Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Crescere

Dopo un po' impari la sottile differenza
tra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto
non con il dolore di un bimbo.
Ed impari a costruire tutte le strade oggi
perché il terreno di domani è troppo incerto
per fare piani. Dopo un po' impari che il sole scotta,
se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte, e che vali davvero.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    San Martino

    La nebbia agli irti colli
    Piovigginando sale,
    E sotto il maestrale
    urla e biancheggia il mar;
    Ma per le vie del borgo
    Dal ribollir dè tini
    Va l'aspro odor de i vini
    L'anime a rallegrar.
    Gira sù ceppi accesi
    Lo spiedo scoppiettando:
    Sta il cacciator fischiando
    Su l'uscio a rimirar
    Tra le rossastre nubi
    Stormi d'uccelli neri,
    Com'esuli pensieri,
    Nel vespero migrar.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Ode alla Vita

      Lentamente muore
      chi diventa schiavo dell'abitudine,
      ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
      chi non cambia la marcia,
      chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
      chi non parla a chi non conosce.

      Muore lentamente chi evita una passione,
      chi preferisce il nero su bianco
      e i puntini sulle "i"
      piuttosto che un insieme di emozioni,
      proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
      quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
      quelle che fanno battere il cuore
      davanti all'errore e ai sentimenti.

      Lentamente muore
      chi non capovolge il tavolo,
      chi è infelice sul lavoro,
      chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
      chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

      Lentamente muore chi non viaggia,
      chi non legge,
      chi non ascolta musica,
      chi non trova grazia in se stesso.

      Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
      chi non si lascia aiutare
      chi passa i giorni a lamentarsi
      della propria sfortuna o della pioggia incessante.

      Lentamente muore
      chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
      chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
      chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

      Evitiamo la morte a piccole dosi,
      ricordando sempre che essere vivo
      richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

      Soltanto l'ardente pazienza
      porterà al raggiungimento
      di una splendida felicità.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Tieni stretto ciò che è buono,
        anche se è un pugno di terra.
        Tieni stretto ciò in cui credi,
        anche se è un albero solitario.
        Tieni stretto ciò che devi fare,
        anche se è molto lontano da qui.
        Tieni stretta la vita,
        anche se è più facile lasciarsi andare.
        Tieni stretta la mia mano,
        anche quando mi sono allontanato da te.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Dalla vita ho imparato

          Dalla vita ho imparato
          Per ogni tramonto,
          c'è un giorno che sorge.
          Per ogni sogno che finisce,
          c'è uno che nasce.
          Per ogni porta che si chiude una si apre.
          Per ogni amore che finisce,
          un altro inizia.
          Per ogni fine c'è un nuovo inizio.
          Per ogni partenza c'è un arrivo
          Per ogni sconfitta c'è una rivincita.
          Niente è mai finito finché c'è la vita.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Eppure un tempo...

            Eppure un tempo
            i sogni nascevano
            ad ogni contatto
            e ogni attimo
            non era che l'inizio
            di una nuova alba.

            L'orologio scandiva
            minuti sconosciuti
            infiniti o brevi
            sempre intensi,
            sempre profumati.

            Ogni respiro si confondeva
            tra fantasia e realtà
            raccontando di noi
            e ancora di noi ogni sospiro
            parlava e raccontava
            il pieno di ogni istante.

            Ogni pensiero era la fusione
            di sogni e fantasie.
            Le parole si nutrivano di silenzi
            e i silenzi si saziavano
            di noi e il tempo gridava
            solo amore.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Il rumore del silenzio

              Ho trascorso notti a piangere
              a cercare i "perché".
              Ho sentito il rumore del silenzio
              trafiggermi l'anima
              senza trovarne ragione
              fra le lacrime ho continuato
              ... a cercare

              Ho atteso che la notte
              si dissolvesse in un sorriso,
              mi sono aggrappata ai ricordi
              se mai ricordi ci fossero stati
              senza mai trovare pace.

              Ho visto la notte abbracciare l'alba
              senza vedere il sole dei "perché"
              con l'anima in attesa...
              di una semplice carezza.

              Ho atteso...
              attendo...
              la risposta ai "perché".
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                L'ammanco

                È uno di quei giorni
                in cui le somme non tornano.
                Il cuore sembra svuotarsi
                per lasciar posto alle lacrime.
                L'anima diventa polvere
                trasformata in fango
                da troppe sale versato.

                Il sole non basta a scaldarmi,
                il dolore è un mantello di ghiaccio
                che avvolge per uccidere,
                l'anima a fatica respira,
                ricordi troppo pesanti
                portano a fondo.

                Le parole non servono
                che a confondere,
                a stordire e illudersi
                di aver fatto male i conti
                rimando a domani,
                magari trovo "l'ammanco".
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