Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Manuela Dolfi
Conosco il bordo del pozzo nero,
nel suo vortice mi porta il pensiero,
amica notte liberami il cuore,
gelo e vento rubatemi il calore.

Sola in questo coraggioso momento,
in cui solo disperazione sento
che mi spinge con le sue dita
a porre fine alla mia vita.

Con la mente, anima e cuore
inchiodati alla croce del dolore,
sento già delle tenebre il canto,
buio, oscurità avvolgetemi in manto.

Chino la testa, abbandono le mani,
non c'è tempo nel mio domani,
in bilico sul dirupo oscuro
per sfondare quest'ultimo muro.

Sento freddo, il vento come lancia
sul cuore si accanisce e non lo lascia.
Dove sei perduta speranza?
Dove sei gioia di amore in danza?

Un pensiero squarcia il cielo
cala timida una luce come velo.
Chi sei sconosciuta mano
che ti protrai verso me da lontano?

Non importa chi tu sia,
ora vedo un'altra via,
Angelo dell'Amore dal volto dorato
sei arrivato e mi hai salvato.
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    Scritta da: Manuela Dolfi

    Sguardo

    Nel tuo sguardo cerco me
    e trovo il profondo di te,
    un universo che finir non vuole,
    un silenzio fatto di mille parole.

    Attraverso i tuoi occhi riesco ad entrare,
    il cuore e l'anima posso toccare,
    un passaggio verso il tuo mare
    dove con te vado a naufragare.

    Entro nel tuo mondo inesplorato,
    trovo luce, quella che mi ha salvato,
    trovo noi uniti in un sol sogno,
    trovo l'amore di cui abbiamo bisogno.

    Unisci la tua bocca alla mia
    in un unica soave sinfonia,
    baciami e fammi respirare
    tutta la tua voglia di amare.

    Tocca le mie mani ora Amore
    con me vola, unisci il cuore
    in un sol coro pensieri e mente
    fino a raggiungere il tutto e il niente.
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      Scritta da: Manuela Dolfi

      Fiore nelle tue mani

      Senza te non vivrei...
      fiore che sboccia nelle tue mani,
      vivo della tua luce, senza appassirei
      diventando ombra di pensieri lontani.

      Fiore al tramonto reciso
      in cerca di acqua per vivere ancora,
      petali vellutati il mio viso
      per sopravvivere qualche ora.

      Da un vaso guarderei il mondo
      in cerca di te che sei vita,
      il cerca del tuo sguardo profondo
      e morirei frà altre dita.

      Bocciolo che da te attinge l'essenza,
      mi doni te stesso, mia linfa sei,
      Amore che di me è l'essenza,
      senza te non vivrei...
      Composta lunedì 16 novembre 2009
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        Scritta da: Leandro C.

        Per te Amore

        Quegli occhioni grandi grandi
        Sono molti interessanti
        Sono splendidi ed abbaglianti
        e mi mandano agli sbandi!
        Mi fanno perdere la testa
        Mentre tu ti imbarazzi
        Per me è una festa
        Questa è una cosa da pazzi!
        Non so cosa sto scrivendo
        Mentre mi sto perdendo
        Nei pensieri della mente
        Come tanta gente!
        Questo non è tanto normale
        Però per la gente che vale
        Questo tempo è speso bene
        e si vede che ci tiene!
        Queste non sono sviolinate
        Sono solo cavolate
        Te lo dice lo scrittore
        Che lo scrive con il cuore!
        Buonanotte fiorellino
        Dormi bene nel tuo lettino
        Fai pure sogni d'oro
        Senza pensare a loro!
        Composta martedì 20 luglio 2004
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          Scritta da: Leandro C.

          Lo scrittore

          Posso essere uno scrittore
          Che scrive per amore
          Ma sono un conduttore
          Che guida per ore!
          Pure questa poesia
          è una pura fantasia
          Della mente mia
          Sembra proprio una follia!
          È per una persona speciale
          Non è una cosa occasionale!
          Non ti voglio imbarazzare
          Voglio solo far brillare
          La luce stellare
          Che i tuoi occhi fan brillare!
          Il tuo sguardo penetrante
          Sempre bello ed interessante
          Che ti rende intrigante
          Me ne fa pensare tante!
          Visto che non dici niente
          Devo per forza entrarti in mente
          Non so proprio cosa pensare
          è per questo che mi fai sballare!
          Tu sei semplice e silenziosa
          Sei proprio una bimba graziosa
          Sei una che non osa
          Per questo sei preziosa!
          Te lo posso scrivere anche in prosa
          Ma è una più sfiziosa
          Per il poeta
          Che ti scrive sulla seta!
          Composta giovedì 15 luglio 2004
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            Scritta da: Leandro C.

            Messina 1° Ottobre 2009

            Molti stavano lavorando
            Mentre stava piovigginando,
            Ogni tanto fuori davi un'occhiata
            a quella pioggia sempre più in picchiata.
            L'acqua nelle strade sta salendo
            Ed i torrenti sta inondando,
            La montagna sta assorbendo
            Ma pian piano sta cedendo,
            Guardate si sta mollando
            è un'immensa valanga di fango.
            La gente urla e chiede aiuto
            Qualcuno non è sopravvissuto,
            Sono bastate poche ore
            Per creare il terrore.
            Il fango ha travolto tutto
            e si è portato via molte vite soprattutto,
            è arrivato fino a valle
            Lasciando solo devastazione alle sue spalle.
            C'è la strada da liberare
            e per questo bisogna spalare,
            Scavare incessantemente
            Per salvare quella gente.
            La lista dei morti è in aumento
            Un altro cuore purtroppo si è spento,
            Ancora si cercano i dispersi
            Sono ancora diversi.
            Sabato 10 Ottobre
            Funerali di Stato tra luci ed ombre,
            Un omaggio a chi è morto con onore
            Noi tutti ci uniamo al vostro dolore.
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              Scritta da: Enzo D.

              Le mie poesie

              Povere umili creature,
              belle come agli occhi del padre le figlie,
              ma in realtà non so come sono.
              Ma so cosa sono.
              Amiche fidate, confidenti pazienti
              sempre disposte ad ascoltarmi,
              senza contraddire i miei deliri,
              senza ridere dei miei sogni grotteschi.
              Fioche candeline
              che nella notte della solitudine
              illuminano il cuore, steso lì, sulla pagina.
              Voci tolte alla mente per far parlare l'anima
              affacciata su spiragli di irrealtà, di sogni,
              su marcite di rimpianti, scorci di speranze.
              Faville del rogo di sensazioni,
              che cova nei recessi cupi dell'essere,
              sprizzate alla luce e spentesi sulla carta,
              per catturare e lenire emozioni.
              Storie di un attimo, di un giorno... una vita,
              nate non per raccontare un libro
              ma per riempire un cuore spogliato.
              Ali di silenzi gravanti, parole erranti,
              rifugio sereno di pensieri smarriti,
              manine giunte per le mie preghiere.
              Complici innocenti dei miei stessi peccati.
              Composta lunedì 21 settembre 2009
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                Scritta da: Enzo D.

                Vivrò

                Tu eri quell'età che non ho mai avuto,
                una stagione che non ho mai vissuto,
                un sorso d'acqua senza una fontana,
                una luce senza una candela.
                Che me ne faccio di sorrisi e gioie,
                di fiori profumati, cieli azzurri, verdi prati
                che ti sei portati via?
                Mi basta che la pioggia non mi bagni,
                il sole non mi bruci, il freddo non mi geli.
                Le tue mani sono quel soffitto.
                O sei quel ciocco che arde nel camino
                o quella lanterna appesa all'abbaino.
                E dico quiete il mio silenzio mesto
                e pace la mia solitudine romita,
                acque amare che batte ma non fende
                il remo inutile di pensieri alla deriva.
                E consumerò l'audacia di frutti nuovi
                raccolti quasi acerbi ancora,
                la voluttà di un desinar bollente,
                la lussuria di un buon bicchier di vino.
                Una sigaretta da baciare lentamente.
                Il dormiveglia sereno di preghiera.
                Ed è già notte.
                Composta venerdì 23 gennaio 2009
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                  Scritta da: Mariella Mulas

                  Inventarsi l'anima felice

                  Dolce oblio
                  dell'esistenza stanca
                  è inventarsi
                  l'anima felice...
                  e non scandagliare segreti
                  nei ripostigli della memoria...
                  Trovare solo ingenuità
                  di parole,
                  brevi parole,
                  balbettate di sorrisi
                  in prime pronunce d'amore...
                  Dolce quindi alienare passioni
                  e accomodare
                  unicamente istanti
                  dove baci
                  sono immagini rosa
                  fra labbra,
                  e non brividi...
                  Circuisco pensieri solitari
                  fra antiche pagine
                  di romanzi
                  per essere apparente,
                  senza realtà,
                  solo romantica di emozioni,
                  granelli di sogni
                  che non indagano mai
                  nel profondo dell'infelicità.
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