Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Daniele Biondi

La luna

La luna si desta al calar del sole
e i tuoi occhi che fino ad allora brillavano della sua luce
adesso sono li ad illuminare
l'immenso infinito del buio della notte
è una magia che si ripete nel quotidiano
solo di chi ti può guardare negli occhi
può vedere che quelle stelle non sono altro che
il riflesso della tua anima.
Composta lunedì 21 settembre 2009
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    Scritta da: Maat95

    La musica del Silenzio

    Incombeva il silenzio
    Sul giardino di bianco incanto.

    Nell'acqua,
    Come uno specchio freddo,
    Si vantava il sole stanco e opaco

    Il vecchio albero della vita
    Spirava per la medesima volta
    e gettava le foglie bianche di neve.

    Le bianche e soffici
    Regine del regno di Dio
    Dominavano il loro paradiso

    Facendo cadere
    le candidi ballerine del cielo,

    Belle, piccole e leggiadre si posavano
    sul giardino della bianca speranza
    e si facevano corteggiare
    dal lieve vento freddo d'inverno.

    Guardavo fuori da quel foro
    sbarrato da pilastri di ferro,
    Il magico giardino.

    Respiravo profondamente,
    Tanto da rompere quel silenzio.

    Immaginavo d'essere là
    tra la neve e il vento.

    Sognavo d'essere libero.
    Un sogno che
    ormai
    faccio tutte le notti.

    Fermai quel respiro
    e fu ancora silenzio.
    Composta giovedì 9 aprile 2009
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      Scritta da: Maat95

      Un solo ricordo

      Uno solo, ma bello;
      tra il fruscino nell'erba
      e il canticchio di un uccello.

      Pensavo alle lacrime versate
      Sotto al vecchio faggio,
      che giaceva lì, morto, triste e saggio.

      Pensavo all'infinito
      e pensavo alla goccia di rugiada
      Che scivolava via dal mio dito.

      Pensavo al rumore delle foglie
      e al colore del vento
      Che le muoveva felice e contento.

      Non mi meritavo una vita così, in dolore,
      solo la morte di un uomo senza cuore.

      Il dolce volare della vita tra le foglie
      Risplendeva,
      all'orizzonte,
      le magnifiche guglie.

      Pensavo all'infinito,
      pensavo alla promessa fatta
      come fosse un segretissimo rito.

      Pensavo,
      alla fine di tutto,
      all'uomo che era fuggito dalla mia vita
      lasciandomi sola come in lutto.

      Non è valsa la pena di piangere e morire
      Per chi più non ti ama,
      perché nel tuo cuore non deve aver più fama.
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        Scritta da: Marco Bruni

        Al mio Santo

        Eri lì, accanto a me, prima
        ch'io nascessi.
        Aspettavi inquieto il
        primo pianto della mia tremula
        esistenza, alla quale sorridesti con
        gioia ed entusiasmo, facendola tua,
        in ogni sua forma e dimensione.
        Poi, mi hai preso per mano e
        ogni mio dubbio hai cancellato,
        indicandomi la strada più serena,
        lontana da insidie e dai pericoli
        che affollano questo bellissimo,
        immenso, strano mondo che ci accoglie.
        Ancora oggi, che mi trovo più cresciuto,
        più invecchiato, nell'età che il tempo
        si trascina dietro, ti porto baluardo e
        luce dei miei timori, guida Santa della
        mia debolezza umana, capace d'acquietare
        il vento, che scuote e percuote questo povero
        granello di vita, che nel cosmo si consuma.
        Con te mio Santo, voglio proseguire questo
        viaggio, fino a quando dovrò scendere
        dal bus di questo mondo, per volare
        libero nel luogo dove mi aspettavi,
        prima del tempo ch'io nascessi.
        Composta lunedì 16 novembre 2009
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          Scritta da: Marco Bruni

          Ode per Alda Merini

          Ho pianto il mio silenzio
          ai fiori che verranno,
          fra sguardi di curiosi e
          parole appese al tempo;
          tra il fumo d'una sigaretta,
          oltre le brume del naviglio,
          ho disegnato i miei pensieri
          sopra un foglio bianco ed ho
          riempito col mio amore pagine e
          libri, che alla rinfusa ammiccano
          dagli scaffali impolverati, ridendo
          ad una vita assai severa e dura,
          che mi ha strappato i sogni,
          dispietata e disdegnosa, che al
          suo passare, urlava rabbia, nel mio
          cuore e al mio tormento. Con emozione viva
          ho creato versi e melodie, venivano da
          Dio, che accanto a me sentivo assiso e ho
          donato l'anima mia agli angeli, così come ho
          voluto io. Ora con te le tue parole sono
          stelle in cielo e luce in terra, abbagliano
          di gentilezza, con amor perfetto, per dare
          ciò che di tuo è rimasto all'altrui diletto.
          E quando a sera, qualcuno alzerà
          lo sguardo nell'immenso, ti vedrà
          brillare, Alda. Allora capirà che non ci
          hai lasciati soli e che da lassù, continui
          ancora a scrivere la tua opera d'amore,
          con il sapore del meglio che riposa:
          fra versi e rime il profumo d'una rosa.
          Composta lunedì 16 novembre 2009
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            Scritta da: Gabriella Bellino

            Ombre di vita

            Ho vissuto anni
            all'ombra di me stessa,
            finché,
            non ho riconosciuto la mia
            in quella riflessa
            da un corpo che non è il mio
            ma che mi ha rivelato
            l'immagine della mia anima
            custodita
            in fondo a quel cuore
            che non adombra
            anzi illumina
            più del Sole
            di chi era spento
            perché aveva perso
            l'ombra testimone
            del passaggio
            del suo universo.
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              Scritta da: Gabriella Bellino

              L'ascolto indisturbato

              Luna,
              mi guardi da lassù
              indisturbata
              e mi chiami
              con la tua dolce voce
              a seguirti anche stasera,
              memore dell'amore
              che io ho per te,
              e mentre sbirci
              è così che mi parli
              anche se taci
              per cui elevo la mia voce
              per raggiungerti
              e sfiorarti
              per librarmi con te
              in quel cielo infinito
              che ci sovrasta
              in un silenzio
              che non contraddico
              perché attento
              a quel che dico
              e perché sa che ho capito
              che quella è la voce
              di tutto il creato
              che parla al cuore
              di chi sa che per dire
              non serve aver parlato
              se poi quel che si dice
              non viene ascoltato.
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                Scritta da: Marco Bruni

                Uomo del mio tempo

                Cosa cerchi uomo del mio tempo,
                avvolto di lucida seta, col tuo
                cupido sguardo, tra il velo di
                nebbia terrena, che appanna e
                nasconde il raggio divino, la
                luce, l'erba, la spiga.
                Io vado per la mia strada, una
                veste di foglie e di miseria e dove
                camminano i miei passi, avverto
                lieve un filo di paura pungere
                la mia debole mente, che piano
                s'abbandona all'angelo di pietra.
                E non muove, non passa il gelido
                abbraccio. La morsa tenace che il
                tempo profonde è silente e pesante
                è la croce dei giorni, che appresso si
                porta l'inconscio, l'oscuro presago,
                il fulmine, il tuono. Tutto, pare
                cadere in triste abbandono. E tu
                uomo del mio tempo, cerchi solo
                il profitto, la gloria d'infame parola,
                il piacere dei sensi, la guerra, il
                potere. Ma la vita è oscurità, senza
                l'umile fonte della preghiera e ogni
                preghiera è vana se priva di fede
                e la fede è trasparenza se manca
                il credere e il credere è
                illusione se manca amore.
                E lavorare con amore, è un
                vincolo, con gli altri e Dio.
                Composta lunedì 16 novembre 2009
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                  Scritta da: Gabriella Bellino

                  Nessun compromesso

                  Sono un indipendente,
                  uno spirito indomito
                  nato tale per natura
                  e non piegato da nessuno
                  ma reso schiavo dal dolore
                  che ha incanalato
                  la mia ribellione
                  nella riflessione
                  da cui è nata la poesia.
                  Suprema espressione
                  che ha domato l'anarchia
                  del mio povero cuore
                  che oggi trova ristoro
                  senza alcun compromesso
                  dov'è gratuito
                  il ritrovamento di sé stesso,
                  perché esser ribelle
                  non è una condanna
                  se la si sa trasformare
                  in una conquista
                  che ti lasci indenne,
                  dimostrando
                  solo una tempra
                  dove il mondo non entra.
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                    Scritta da: Vi.Ole
                    Ho dato la mia anima in pasto ai cani,
                    e ne è uscita a pezzi.
                    Come i poveri cenci di un miserabile
                    ne ho raccolto i brandelli,
                    e gli ho dato fuoco.
                    Mi sono scaldata
                    col suo calore,
                    e ho guardato oltre
                    col suo bagliore.
                    Le ceneri infine
                    l'ha spazzate il vento
                    ed a me è rimasto solo
                    l'odore acre del ricordo.
                    Non so per quanto tempo
                    ho vagato
                    nelle stanze della vita
                    cercando qualcuno con cui condividerla.
                    Ora,
                    che mi sono adagiata sulle mie fragili ossa
                    mi accorgo
                    d'aver messo radici
                    laddove m'ero dimenticata,
                    e da quel giorno,
                    ogni giorno,
                    m'invento.
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