Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Jack Newhouse

Malinconia autunnale

Profumo di foglie
rosse
Terriccio, aghi, erba umida

Giocattolo in cortile
Aspetta, per un'altra volta
Occhi
Ingenui, guardano il prato
Nella mano incosciente
Una formica

deve liberarsi, lo sa già

piogge di novembre, non affogatela
ti tengo stretta

Ha già capito:
non sono come gli altri

Correre

Il prato

corro ancora
Non mi volto
Mai l'ho fatto

Alcuni mi hanno sentito, pochi di loro ascoltato
Ho ancora fiato, non ho paura

Il bambino si volta, un attimo
riapre la mano
Una formica

La pioggia continua a scendere
ma ancora dolcemente
La mano, è grande ormai

Sono ancora li
sono rimasto a guardare
Come quella formica.
Composta domenica 15 novembre 2009
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    Scritta da: marghetex81
    È impossibile descrivere ciò che sei,
    perché se il nettare degli dei è il miele,
    non è abbastanza dolce per essere come te.
    Perché se guardando il cielo
    c'è il rischio di accecarsi,
    non è comunque sufficiente
    per eguagliare il tuo splendore.
    Perché l'acqua sorgiva dei ghiacciai
    non è sufficientemente fresca e pura
    se paragonata a te.
    Perché la luminosità della stella polare
    è insignificante se paragonata
    a quella dei tuoi bellissimi occhi.
    Perché la sinfonia più bella del mondo
    suona stonata se paragonata alla dolce melodia
    della tua voce e alla musica che risuona nel tuo cuore,.
    Composta giovedì 19 novembre 2009
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      Scritta da: marghetex81
      Ora siamo sulla soglia d'ingresso.
      Finora questo mio mondo
      l'hai solo potuto vedere dall'entrata.
      Tieni stretta la mia mano.
      Ora entriamo e tu sarai sempre con me,
      Ad ogni mio passo ci sarà sempre
      un passo tuo che segue il mio.
      Nel percorso della vita ci potranno
      essere delle difficoltà, o dei periodi meno rosei.
      L'amore a volte mette alla prova,
      ma tu non lasciare mai quella mano.
      Qualsiasi cosa accada, perché se succederà
      sarà come dare un calcio all'amore
      e uno al destino che ci hanno sorriso,
      e sarebbe un peccato imperdonabile,
      un vero sacrilegio.
      E una volta separati con le mani disgiunte,
      un vento freddo ci spazzerebbe via,
      allontanandoci per sempre.
      Io non voglio questo.
      Mai e poi mai.
      Composta giovedì 19 novembre 2009
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        Passione

        Brucia l'anima dentro a corpi caldi.
        Manto di gocce come
        nemmeno la rugiada
        respiri e sospiri
        gioco di mani che
        si perdono per poi ritrovarsi,
        sorrisi dolci e maliziosi
        parole sussurrate... urlate.
        Brucia l'anima dentro a
        corpi caldi,
        una corsa contro il tempo
        senza meta ne direzione.
        Un tuffo in acqua salata,
        che disseta corpo
        e spirito.
        Arde l'anima e la voglia
        nello sguardo perso
        dentro ai nostri occhi.
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          Scritta da: Vincenza De Ruvo

          Ti rivoglio

          Ho spogliato la tua casa padre
          e con essa il mio cuore.
          Su ombre di luce
          disegno il tuo profilo
          e lembi di storia sbocciano
          nell'anima in pena.
          Ho spogliato i tuoi ricordi padre
          e con essi la mia vita.
          Ho vestito i miei occhi di illusione
          per venirti a cercare
          ma sbadiglia il cielo
          dinanzi al mio sgomento.
          Ho spogliato il mio dolore padre
          ho vestito i miei pensieri di vento
          e ci ho soffiato sopra
          ma non fa rumore il male
          e mi si nasconde nel petto
          e mi si strofina addosso come crine.
          Io ti rivoglio indietro padre
          per rivestirti ancora
          io ti rivoglio!
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            Scritta da: Vincenza De Ruvo

            Per non morire

            Ti abbraccio col pensiero
            per non morire
            all'ombra sottile
            di un fremito leggero
            che mi prende la mano
            quando
            tra le pieghe dei ricordi
            il tempo mi toglie
            l'ultimo respiro.
            Tra i fili d'argento
            che mi coprono il capo
            si perdono i sorrisi rubati
            ed il mondo tace
            sulle ali silenziose di un giorno
            che sta per finire.
            Per non morire
            poso la mano sui battiti del cuore
            che lacerano il petto
            e solo tra le ciglia ti penso...
            Per non morire
            conto i fili d'erba del mattino
            nella penombra di un risveglio
            i brividi della luna
            nel buio della notte,
            e in ogni mio gesto
            catturo ogni angolo di pensiero
            specchiando il mio cuore
            nel tuo cuore
            ancora una volta
            per non morire.
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              Scritta da: Vincenza De Ruvo

              Oltre l'altrove

              Dimmi che ci sarai,
              tra i rami delle ginestre
              a levigare le ferite del dopo,
              quando le foglie dei pensieri
              voleranno tremule nel vento
              a rincorrere
              i ricordi scarni del mio passato.
              Dimmi che ci sarai
              sotto il bianco lenzuolo dei rimpianti
              a dissetare la mia voglia d'amare,
              tra i giacigli della mia solitudine
              all'alba del mio tramonto.
              Dimmi che ci sarai amore mio
              a intrecciare le tue dita nelle mie
              parlandomi di te,
              quando la luce del mio cammino diverrà fioca
              e più non sentirò il tuo respiro,
              quando chiuderò gli occhi per sempre
              sui guanciali dell'infinito.
              Dimmi che ci sarai amore
              oltre l'altrove vicino a me.
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                Scritta da: Dario Magnani

                Di nuovo

                Immagino un ambito famigliare, sereno e colmo d'amore.
                Vedo un orizzonte lontano, che è amico e fonte di luce.
                Sento le parole di una canzone, capite perché soave ne è la musica.
                Abbraccio il vento fraterno, che giovane, sicuro, forte, e orgoglioso m'inebria.
                Precipito dall'orrido di un monte, che la caduta ne è dolce perché voluta.
                Arrivato, tocco la superficie ancor tesa del mare, di cui tutto è fonte.
                è un'esplosione in cui i sensi arringano.
                è l'apoteosi di un fine ch'è di altri ed a lungo negato.
                Ora tutto è chiaro, finalmente: mio il mondo, perch'è amato!
                D'un tempo è il ricordo di veri amici: sentimenti ch'ora risaputi, non son più dimenticati!
                È in silenzio, in un abbraccio, piangendo di gioia, che vi cingo di un amore nato dentro...
                è con la forza di un respiro a lungo trattenuto, insieme e per sempre, che respiriamo la vita...
                E gridiamo ridendo al sorgere di un nuovo sole...
                Di nuovo!
                Composta giovedì 5 novembre 2009
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