
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Due anime

        Un fiore,
        porta lei nell'aria il suo profumo d'amore
        dalla pelle sprizza da tutti i suoi pori, l'odore.
        Sorridendo con lei arriva mia figlia che
        davanti al mio sguardo... chiede:
        Padre, chi è la più bella del tuo reame.
        Ridicola sei figlia quando parli
        con parole senza senso malate
        con quel tuo alito l'aria s'ammorba
        sempre condita di acido critico.
        Lo sai!
        Con il tuo modo di fare nell'essere
        proponi con tristezza la bellezza
        della vita per vivere hai soppresso
        la tua gioventù nei giochi ludici
        rovinando gli affetti con un padre
        che cerca la morte per la fede
        nella vita che vuole morire.
        Dopo di te non accadono più
        cose belle per me...
        con il tuo testardo agire hai
        rovinato la mia metà...
        La meta mia nella vita
        il faro! sempre acceso
        che, accende la luce nel cuore
        è lei la donna più bella che
        con amore mi ha coperto di baci
        anche, quando tu per sbaglio sei nata.
        Non ha mai voluto il male degli altri
        lei come me che
        ho sempre subito il male dagli altri.
        Non aggirare figlia il discorso
        non c'è più niente da arginare.
        Il tuo parlare in bocca, lontano è!...
        Non c'è più nessuno che vuol sentire
        quando miasmi il tuo frasare sfasato
        per quanti affetti racconti pseudo sinceri
        escono sconce le parole sulla mia persona.
        Anche se malandato dei problemi
        io sono il tuo problema da te
        caniato nel recente passato.
        Sopravvive!
        La rabbia con le catene tiene uniti i lembi di pelle
        perché nella necessità di capirci entrambi
        di noi vogliamo vendicarci.
        Offendi me? No! nel parlare
        offendi te, rovini te rovini solo te.
        Lo sai!
        Io, già lo sono rovinato...
        a te devo ringraziare se sono spazzatura e,
        spazzatura arriveremo insieme davanti a Dio.
        Due anime attaccate dal destino incollate,
        adesso per sopravvivere...
        Figlia, lasciami perdere, sei peggio di
        questa mia decennale malattia.
        Composta martedì 24 aprile 2012
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Drammatica

          Le cose ovvie si avverano per strette vie del
          vedo, non vedo, rivedo nell'opale ricco di stelle
          due giri a pugni di parole per descrivere nulla
          dell'eccelsio male di troppo su tutto spalmato.
          Ho comprato da una persona gassosa
          futili energie di una sedia che mi guarda e
          fà giocare i bambini. No problem, savio sono.
          In vero, nell'io solo non ero.
          Due erranti anime litigiose in un corpo condominante
          sopravvive la mia immagine distrutta a una "Sola" per
          la realtà da seguire.
          Al sole si scalda della facciata la parte più bella.
          Noi non solo danni, anche doni del Signore
          siamo i suoi esempi di vita sulla terra.
          Da copiare, non per viltà obbligati a essere osservati.
          Panzanella gustati e, mangiati per fame, fregnacce al forno.
          Con il di dietro ricco di fortuna nell'andare
          l'avanti con la speranza coloriamo tutti i fiori
          d'eventi belli senza eccezione alcuna.
          È il dramma del dare fare per amare in cambio
          senza nulla avere per il forziere dell'anima.
          Composta martedì 24 aprile 2012
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Dov'è l'Italia

            Nel tre monti lombardo c'è il valico tra i monti
            dalle tre valli varesine la moneta che lega le idee
            a maree scappano al confine con poca fantasia.

            Vanno in svizzera dove hanno la dimestichezza
            bancaria che rende il danaro, illogico in italia,
            nel suo giusto valore è intrinseco lì rinfrancato.

            Neuro logico in banca svizzera la cassa canta
            pure gli alberghi sono più lussuosi con i
            soldi italiani dei ricchi frontalieri che fregano
            il risparmio del lavorato guadagno italiano
            lasciato... Lì a marcire.

            In Italia del resto
            rimangono le briciole quale somme di denaro consistente
            per pagare le tasse dei ricchi pagate dai poveri...
            da dare allo stato per non farlo fallire... anche nelle idee.

            Il tempo deroga e ride di noi ooh Italia.

            Nazione per caso: dei Ricchi, vola perché
            sono dei ricchi sempre più ricchi loro che sono il
            bel vestito della Domenica Italiana da mostrare
            per salvare la faccia all'Europa, e dei Poveri
            (non il complesso canterino).

            Sono i soliti ignoti che le tasse li pagano sempre
            più scemi diventano esodati a ricapare
            i centesimi dagli euro, gli spiccioli ripassati
            dal destino, sopravvivono più poveri di prima.

            Fregati nei meandri delle aliquote che gravano
            sulla speranza estiva di chi nel sogno vola suicida
            d'ebano in faccia incolori d'eboli di cuore con
            i crediti artigiani ammazzati pieni di debiti.

            Quelli incapaci di battiti d'ali ci lasciano le penne
            perdono la dignità come me aiutato da Dio
            salvato suicida dalla malattia disabile parkinsoniana
            che sempre m'accena la morte nel morire
            per fare sopravvivere l'italia degli increduli.
            Composta martedì 24 aprile 2012
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Didattica

              Mi rivolgo a te impalmato di grammatica... italiana.

              Privo di didattica, io per non dimenticare d'acchitto
              descrivo con senno l'interior nel vago aquiescenziale
              poi poesia, la mia, è un gregge di parole le migliori scritte
              con spiccata personalità parkinsoniana... Anche se in tre
              per due, sei uno che può ugualmente capirmi!

              ... Ooh mia testa dura, devi carpirmi nel cuore dentro
              l'anima stò in un bollore con emozione d'odori in reazione
              dove le parole è un pane raffermo bagnato alla fantasia
              dei sentimenti, in sogno un florilegio di aggettivi pescati
              con dei "Ti amo" pieno di vocalizzi squinternati.

              Giampiero! Le più belle d'interior nel contenuto
              le più dense di Scrivere a sangue su carne viva son le tue.
              Con o senza didattica letta più volte sazia la voglia tua,
              ooh lettore prolifico preso geroglifico a tradurre il mio
              dramma dalla prosa di vita quotidiana m'estrai estro di poesia
              d'intrecci con viltà di vittorie, d'incompiuta vita ricca di sconfitte.

              Ooh Dio io parlo ma, non ti sento vicino come sempre... scappi
              dimmi dove sei, io stramazzo inedia in questa valle di lacrime
              sono nella bolgia al collo d'esser fantasma allo sbaraglio
              di sogni sprecati all'avventura di un'anima offesa, io labirinto
              in uno specchio per rapirmi in qualche immmagine umana.
              Composta martedì 24 aprile 2012
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Cessate il fuoco!

                Mortale!
                Con la vita si nasce
                poi nel redimerla
                si muore. Mormora
                la morte tutti i dubbi
                toglie condivise alle certezze
                con l'aumentano delle incertezze...
                croniche!  
                Come i due serrati in un filo d'oro
                che si parlano da una vita vivono
                a strati in una vita soli la spendono
                senza vedersi mai per conoscenza.
                L'uno con l'altro... Per la vita!
                Nessuno muove ceppo per aiutare  
                non c'è coscienza di decidere
                alcunché di "Cessate il fuoco!"
                Per avere la pace nel corpo
                martoriato è un sogno
                di due assidue anime
                in una guerra fratricida
                senza regole non ci sono
                vinti per  i vincitori.
                Nè perette allo champagne
                che nell'attesa di sera
                s'annida un  movicol al dì
                nascosto al tempo peridon
                con la pioggia nelle nubi
                gravida sulla terra
                tintura di iodio
                la disputa  cicatrizza
                e lenisce le accese ferite.
                Composta martedì 24 aprile 2012
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                  Anima mia

                  Dio dove vai! Io sto qui a pregare
                  cercavo te per avere fede... ancora
                  nel tempo della malattia.

                  la vita è strana così come giunge
                  quatto quatto se ne và con la salute,
                  e mi lascia nella bugia.

                  Al giusto in vicoli angusti svia
                  della realtà mi allontana dalla
                  diritta via ormai smarrita.

                  Camminano con forza di volontà nel fare
                  le parole insieme alle idee mie atrofizzate
                  tuttavia non c'è più nulla di buono... Anima mia.
                  Composta martedì 24 aprile 2012
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                    All'improvviso

                    Delle religioni del tuo tempo ooh Dio,
                    con la ragione malata decennale
                    sfatta nel corpo con l'anima che palpita
                    di passione, dalla nascita la mia vita è
                    assolata nel cervello sola nella preghiera.
                    Ora, è abitudine come il vedere una farfalla
                    che vola libellula nell'aria e, muore di gravità
                    riposando in attesa della tua venuta.
                    Accettando interim l'inseguire la tua fede
                    l'Anima mia, oltre non vuole proprio venire senza
                    capire perché il patire dolore impone alla base reale
                    il vivere ambiguo nel male incurabile vive la tua vita.
                    Signore! Lo vede come un lavoro il rappresentare
                    la tua passione, maH è eterna ooh Dio,
                    Il corpo è da lenire preda ubriaca com'è allo stato
                    Rap in un Rave Party perpetuo disabile pare da vivere.
                    È umanamente impossibile! Lenire i dolori per tutta la vita.
                    La Passione arriva per caso, poi la Pasqua passa e, nel mentre
                    il tuo giorno giunge... io. cosa faccio? Signore? Per me,
                    non ho visto alcun segno fattivo di risurrezione
                    e, seguo il mio cammino da disabile solo nella disperazione.
                    Dio, dove sei? In quale terra hai il luogo della tua dimora.
                    Su! Avanti il tuo dire aspettiamo da tempo.... su,
                    dimmi ora dove sei per bere in un sorso la tua voglia di vita
                    da vivere, poi in un attimo è da restituire... perché di sicuro
                    con la morte, si deve morire... all'improvviso.
                    Composta martedì 24 aprile 2012
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