Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

La politica

Ner modo de pensà c'è un gran divario:
mì padre è democratico cristiano,
e, siccome è impiegato ar Vaticano,
tutte le sere recita er rosario;

de tre fratelli, Giggi ch'er più anziano
è socialista rivoluzzionario;
io invece sò monarchico, ar contrario
de Ludovico ch'è repubbricano.

Prima de cena liticamo spesso
pè via de 'sti principî benedetti:
chi vò qua, chi vò là... Pare un congresso!

Famo l'ira de Dio! Ma appena mamma
ce dice che sò cotti li spaghetti
semo tutti d'accordo ner programma.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    L'aspro sapore del mare

    Quella vela piegata dalla luce,
    stanca d'isole,
    una goletta che batte il Mar dei Caraibi

    per ritornare, potrebbe essere Odisseo
    diretto a casa attraverso l'Egeo:
    quel desiderio di padre e di marito,

    sotto l'aspro livore della vecchiezza,
    è come l'adultero che sente il nome di Nausicaa
    in ogni grido di gabbiano.

    E questo non assicura la pace. L'antica guerra
    tra ossessione e responsabilità
    non può finire ed è la stessa

    per il naufrago e per chi sul lido
    ora infila i piedi nei sandali per rientrare
    da quando Troia ha spirato l'ultima fiamma

    e il macigno del cieco ciclope ha alzato le acque
    dalle cui ondate i grandiosi esametri giungono
    alle conclusioni dell'esausta risacca.

    I classici possono consolare. Ma non abbastanza.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Gabbiano India

      Come un Gabbiano volerò
      incitato
      da alberi dalle fronde scomposte
      io, piccolo Buddah dell'amore sorridente bikku
      volerò
      sulla tua pelle sincera
      piegata nel Karma
      raccolta sul sasso
      di un piccolo fiume
      nel sole, nel sorriso,
      silenzioso azzurro perfetto
      dove le nostre ombre s'incontrano
      solitaria India
      occhi di brace
      sentimento fanciullo
      gabbiano suadente
      così
      importante.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Non sono nulla, non posso nulla,
        non perseguo nulla.
        Illuso, porto il mio essere con me.
        Non so di comprendere,
        né so se devo essere,
        niente essendo, ciò che sarò.
        A parte ciò, che è niente, un vacuo vento
        del sud, sotto il vasto azzurro cielo
        mi desta, rabbrividendo nel verde.
        Aver ragione, vincere, possedere l'amore
        marcisce sul morto tronco dell'illusione.
        Sognare è niente e non sapere è vano.
        Dormi nell'ombra, incerto cuore.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          Io vivo con intensità
          sento dentro ogni momento
          fino infondo, con odio e amore
          verso le gioie e i dolori

          Quello che ho non mi basta mai
          Cerco le risposte che non ho
          dei tanti "perché", dei tanti" se",
          i" forse" e i "ma" non hanno più senso

          Oggi comprendo l'importanza
          di ogni gesto, di ogni parola.
          Di ciò che ho, di ciò che" potevo"
          e non mi arrendo non posso non voglio.

          Tutto ha un colore, un sapore diverso
          gli anni ne hanno dato un altro senso.
          È tutto magicamente stupendo
          o tragicamente deludente.

          Ma tutto ma proprio tutto
          tremendamente intrigante.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Non era notte, non era giorno

            Non era giorno,
            non era notte,
            erano "attimi" dove
            l'infinito era
            pieno di sentimento,
            dove l'amore
            stava riempiendo il nulla.

            Era l'attimo
            d'incontro tra comete,
            tra vite gemelle, ma lontane,
            vicine ma staccate.

            Era un giorno
            senza minuti,
            senza cielo,
            senza un avvenire
            da sognare,
            senza un passato
            da ricordare.

            Era un "istante",
            che mai penserà
            che esista un prossimo.

            Era una nascita,
            era una vita
            di luce al cielo.

            Era il "momento",
            non un momento.

            Non era notte,
            non era giorno.

            Era un attimo
            che non si fermava,
            un attimo, che viveva
            più della sua vita d'istante.

            Non voleva morire.

            Non era notte,
            non era giorno,
            era l'attimo di
            un amore eterno.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Si spensero le stelle

              Fu notte fonda.
              Su di me
              le gocce di te.

              Si spensero
              le stelle nel cielo,
              sentii addosso il gelo.

              Mai notte fu più lunga
              L'anima gridò
              la bocca non parlò.

              Mi trasportasti
              nelle viscere dell'inferno
              strappandomi l'innocenza.

              Tu mano amica,
              uomo adulto, nemico
              mano traditrice.

              Gridai senza voce
              Senti lacerarmi il cuore
              Mi impedisti le parole.

              Quanti sogni spezzati
              Quanti principi trasformati.

              Quanti notti pieno di incubi
              sognando streghe e uomini neri.

              Gridai aiuto nessuno senti
              gridai mamma ma tutto tacque.

              Scesero lacrime,
              che nessuno asciugò.

              Il silenzio consumò il tempo,
              non il ricordo, non il dolore,
              non la vergogna, neppure il tormento.
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