Poesie d'Autore


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)

Toeletta

La triste toeletta del mattino,
corpi delusi, carni deludenti,
attorno al lavabo
il nero puzzo delle cose infami.
Oh, questo tremolar di oscene carni,
questo freddo oscuro
e il cadere più inumano
d'una malata sopra il pavimento.
Questo l'ingorgo che la stratosfera
mai conoscerà, questa l'infamia
dei corpi nudi messi a divampare
sotto la luce atavica dell'uomo.
Composta venerdì 27 marzo 2015
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    Scritta da: Antonio Belsito
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Mi spiace veder buttato il mare
    e stropicciato il cielo
    e accartocciata la terra
    ché non torna più come un tempo
    bella
    e non ammaccata
    inginocchiata
    ché appare la guerra come un giglio
    che apre occhi di giustezza
    mentre macina sorrisi
    dei più semplici
    e toglie respiro
    ai più deboli
    e le armi ne sono rumore
    ma anche senza armi
    s'uccidono le stelle
    che senza ossigeno
    non sono così belle
    e passa anche la sorpresa di un arcobaleno
    se gli occhi sono muti
    e le bocche spente
    dalle cerchie del veleno.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Rivolta

      Mi hai reso qualcosa d'ottuso,
      una foresta pietrificata,
      una che non può piangere
      per le maternità disfatte.
      Mi hai reso una foresta
      dove serpeggiano serpi velenose
      e la jena è in agguato,
      perché io ero una ninfa
      innamorata e gentile,
      e avevo dei morbidi cuccioli.
      Ma le mie unghie assetate
      scavano nette la terra, così io Medusa
      fissa ti guardo negli occhi.
      Io esperta sognatrice
      che anche adesso mi rifugio in un letto
      ammantata di lutto
      per non sentire più la carne.
      Composta mercoledì 25 marzo 2015
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il bacio

        Il bacio appena sognato
        in una notte di tradimenti,
        dove tutti consumano amplessi
        che non hanno profumo,
        il tuo bacio febbricitante,
        il candore delle tue labbra,
        somiglia alla mia porta
        che non riesco ad aprire.
        Il bacio è come una vela,
        fa fuggire lontano gli amanti,
        un amore che non ti gela
        che ti dà mille duemila istanti.
        Ho cercato di ricordare
        che potevi tornare indietro,
        ma ahimè il tuo bacio
        è diventato simile a un vetro.
        Io come un animale
        mi rifugio nel bosco
        per non lasciare ovunque
        il mio candido pelo.
        Il pelo della mia anima
        è così bianco e così delicato
        che persino un coniglio ne trema.
        Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
        e come mi hanno scoperto.
        Io ti dico che ognuno scopre la luce
        e ognuno sente la sua paura,
        ma la mia parte più pura è stata il bacio.
        Io tornerei sui monti d'Abruzzo,
        dove non sono mai stata.
        Ma se mi domandano
        dove traggono origine i miei versi,
        io rispondo:
        mi basta un'immersione nell'anima
        e vedo l'universo.
        Tutti mi guardano con occhi spietati,
        non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
        e non sanno che sono firme degli angeli
        per celebrare le lacrime che ho versato per te.
        Composta mercoledì 25 marzo 2015
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Manicomio è parola assai più grande

          Manicomio è parola assai più grande
          delle oscure voragini del sogno,
          eppur veniva qualche volta al tempo
          filamento di azzurro o una canzone
          lontana di usignolo o si schiudeva
          la tua bocca mordendo nell'azzurro
          la menzogna feroce della vita.
          O una mano impietosa di malato
          saliva piano sulla tua finestra
          sillabando il tuo nome e finalmente
          sciolto il numero immondo ritrovavi
          tutta la serietà della tua vita.
          Composta mercoledì 25 marzo 2015
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Ape regina

            Accarezzami musica
            scorri su me come acqua d'argilla,
            scorri sulla mia bianca pietà:
            io sono innamorata di un aedo,
            sono innamorata del cosmo tutto,
            sono piena d'amore
            sono l'ape regina
            col ventre gonfio dei due golfi perfetti,
            dolcissimo chiaro preludio
            a una polluzione d'amore.
            L'uomo scorre sulle mie bianche viscere
            non s'innamora mai
            perché sono accademia di poesia.
            Composta mercoledì 25 marzo 2015
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