Poesie d'Autore migliori


Scritta da: mor-joy
in Poesie (Poesie d'Autore)

Superba è la Notte

La cosa più superba è la Notte,
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue,
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre,
per non sentirlo come rigoglio fisso
fin dentro le pareti.
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    Scritta da: Vellise
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'albero occidentale

    Poiché ero l'albero più occidentale del giardino
    per ultimo mi scuotevo di dosso la fredda rugiada
    nebbia e noia via dai miei rami lentamente strisciavano
    e nessuno al mio risveglio applaudiva
    ché i miei compagni erano da tempo gloriosi nella luce.
    Ma la sera su me emigravano gli uccelli
    che l'ombra sgomentava da ogni altro verde asilo
    lungo e dolce da me s'alzava il canto
    avidi gli occhi degli uomini mi fissavano, mentre
    ero avvolto dal sole nell'amoroso addio
    e brillavo come una torcia sul mondo spento.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Donna genovese

      Tu mi portasti un po' d'alga marina
      Nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
      Che è corso di lontano e giunge grave
      D'ardore, era nel tuo corpo bronzino:
      -Oh la divina
      Semplicità delle tue forme snelle-
      Non amore non spasimo, un fantasma,
      Un'ombra della necessità che vaga
      Serena e ineluttabile per l'anima
      E la discioglie in gioia, in incanto serena
      Perché per l'infinito lo scirocco
      Se la possa portare.
      Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Auschwitz

        Laggiù, ad Auschwitz, lontano dalla Vistola,
        amore, lungo la pianura nordica,
        in un campo di morte: fredda, funebre,
        la pioggia sulla ruggine dei pali
        e i grovigli di ferro dei recinti:
        e non albero o uccelli nell'aria grigia
        o su dal nostro pensiero, ma inerzia
        e dolore che la memoria lascia
        al suo silenzio senza ironia o ira.
        Da quell'inferno aperto da una scritta
        bianca: " Il lavoro vi renderà liberi "
        uscì continuo il fumo
        di migliaia di donne spinte fuori
        all'alba dai canili contro il muro
        del tiro a segno o soffocate urlando
        misericordia all'acqua con la bocca
        di scheletro sotto le doccie a gas.
        Le troverai tu, soldato, nella tua
        storia in forme di fiumi, d'animali,
        o sei tu pure cenere d'Auschwitz,
        medaglia di silenzio?
        Restano lunghe trecce chiuse in urne
        di vetro ancora strette da amuleti
        e ombre infinite di piccole scarpe
        e di sciarpe d'ebrei: sono reliquie
        d'un tempo di saggezza, di sapienza
        dell'uomo che si fa misura d'armi,
        sono i miti, le nostre metamorfosi.

        Sulle distese dove amore e pianto
        marcirono e pietà, sotto la pioggia,
        laggiù, batteva un no dentro di noi,
        un no alla morte, morta ad Auschwitz,
        per non ripetere, da quella buca
        di cenere, la morte.
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          Scritta da: Gabriella Stigliano
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Fresche di fiumi in sonno

          Ti trovo nei felici approdi,
          della notte consorte,
          ora dissepolta
          quasi tepore d'una nuova gioia,
          grazia amara del viver senza foce.

          Vergini strade oscillano
          fresche di fiumi in sonno:

          E ancora sono il prodigo che ascolta
          dal silenzio il suo nome
          quando chiamano i morti.

          Ed è morte
          uno spazio nel cuore.
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