Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: dax

Paola

Ho aspettato invano il tuo saluto
disperate ore in attesa di un tuo cenno
ma tu sei lontana dal mio cuore muto.

Camminano i giorni senza sapore
senza speranza di un tuo ritorno,
grigie disperate passano solitarie le ore.

Chiazze di ricordi sporcano la mia memoria
è finita l'estate della giovinezza spensierata
sono cadute le speranze in giorni ormai senza storia.

Solitudine è l'espiazione dei miei peccati
abbandonato anche da tè
come sono soli, e tristi i miei fati.

Colombe venite al mio capezzale
il vostro svolazzare rallegri l'agonia
mentre il sole s'accinge all'appuntamento serale.

Addio amore!
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    Scritta da: ROBERTO ASCIONE

    Pensieri e vapori vissuti nella notte

    Quando attorno alla persona
    si accende il silenzio,
    i pensieri viaggiano più forte
    e ti portano in luoghi dove non ti aspetti.
    La mente umana è come una vita
    innestata nella vita stessa.
    È la parte più vera della persona.
    È la firma dell'essere, nuda, fors'anche dolorosa.
    La mente lavora ad occhi chiusi,
    prima di dormire
    perché lì si crea il suo habitat naturale.
    Giungi a conclusioni, progetti, rifletti,
    magari ti affanni e non riposi.
    Poi arriva domani.
    Si fermano le macchine, zittiscono i rumori,
    e lei corre...
    ... e si costruisce un palcoscenico d'impensabili avvenimenti,
    simbolismi, travestimenti.
    Ed al primo raggio di sole, come gomma cancellante su matita
    quasi tutto vien via e si dimentica.
    Composta martedì 8 settembre 2009
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      Scritta da: ROBERTO ASCIONE

      Impeto barricato

      Eruzione,
      desiderio,
      come maree
      sommosse
      di ormoni adolescenziali,
      come sbuffi imperiosi
      ed ardenti di gaiser
      a squarciare il gelo;
      furiosa passione.
      Immobile,
      utopistico
      ritorno al passato
      e tanto repentinamente
      mi catapulto
      in un irrealizzabile
      futuro.
      Con te.
      Anche se
      m'allungassi
      d'un chilometro
      non riuscirei mai
      ad afferrarti.
      Sei a pochi
      baci da me
      e questa distanza
      è inarrivabile.
      Composta venerdì 16 ottobre 2009
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        Scritta da: dax

        Alla poetessa

        Siete voi che rincorrete
        la vostra anima bambina,
        che vivete i sogni,
        le parole, voi che umiliate
        il tempo, regalandovi
        uno spicchio d'eternità.

        Siete voi che sornioni
        osservate la nostra pazzia,
        il nostro male di vivere,
        i nostri compromessi
        il nostro malaffare.

        Dall'alto della vostra
        torre di vetro, nudi
        ed inermi soffrite
        voi il nostro dolore
        noi che inconsapevoli
        viviamo inutili giornate,
        inutili vite.

        Siete voi che dalla vostra
        innocente percezione
        mostrate una nuova vita,
        una nuova sensibilità
        un nuovo futuro

        Siete voi che ci presentate
        noi ignudi, vergognosi
        allo sguardo del Dio
        Giudice Terribile.

        Di tutto questo ti ringraziamo
        tu ci hai ricordato la nostra fragilità,
        la nostra umanità ch'era tua.

        Grazie Alda.
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          Scritta da: Giorgio SantyManero

          L'Aquilone

          Quando l'amore ci sfiora
          come un aquilone
          vola sopra di noi
          e non riusciamo ad afferrarlo.
          È nostro perché
          lo teniamo
          con i fili della nostra speranza
          anche se un vento dispettoso
          lo sospinge in alto
          lontano dalla nostra presa.
          Quando l'amore ci sfiora
          come bambini
          viviamo sospesi
          nell'attesa che un soffio
          lo riporti a noi.
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            Scritta da: aletis

            Crescere

            Ogni giorno che passa
            è un giorno rubato alla
            spensieratezza dell'adolescenza
            è un giorno che anticipa
            l'oblio dei sensi e le rievocazioni
            della saggezza
            ogni giorno che passa
            è tutto e niente al contempo:
            la pienezza dell'istante
            che si perde nel ricordo
            di ciò che si appresta
            ad essere stato.
            Composta martedì 17 maggio 2005
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