Scritta da: dax
in Poesie (Poesie personali)
Gatti
Occhi che fissano le tenebre
due gialli fanali solcano i tetti
lentamente con circospezione.
I comignoli giocano a nascondino
con i gatti dagli occhi splendenti.
Composta nel aprile 1988
Occhi che fissano le tenebre
due gialli fanali solcano i tetti
lentamente con circospezione.
I comignoli giocano a nascondino
con i gatti dagli occhi splendenti.
Ho aspettato invano il tuo saluto
disperate ore in attesa di un tuo cenno
ma tu sei lontana dal mio cuore muto.
Camminano i giorni senza sapore
senza speranza di un tuo ritorno,
grigie disperate passano solitarie le ore.
Chiazze di ricordi sporcano la mia memoria
è finita l'estate della giovinezza spensierata
sono cadute le speranze in giorni ormai senza storia.
Solitudine è l'espiazione dei miei peccati
abbandonato anche da tè
come sono soli, e tristi i miei fati.
Colombe venite al mio capezzale
il vostro svolazzare rallegri l'agonia
mentre il sole s'accinge all'appuntamento serale.
Addio amore!
Quando attorno alla persona
si accende il silenzio,
i pensieri viaggiano più forte
e ti portano in luoghi dove non ti aspetti.
La mente umana è come una vita
innestata nella vita stessa.
È la parte più vera della persona.
È la firma dell'essere, nuda, fors'anche dolorosa.
La mente lavora ad occhi chiusi,
prima di dormire
perché lì si crea il suo habitat naturale.
Giungi a conclusioni, progetti, rifletti,
magari ti affanni e non riposi.
Poi arriva domani.
Si fermano le macchine, zittiscono i rumori,
e lei corre...
... e si costruisce un palcoscenico d'impensabili avvenimenti,
simbolismi, travestimenti.
Ed al primo raggio di sole, come gomma cancellante su matita
quasi tutto vien via e si dimentica.
Eruzione,
desiderio,
come maree
sommosse
di ormoni adolescenziali,
come sbuffi imperiosi
ed ardenti di gaiser
a squarciare il gelo;
furiosa passione.
Immobile,
utopistico
ritorno al passato
e tanto repentinamente
mi catapulto
in un irrealizzabile
futuro.
Con te.
Anche se
m'allungassi
d'un chilometro
non riuscirei mai
ad afferrarti.
Sei a pochi
baci da me
e questa distanza
è inarrivabile.
Siete voi che rincorrete
la vostra anima bambina,
che vivete i sogni,
le parole, voi che umiliate
il tempo, regalandovi
uno spicchio d'eternità.
Siete voi che sornioni
osservate la nostra pazzia,
il nostro male di vivere,
i nostri compromessi
il nostro malaffare.
Dall'alto della vostra
torre di vetro, nudi
ed inermi soffrite
voi il nostro dolore
noi che inconsapevoli
viviamo inutili giornate,
inutili vite.
Siete voi che dalla vostra
innocente percezione
mostrate una nuova vita,
una nuova sensibilità
un nuovo futuro
Siete voi che ci presentate
noi ignudi, vergognosi
allo sguardo del Dio
Giudice Terribile.
Di tutto questo ti ringraziamo
tu ci hai ricordato la nostra fragilità,
la nostra umanità ch'era tua.
Grazie Alda.
Parole sussurrate
e carezze delicate
a suggellare il loro valore.
Impaurita che arrivino
diritte al tuo cuore.
Parole troppo belle
per essere vere
troppo dolci
per esser sincere.
E io con gli occhi felici
continuo a dirti Ti amo
in mezzo ai tuoi baci.
Uomini immaturi
uomini falsi
uomini vigliacchi.
Grida alte si levano
e arrivano lontano.
Donne immature
donne false
donne vigliacche.
Un pensiero non udito
nell'orgoglio custodito.
Quando l'amore ci sfiora
come un aquilone
vola sopra di noi
e non riusciamo ad afferrarlo.
È nostro perché
lo teniamo
con i fili della nostra speranza
anche se un vento dispettoso
lo sospinge in alto
lontano dalla nostra presa.
Quando l'amore ci sfiora
come bambini
viviamo sospesi
nell'attesa che un soffio
lo riporti a noi.
Ogni giorno che passa
è un giorno rubato alla
spensieratezza dell'adolescenza
è un giorno che anticipa
l'oblio dei sensi e le rievocazioni
della saggezza
ogni giorno che passa
è tutto e niente al contempo:
la pienezza dell'istante
che si perde nel ricordo
di ciò che si appresta
ad essere stato.
Scema con gli anni ancora l'ardire
del passato non resta conforto
voglia il piacere ancora subire
chi docilmente approda in un porto
di compagna attenta cerchi ventura
inizio dei mali portan impegni
con loro bussa tosta paura
di chi nella vita lascia i suoi segni.