Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: Nadia T.

I pomeriggi

E grida e corse,
giù per i solchi del campo
tra il gelo e la brina
e l'offesa arrecata nel profumo di mele.

E grida e corse,
la pedalata arrivava
dove il cielo toccava i gorghi dell'acqua
e la nebbia si alzava dalla melma pestata.

E grida e corse,
parti inventate poi ruoli scambiati
e la pelle scottava
ma non per la ruvida lana

e grida e corse,
così poco importava se il sangue pulsava,
gonfiando ciliege alle dita,
e la bugia inventata sarebbe bastata.

E grida e corse,
domani una nuova giornata
sarebbe arrivata,
offrendomi donna alla vita.
Composta nel gennaio 2009
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    Scritta da: Nadia T.

    Briciole

    Con un gesto della mano scossi dall'animo
    ultime briciole di compassione,
    decisa per non provar tormento,
    veloce per non aver lamento,
    e d'indifferenza poi cosparsi il corpo.

    Adesso non capisco quest'uggia dentro
    che ondeggia col mio passo e segue il movimento
    anche solo per un tratto, forse è già tanto,
    e questo dondolio riporta l'imbarazzo,
    mi assale lo sgomento che credevo perso.

    Perso,
    negli occhi del deserto, color del caramello,
    su corpi levigati, vissuti come fardello,
    dietro cesti e fazzoletti, tra piedi e motorini.

    Perso,
    negli occhi dilatati di figli troppo amati,
    cresciuti senza sogni, leggeri di speranze,
    ma di pretese colmi.

    Perso,
    negli occhi trasparenti e lenti
    che non san più ricordare
    e per chi raccontare.

    Perso,
    negli occhi non aperti di corpi ancora acerbi
    che aspettano la notte per potersi addormenare
    ed in sogno, forse, giocare.

    Perso,
    negli occhi di farfalle dalle ali appiccicate
    che guardano discrete senza mai tentare un volo.
    Composta nel marzo 2009
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      Scritta da: Giorgio De Luca

      L'antico canto del fiume

      Nel lento fluir de l'acque vive
      scendea pel solatio sentiero
      tra sonori canti di fanelli e canapini.

      L'eco d'una musica giungea festosa,
      l'allegra voce del mattino
      accompagnava il lento andare.

      Sedette ad ascoltare i suoni dei liuti
      lungo le vie dei carpini bianchi
      e nontiscordardimè.

      Fragorosa digrada a valle
      l'antico canto del fiume
      mentr'ella,
      là dove un tempo rideano felici l'ore,

      mirò l'aurora tingersi d'oro
      e, nel confuso vocio dei boschi,
      sentì la dolce musica dei flauti cullare
      l'innocente infanzia...
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        Scritta da: Marco Garavelli

        Amore e dolore

        Ricordo il primo giorno al mare
        eri un viso da esplorare
        gli occhi dolci e poi severi
        la mente assorta né tuoi pensieri

        Ti parlavo incuriosito
        poi... conobbi il tuo sorriso
        un'anima aperta all'improvviso
        che brillava più del sole estivo.

        Ti vidi piccola e preziosa
        timida e poi curiosa
        prima schiva e poi coinvolta
        una bambina dal gioco tolta

        Sapere di non potere
        controllarsi e abbandonarsi
        la ragione non ha mai vinto
        la passione ha il sopravvento
        in guerra come in amore
        entrambi intrisi di dolore.
        Composta domenica 23 agosto 2009
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          Scritta da: mikele74

          Se solo potessi...

          Impulso che freme nella completa perdita di controllo.

          Brama di prendere e sentire il sapore di quel frutto tra il dovuto e il proibito.

          Mente offuscata ed ingolosita che perde per un mentre la sua dote più distintiva.

          Respiro affannato che cresce per il pensiero che corre oltre,
          verso il durante ambendo al calore umido e travolgente di quel corpo che diventa oggetto.

          Animo animale, gusto salato che ha l'effetto di sangue per il leone che aggredisce
          ritmo furente, crescente, verso il culmine, diviso tra lingua labbra e ancora labbra.

          Sobbalzo per la stretta dello smalto ma sadicamente cresce il trasporto.

          Scivolosi come serpi ci si perde in incroci e strette al limite del rispetto,
          ma il rispetto è assecondare il gemito, il piacere.

          Allora ancora ed ancora ed ancora sino a quando
          la vetta è raggiunta nella deflagrazione del nostro intimo.

          Precipito dalla trance al risveglio, a valle distesi e cullati dal dolce scorrere del tempo.

          Respiro profondo e comprendo quanto ciò non vuol essere utopia ma senso del mio volere
          ma intanto aspetto ed accetto. Oggi!
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            Scritta da: BrutalBruzzi

            Anima e Corpo

            L'Anima prese per mano il corpo
            In un lontano giorno della Storia.
            Si sarebbero sposati.
            Avevano così deciso,
            di camminare insieme sul lungo
            selciato della Vita.
            Poi venne la Morte,
            gelosa e perversa,
            che per dispetto strappò
            il corpo all'Anima e lo portò via
            con sé.
            Spiegaci o Morte:
            Noi siamo l'Anima che sale
            Al cielo?
            O siamo forse il Corpo
            Che subito imputridisce?
            Composta giovedì 10 agosto 1995
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              Scritta da: BrutalBruzzi

              Voce

              Sei voce
              Che sussurra alla mia mente
              e imprime la tua immagine
              Nei miei pensieri...
              Sei voce
              Che mi parla da lontano
              Sei voce
              Come una canzone delicata
              Mi trascina in un ritmo senza fine
              Che vorrebbe portarmi a te
              e mi incanta
              Come la tua voce
              Specchio della tua essenza
              Ed io
              Rimarrò in silenzio
              Per
              Ascoltare la tua
              Voce.
              Composta domenica 27 maggio 2001
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                Scritta da: BrutalBruzzi

                Il Freddo di Agosto

                Cercare di amare
                Ed essere abbandonati prima ancora
                Che succeda di poter amare ed essere amati.
                Senza sapere se un giorno
                Si amerà e si potrà
                essere amati.
                Fermare il tempo
                Per paura di non avere
                Più tempo.
                Capire la
                Crudeltà del momento.
                Sentire il freddo
                In Agosto.
                Composta martedì 10 agosto 1999
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                  Scritta da: Giovanna

                  Perché?

                  Perché in questo mondo, che è pieno di dolore,
                  io sono nata solo per soffrire?
                  Perché nella mia vita non c'è più l'amore
                  è tutto sta crollando è mi sembra di morire?
                  Perché il destino è cosi crudele è duro
                  è non mi ascolta mai quando ne ho bisogno?
                  Perché il mio cuore non è caldo è puro
                  è sto tranquilla è buona solo nel mio sogno?
                  Perché non son'serena quando c'è il sole fuori
                  è sto nel mio buio come lo sempre fatto?
                  Perché mi sto dicendo: "è ora che tu muori!"
                  Io so che di dolore tanto ne ho dato.
                  Mi faccio di continuo domande senza senso:
                  perché son'infelice è piena di rimpianti?
                  Non trovo alcun'risposta anche se ci penso
                  è tutto intorno trema per colpa dei miei pianti.
                  Composta martedì 25 agosto 2009
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                    Scritta da: Giovanna

                    Il gioco dell'amore

                    Un giorno alla mia porta
                    l'amore mi bussò,
                    Mi chiese di entrare
                    ed io lo lasciò.
                    Era gentile è bello,
                    cortese è geniale,
                    La sedia lui mi chiese,
                    voleva solo parlare.
                    I suoi occhi grandi,
                    la bocca profumata
                    Ed ho capito presto,
                    Che mi ero innamorata.
                    Lui mi parlava piano
                    guardandomi negli occhi,
                    "sei tu la mia scelta,
                    io voglio che tu giochi.
                    E tutto solo un gioco
                    semplice è chiaro,
                    Non puoì giocare ovunque
                    perché è un gioco raro."
                    Cosi io son cascata,
                    Veloce ho imparato
                    le regole del gioco...
                    Però lui ha barato.
                    E poì ho accettato,
                    senza pensare troppo,
                    che se finisce il gioco
                    c'è sempre anche un "dopo".
                    Composta martedì 13 ottobre 2009
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