Poesie d'amore


Scritta da: Anfolle
in Poesie (Poesie d'amore)

E poi

E poi ho visto i tuoi capelli
ti scrivo qui e tu rispondi
è come un gioco di tasselli
mi sei dentro e mi confondi;
e poi ho visto nei tuoi occhi
ora che grande mi ritrovo
e per incanto tu mi sblocchi
e scrivo luce di rinnovo;
e poi ho visto le tue braccia
intorno a me che stringon forte
e non c'è nulla che io faccia
se non star qua a farti corte!
Composta giovedì 25 maggio 2017
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    in Poesie (Poesie d'amore)

    Di fuochi accesi

    È stato lasciare
    quella porta aperta
    o la sveglia la mattina
    o la voglia di abbracci,
    di camminare insieme,
    di sentirsi liberi,
    felici di volare
    ancora...
    Mi hai colta di sorpresa
    e adesso
    ti prendo in silenzio,
    in questa stanza vuota,
    mentre leggo
    i tuoi primi pensieri
    che mi ardono il cuore...
    come fuochi accesi.
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      in Poesie (Poesie d'amore)

      Povero uomo

      Ci sono cose che neanche la poesia sa raccontare,
      quasi mi abbandona,
      l'abbandono,
      non più complice di un tale affanno inveritiero.
      Un fluido denso di ribellione,
      uno schiaffo lacera il silenzio immutevole: basta!
      C'è chi usa la poesia per commettere crimini contro l'anima
      e mutare l'ignominia in verso,
      parole sporche di catrame di lingue inquinate
      divengono beltà del verbo su certi taccuini.
      Bada,
      lì dove l'Io prende forma l'ipocrita canta
      e ruba l'amore ai gentil boccioli,
      l'ultimo alito di preghiera impiccato ad un abbraccio bugiardo.
      Povero uomo senza cammino
      solo indietro il tuo arido esistere,
      brucia l'iride nel girone dell'inferno,
      vacuità di costole nutre il tuo destino,
      nessuna pietà per il sangue bevuto,
      il Sé è deceduto,
      carne meschina non abita l'amore.
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        in Poesie (Poesie d'amore)

        Per interposto amore

        Chi ancora si dà appuntamento
        nei luoghi che ci furono teatro,
        moltiplicando tracce
        confondendo
        la scena che credemmo inalterabile?
        Parlavamo d'amore agli incroci,
        spavaldi in faccia ai venti.
        E mai che si facesse notte
        o tempo d'andare.
        Pure
        non erano nostre le parole.
        Chi aveva in mano il gioco?
        Chi ispirava tanta frenesia?
        Sopravvissuti a un corpo
        che non ci esprime
        abitiamo adesso i sotterranei.
        Col petto che non arde
        e radio senza suoni.
        Altri s'innamorerà per noi,
        di quell'amore di ordinanza,
        perché tengano i fili.
        Un semplice passaggio
        di consegne.
        Composta lunedì 31 luglio 1916
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          Scritta da: Antonio Recanatini
          in Poesie (Poesie d'amore)

          Lei

          Lei è difficile, pare impossibile,
          non ammette repliche e
          scalpita per poco o niente.
          Lei è complicata, pare un marziano
          dice d'amarmi, ma poi ritratta e
          spera ch'io sparisca insieme alle nuvole.
          Lei è imperfetta, pare troppo magra,
          ma quando sorride il mondo si nasconde
          per non arrossire, l'ammira in lontananza.
          Lei è gelosa, pare possessiva,
          invece è molto peggio, è prepotente,
          pretende l'esclusiva, finanche della mia voce.
          Lei è seria, pare un distintivo sulla divisa,
          eppure, tante volte, troppe volte, ella vola e
          plana su di me, per rivendicare la follia.
          Lei è precisa, pare una lancetta,
          poi dimentica d'essere in vista e
          scambia il sole con la luna e il vento con la tempesta.
          Lei tornerà, lei se ne andrà, lei è aria.
          Mi cercherà e farà finta di non vedermi.
          Composta martedì 27 settembre 2016
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