Lo maggior don che Dio per sua larghezza
creando fesse ed alla sua bontade
più conformato e quel ché più apprezza
fu della volontà la libertate,
di che le creature intelligenti
e tutte e sole fuoro e son dotate.
Composta martedì 15 maggio 2012
Lo maggior don che Dio per sua larghezza
creando fesse ed alla sua bontade
più conformato e quel ché più apprezza
fu della volontà la libertate,
di che le creature intelligenti
e tutte e sole fuoro e son dotate.
Molte volte mi chiedi
quanto io ti amo,
e se ciò sarà per sempre.
Io mille volte rispondo si,
ma il tempo non lo padroneggio,
esso non m'appartiene,
ne posso governarlo.
Ciò è nelle mani di Dio,
lui ne è Sovrano.
Io ho qui il mio giorno,
lo vivo appieno amandoti,
come ieri che t'ho amato,
oggi.
Ma in questo giorno
avrai tutto, quanto ti posso dare,
nulla ti sara negato,
ne una carezza, ne un bacio,
ne il mio cuore che vive di te,
tutto che ho è nelle tue mani,
Domani avrai lo stesso,
In maggior misura,
questo è promesso,
ma la certezza non c'è l'ho,
se vuoi chiedilo a Dio.
Autore: Angelo Giordano.
Tu m'ami?
Fai su di me i tuoi sogni,
mi abbracci
all'incanto del mare,
e sul bagnasciuga al tramonto
posi il tuo piede
nelle mie orme,
quasi a seguirmi,
la tua anima è intessuta
di gocce di mare.
Il vento
trasporta il tuo sorriso,
sul raggio del sole,
che rimiri sparire
tra le onde del mare,
la rena riflette
i tuoi capelli dalla brezza,
mentre mi pensi,
il tempo quasi è fermo
nella dolce tua speranza,
che domani,
la mia ombra
abbraccerà forte la tua,
aspettando insieme,
la nascita di un nuovo giorno.
Verrà il mattino
ruberò un raggio di sole
per illuminarti l'anima
Distillerò gocce di frammento
per offrirti il vermiglio
dei giorni sereni
Sarò amica del vento
e t'inebrierò
soffiando profumi d'Amore
Ti donerò ali variopinte
lasciandoti libero di volare
inseguendo la scia dei sogni.
Cucirò con fili di seta
vellutati petali scarlatti
ne farò cuscini di rose.
Ricamerò stelle nel manto notturno
sarà preziosa coperta
nelle sere più fredde.
Stapperò spine dai sentieri della vita
stenderò tappeti lungo il cammino
e sarò balsamo per le ferite.
Ascolterò la voce del tuo cuore
sarà ecco della mia...
... se lo vorrai...
Solo allora saremmo un'unica roccia
su cui costruire
la casa del nostro amore.
Scavata
come conchiglia
dall'onda lavorata
suonavo al vento
che mi prendeva il fiato
e lo portava dove
nessun corpo osava.
Cammino
tra un dedalo di strade
intricate
complicate
Oggi c'è il sole
ma arriverà la pioggia
Poi tornerà il sereno
con l'arcobaleno
e tra riso e pianto
il canto
Il canto silenzioso
dell'anima.
Percorro il mio tempo
come una strada
e non ho timore nel farlo,
la strada non è agiata
ma erta e ricolma
di agguati del destino.
Sempre chiedo aiuto al Cielo,
non sempre tutto è semplice.
Il mio diniego è forte
di chi d'egoismo e viltà vive,
ma ciò solo m'addolora
e non per me, ma per essi
che di vita ne fanno un lacrimaio.
Io vivo di Sole, di Vento e di Luce,
sono certezze che che ho,
le plasmo a mio piacere
per elogiarle e donarle
a chi le brama.
Porto a viso alto
tutta la mia vita,
ho il bastante per il resto d'essa,
Ho il Sole, il vento, la Luce, gli Amici.
Quel velo ancora copre ed offusca
la sicurezza che mi rende incerta
quando affondo e cado e la mia mano non trova quel che cerca
e non riesco a lasciarmi andare
quel tuo volere e mai cercare
ho bisogno d'altro ma non puoi capire
e non voglio dire
lo sai, non so pregare
ma chi ti sente in fondo riesce a penetrare
i tuoi sentimenti e arrivare al cuore
e questo forse che mi prende ancora
non riesce a scoprirmi per intera.
Faccio tutto ciò che posso
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
e la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra,
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.
La mia inquietudine
è l'assenza di te,
il mio pensiero per te
mi travolge
quasi a soffocarmi.
Tu per come sei
cio che doni...
Io vivo solo di te,
mi manchi,
ho freddo in pieno sole
senza te, tutto è vago
e insensato...
Sei l'equilibrio
che stimola la vita
dentro di me.
Il nulla mi svilisce,
m'incupisce e tortura.
Tu, tu sei la gemma
che accende l'ardore,
l'averti vicino ancora,
mi darà vita.