Non te ne sei mai accorta presa dalla vita che correva, il tuo cuore, la tua mente dove era, eppure ci credeva... mentre tu andavi avanti, tutto il resto con lui si fermava. La passione dei primi anni pian piano come nebbia diradava, tutto quello che c'era da vedere riconsegnava lucidi ricordi, e logico presente occhi lucidi che qualche lacrima bagnava. Ora siamo soli, io sono cresciuta nel mio amore, per i miei figli, per la famiglia e con il cuore, ma ho trovato te addormentato, sei proprio come ti ho lasciato. Cosa posso fare per farti capire... scusa ma qualche volta mi pento per averti così tanto amato.
Siamo donne, passione, ossessione, mine vaganti, fiori profumati, farfalle variopinte. Segrete amanti, amiche, malinconici rimpianti. Sole, sale della vita, ingenue e bugiarde, maliarde. Pronte a carpirti il cuore, per poi buttarlo a mare. Ruffiane quanto basta, pensi di conquistarle, ma loro già hanno scelto e sei tu a capitolare. Calcolatrice e grande stratega, donna strega, finta dolcezza, mortale carezza. Morbido desiderio carnale, torbido e sensuale, donne e amore.
Voci del dubbio, di paesi persi. La luna è lontana. Le mani protese, verso questo cielo, le stelle contese, da mille desideri. Voci d'innocenti, saliti come ombre, brillano, come stelle cadenti, ancora gementi, inghiottiti dall'onde, bugiarde, come la speranza, uccisi in guerre senza onori. Voci pentite, di donne represse, ingannate da finte promesse, coperte da un velo e dalla paura, voce silente, di bambini senza lacrime, che non hanno forza, non sentono dolore, senza dignità né amore. Voci dell'anima, che non conviene sentire, mentre loro vanno a morire.
Mosche sui volti scarniti, mani scheletriche scavano insetti e radici. Bevono in acque putride, e noi a guardare.... Muoiono a migliaia, non saranno mai adulti. Non conoscono niente, e per loro è normale e noi a quardare.... Sono nudi sudici e cadono, ma la loro pelle arsa dal sole è dura e non si fanno male e noi a guardare.... Bambini figli del mondo Che non sentono dolore, vittime dell'indifferenza, cartoline sui giornali e noi a guardare... forse sognano come noi, ma non hanno niente da sognare, forse un po' d'amore e qualche mano tesa.
Quante notti passate ad aspettarmi, ed io incosciente, rientrando a notte fonda, camminavo piano, per non farmi sentire, mentre facevi finta di dormire. Sempre guardavi l'ora, e ti chiedevi quando e lo chiedevi ancora. Mia cara, dolce, semplicemente amore Quanto dovrò rimpiangerti, quando mi mancherai. Da me sarai lontana, ma sempre nel mio cuore, semplicemente amore, mi raggiungerai con lettere e telefonate, ma non avrò carezze, né baci sul mio viso, mia cara dolce, mi mancherà il sorriso che mi svegliava al mattino non dimenticherò mai, il tuo dolce semplicemente amore.
Mi hai detto domani... Ho aspettato, ma quando mi chiami? I miei occhi son persi sul nero strumento che separa il mio amore, un continuo tormento, quando sarà quel giorno che squillerà al cuore? Ci ho creduto, il tempo è passato il mio sguardo è cambiato, ancora ti aspetto mi treman le mani sul nero strumento, avevi detto... domani.
Non riuscivo a sostenere il tuo sguardo, eppure sorridevi, con in viso quella macchina infernale che ti permetteva di respirare. A me mancava l'aria, mentre ti stavo a guardare, mancavano le parole, ma tu con lo sguardo fiero mi davi forza. Ma quella lacrima doveva scendere, non la potevo controllare ed allora abbassavo lo sguardo per non farmi vedere. Mi sentivo d'un tratto impotente, e mi rendevo conto che contro il destino avverso che non si mostra non si può niente ogni sforzo è perso. Ma tu hai resistito, con una fede incredibile fino alla fine, pregando e sperando. Andando via, hai stretto le mie mani: ci vediamo domani...
Perché ti ostini a camminare sopra quel burrone, cosa vuoi fare, morire per amore? Sicuro che non puoi recuperare quello che è perso senza farti male? Guarda il sole, le montagne, il mare avanti a te quel volo di uccelli che vanno a migrare, smettila di piangere, non buttare via i sogni, senza provare solo chi è vigliacco non ce la può fare. Chiedi aiuto, abbandona l'orgoglio, tutti han bisogno in alcuni momenti, scendi da quel dirupo e siediti a pensare se è meglio morire o assaporare quello che c'è di bello nella vita, ritrova il gusto ed impara ad amare nel modo giusto.
Voglio essere principessa, ed aspetto il mio principe azzurro ho buttato messaggio e bottiglia poi qualcuno lo leggerà. Ora aspetto qui sulla spiaggia, la mia casa è vicino al mare ogni tanto sento bussare spero sempre e lo faccio entrare. È passato un pescatore era bello e abbiam fatto l'amore sotto il cielo, sotto le stelle: vuoi sposarmi? Ho detto di no. Io aspetto il mio principe azzurro so che un giorno da qui passerà sul suo cavallo bianco, principessa mi farà. Ha bussato un marinaio sceso appena dalla nave a lui anche ho dato la chiave ogni volta che vuole son quà. L'ho amato con tutto l'ardore, sotto il sole abbiam fatto l'amore, mi ha chiesto: vuoi essere mia, anche a lui ho detto di no. Aspetto il mio principe azzurro, so che un giorno da qui passerà sul suo cavallo bianco principessa mi farà. Son passati ormai tanti anni, principessa io vengo chiamata, senza corona e dignità non mi chiede nessuno più in sposa ed il principe non passa di quà, poco importa, sapete una cosa? Principessa lo sono già.
Una rosa, forse una margherita o un papavero rosso, a niente somigliava la mia corolla, bella da morire. Così sono nata, fiore profumato, unica nei colori e negli umori, sempre sorridevo. Le farfalle vegliavano il mio sonno, gelose, io tranquilla sopra il mio stelo, mi rivolgevo sole dove c'era luce. Tutta la mia vita è stata una bella stagione, nessuno ha colto questo raro fiore. Ancora oggi, ho paura di finire i miei giorni, nelle mani di qualcuno che mi farà appassire.