La testa ed il cuore, non hanno controllo, tu sei unico desiderio, unico sogno, che manca alle mie mani alle mie carezze, alla mia bocca, alla mia vita. Chi seì M'ami quando vuoi, senza promesse, senza certezze, scaldi la mia pelle e poi vai via, lasciando a metà le mie parole, e l'amore, che non finisco mai di dire, di fare ma tu non vuoi sentire, chi sei? Che prometti e non mantieni, ed io quì ad aspettare i tuoi tempi non concessi. Forse avrò modo per dirtelo, ma quando? E gli anni passeranno, aspettandoti.
Signorina si spogli, si guardi allo specchio c'è qui la bilancia si pesi... si pesi. Il corpetto non tiene più il seno le forme straripano un po', un tempo la vita era ben delineata, come mai non si è più controllata? Ormai i miei amanti disertan l'alcova e senza far caso ai loro commenti... sbagliavo. Ora giudichi lei: preferisce un bel piatto di pasta o una notte di sesso? Questo o quello comunque è un piacere. Su ci pensi un po' su, qualche chilo togliamo, un massaggio qua e là e si torna all'antica beltà. Il mio medico è stato sincero, ma il consiglio non basta, io vorrei ritornar ad esser bella, ma davanti a un buon piatto di pasta.
Un intesa di sguardi, di promesse fraintese, di desideri e morbide carezze, rubate in tempi imposti e segreti posti. Solo noi alle nostre voglie abbiamo le risposte e a quello che la vita ci toglie, poco da provare, ma intensi attimi d'amore, nascosti noi, in luoghi angusti e mai nei tempi giusti. Verrò a cercarti ancora ed ancora, e tu vorrai sempre e sempre le mie carezze, amore vivo, dentro questo cuore, queste sono le nostre certezze.
Sprofondare, dove non ha più senso il come e il dove e tirerò meco, quelli che verranno, e non riusciranno a capire, anche quelli che vorranno aiutarmi ad uscire. Per ora è così, lasciatemi stare, sono incazzata da morire.
Piano come la neve, senza far rumore un altro anno è passato ed il tempo tra le mani si è sciolto a goccia a goccia e non l'ho raccolto pensando... domani e ricordi appena... ma con tanto amore. Avrò un anno in più ed altre cose da raccontare dolori e gioie nel mio cuore e tante lacrime come perle da conservare. Vedo i miei bimbi crescere li vorrei ancora cullare ma la vita vola, non la puoi fermare libera come un uccello che volteggia nel cielo, non si fa guidare puoi solo starla a guardare mentre tutto scorre e la vedi passare... Incontra cieli tersi o nubi pronte alle tempeste mari calmi e montagne alberi, deserti e prati in fiore ma continua a volare. Un anno in più, ma siamo ancora tutti insieme è già un regalo la serenità non voglio altro, e per quest'altro anno quello di cui ho bisogno è tutto qua.
So annata sulla spiaggia pe parlà cor mare, jò detto: viemme dietro che c'avemo un lavoro da fà. L'ho pregato nun nego ma poi sentite le ragioni, m'ha seguito. Dovemo fa sparì parecchie cose tu me poi dà na mano. Ben poco rimarrebbe sulla tera "pronta risposta" forse quarche fiore quà e là, na casetta piena de bontà, co l'acqua vorrei lavà tutte le cose nere, butta via le parole che ce fanno impiccià. Le guere, la fame, le malattie tutte co l'acqua devono da annà. Bisogna affogà morte persone lassà solo quelle bone. Troppo dovrebbe da copri sto mare, forse che l'acqua nun basta, e se quarcosa resta, lassamo er core, la fiducia, la speranza la gioia della vita, la costanza. Pe vede quer che è rimasto, che nun è stato scerto, né pagato, né tantomeno raccomandato, rimarrebbe er mejo lassa fà.
Quanno che sei arrivata alla mia età, nun te fanno più invidia le piscchelle, e te devi da accontentà de ciccia e cellulite. Lo specchio nun te fà più paura perché er mejo l'hai dato, lassa fà, la vita t'ha fatto più sicura e co la maturità, tante so le cose che in rassegna, fai passà: quell'amica che t'ha tradito, l'amore che t'è passato, e quanno c'era er momento nun te sei goduto, quarche ruga, er capello bianco, te s'è allargato er fianco... Ma quanto dalla vita ho avuto, e quanto ho dato? Nun se po quantificà, poi in fonno nun è andata tanto male, farò li conti più in là, se Dio me dà la forza pe st'artri anni che deo campà.
Cosa farai dopo che hai provato coi pugni chiusi hai continuato per non darmi tregua non volevi ammettere il tuo sbaglio.
Il tuo orgoglio ti ha rovinato. Chiedere scusa per te non è normale e adesso ti fa male ma continui a sbagliare.
Ho paura che quando vorrai tornare non mi troverai.
Non sarò più disposta ad accettare. Troppo ho sofferto e ancora dentro il cuore ho uno strappo ed una croce che mi pesa quando mi sarò arresa forse avrò la pace che mi spetta potrò pensare al resto e alla mia vita che ancora ho trascurato in nome dell'amore.
Purtroppo questo dolore resta e sordo nell'anima scava e chi ne fa le spese è la mia vita quella che mi resta non vedo più luce quando avevo il sole.
Tutto s'adombra, e le corde son tese vorrei trovare un varco tra le tenebre capisco che non ha più senso ma più passa il tempo e più ti penso.
Sogno il tuo viso e scorro con le mani i contorni della tua pelle aspettando che torni qui tra le mie braccia. Mi distrugge il pensiero dove mai sarai forse con lei e lì sulle sue labbra sul suo corpo dolcemente ti abbandonerai la chiamerai amore, per non sbagliare ed io intanto sto male nello specchio vedo la mia rabbia ed accarezzo te, nella nebbia che avvolge gli occhi in un velo di lacrime e follia. Maledetta gelosia che più cresce e più mi fa sua mi fa andare il cuore a mille ed il desiderio di te, cresce dove mai... ti verrò a cercare non posso più resistere questa pazzia più forte mi fa sentire e accresce il mio godere.
Toccami ancora giocami sempre fammi respirare un po' di te. Salvami da tutto il male provami che vale quello che ora sei per me... Desiderio, solo se ci penso, affiora ora per ora sopra la mia pelle odora la mia voglia e spoglio la vergogna scoprendo di esser donna. Femmina coperta da una educazione certa che ora si dimena sopra questo letto e perde il suo possesso sull'anima e coscienza prevale solo il sesso. Continua nel tuo gioco... non ti dirò fai presto e quando dirò basta