Le migliori poesie di Michele Gentile

Poeta, nato martedì 4 gennaio 1972 a Ostia - Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Michele Gentile

Ostia

Dolce promessa
non mantenuta.
Riposi
fra le braccia del mare
mentre a gran voce
il ricatto del fato
reclama i tuoi seni.
Nuda
come preghiera
recitata in segreto
da mani senza onore.
Dipinto di resina
e orchidee,
sabbia
e frumento,
severe Torri
a guardia
di un tesoro
sepolto dall'infamia.
S'erge la Rocca sul grano
vanto di secoli
che danzano su rovine pazienti.
Dolce menzogna
sulle tue labbra
mi perdo
quando al tramonto
attracca la sera
e una carezza di pace
torna a salvarmi.
Michele Gentile
Composta mercoledì 19 febbraio 2014
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    Scritta da: Michele Gentile

    La via del Pensiero

    Piove il mattino
    da curvi rami.
    Costeggia fiordi d'ebano
    assolve acque ostili.
    Sboccia su prati di pietra,
    si forgia nella quiete.
    Liturgia, sorda al capestro
    cammino che contempla affilate dottrine.
    Selvaggia verità
    che logora
    condanna
    dilania
    onora...
    salva.
    Giunge il mattino
    dai porti della notte,
    antiche colonne
    che non rovinano.
    Lentamente si svela
    la via del Pensiero.
    Michele Gentile
    Composta domenica 18 gennaio 2015
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      Scritta da: Michele Gentile

      A Pierluigi Cappello

      L'ultima, notturna ora
      prima delle strade piene
      del traffico di fiori
      di lancinanti scuse,
      la dedico a te,
      come scalpello a cui
      importi soltanto accadere
      la incido sulla dura pietra
      della poesia.
      Quella poesia che non tradisce
      che stride e mite
      ci accompagna al crepuscolo.
      Ora l'assenza inizia
      a trafiggermi,
      sapientemente mi accoltella
      i respiri,
      poi i tuoi versi immortali
      sul greto sgualcito
      di una lacrima.
      Michele Gentile
      Composta martedì 3 ottobre 2017
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        Scritta da: Michele Gentile

        In fondo al mare

        Quante creature strane,
        particolari
        nel ventre del mare.
        Una
        più di tante altre
        mantiene un vivido colore
        una sostanza oramai
        assuefatta alla mancanza di luce,
        alla prepotente pressione
        che deve patire.
        Senza lisca, squamato
        ancorato agli abissi...
        laggiù riposa il cuore mio
        da quando l'hai lasciato.
        Michele Gentile
        Composta giovedì 18 luglio 2013
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          Scritta da: Michele Gentile

          Incontro

          Tra le fiamme di un vespro
          nel vorticoso danzar di foglie spente
          ti vidi.
          Quando infine il furente mare
          fagocitò il dì soave
          ti pensai.
          Forte, di amori tramontati e mai anelati
          a disegnar il volto tuo tra stelle e luna
          mi ritrovai.
          Ora torno fin su alla rocca
          all'ombra di bastioni in lotta
          con un tempo avido di rovine
          vittima predestinata d'ignara fiera.
          Ti cerco vita mia
          ti supplico...
          spettro amabile
          in un effluvio di limoni e pioggia
          forse, d'invidiata Siris
          fosti tu la più inclemente tra le dee.
          Michele Gentile
          Composta giovedì 18 luglio 2013
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            Scritta da: Michele Gentile

            Ai re

            Ai re
            che dileggiano la poesia
            con frasi di circostanza,
            ai sovrani
            che sporcano i mari
            pisciando vergogna.
            Agli dei
            che giocano al perdono
            mischiando le carte.
            Ai principi
            che dimenticano le favole.
            Il trono, un tuono
            da trincee scavate
            con le ossa.
            Dentro chiese
            consacrate alla rivolta
            abbiate cura dei vostri nomi,
            si fa strada
            l'eco della verità.
            Michele Gentile
            Composta mercoledì 15 aprile 2015
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              Scritta da: Michele Gentile

              21 marzo

              Ardisco quei germogli
              che predano le stagioni
              mi nutro di radici
              che mi augurano cielo.
              Diventi mare, aria
              voce di me.
              E gli orli delle parole
              respirano il conforto.
              Allora canta e fiorisci
              e ancora canta e piovi mia Poesia.
              Sollevami, ti prego aiutami
              ad esistere oltre quello che sono,
              stretto nella mia mano
              che impugna un verso
              per non lasciarmi andare via.
              Michele Gentile
              Composta domenica 21 marzo 2021
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