Annoda i Lacci alla mia Vita, Signore, Poi, sarò pronta ad andare! Solo un'occhiata ai Cavalli - In fretta! Potrà bastare! Mettimi dal lato più sicuro - Così non cadrò - Visto che dobbiamo cavalcare verso il Giudizio - E una parte, è in discesa - Ma non mi curo dei precipizi - E non mi curo del Mare - Sorretta saldamente nell'Immortale Corsa - Dalla mia stessa Scelta, e da Te - Addio alla Vita che ho vissuto - E al Mondo che ho conosciuto - E Baciate le Colline, per me, basta una volta - Ora - sono pronta ad andare!
Lo avrai camerata Kesserling il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi non con i sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio non con la terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità non con la neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non con la primavera di queste valli che ti vide fuggire ma soltanto con il silenzio dei torturati più duro d'ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità non per odio decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi con lo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza.
Se proprio devi odiarmi fallo ora, ora che il mondo è intento a contrastare ciò che faccio, unisciti all'ostilità della fortuna, piegami non essere l'ultimo colpo che arriva all'improvviso Ah quando il mio cuore avrà superato questa tristezza. Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto non far seguire ad una notte ventosa un piovoso mattino non far indugiare un rigetto già deciso. Se vuoi lasciarmi non lasciarmi per ultimo quando altri dolori meschini avran fatto il loro danno ma vieni per primo così che io assaggi fin dall'inizio il peggio della forza del destino e le altri dolenti note che ora sembrano dolenti smetteranno di esserlo di fronte la tua perdita.
He ate and drank the precious Words - His Spirit grew robust - He knew no more that he was poor, Nor that his frame was Dust - He danced along the dingy Days And this Bequest of Wings Was but a Book - What Liberty A loosened Spirit brings. Mangiò e bevve le preziose Parole - Il suo Spirito crebbe robusto - Non era più consapevole d'essere povero, Né che le sue ossa fossero Polvere - Danzava lungo gli squallidi Giorni E questo Lascito d'Ali Era soltanto un Libro - Che Libertà Procura uno Spirito affrancato -
Strinsi le mani sotto il velo oscuro... "Perché oggi sei pallida?" Perché d'agra tristezza l'ho abbeverato fino ad ubriacarlo. Come dimenticare? Uscì vacillando, sulla bocca una smorfia di dolore... Corsi senza sfiorare la ringhiera, corsi dietro di lui fino al portone. Soffocando, gridai: "È stato tutto uno scherzo. Muoio se te ne vai". Lui sorrise calmo, crudele e mi disse: "Non startene al vento".
Le monete, il bastone, il portachiavi, la pronta serratura, i tardi appunti che non potranno leggere i miei scarsi giorni, le carte da giunco e gli scacchi, un libro e tra le pagine appassita la viola, monumento d'una sera di certo inobliabile e obliata, il rosso specchio a occidente in cui arde illusoria un'aurora. Quante cose, atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi, ci servono come taciti schiavi, senza sguardo, stranamente segrete! Dureranno piú in là del nostro oblio; non sapran mai che ce ne siamo andati.
L'ultima cicala stride sulla scorza gialla dell'eucalipto i bambini raccolgono pinòli indispensabili per la galantina un cane alano urla dall'inferriata di una villa ormai disabitata le ville furono costruite dai padri ma i figli non le hanno volute ci sarebbe spazio per centomila terremotati di qui non si vede nemmeno la proda se può chiamarsi cosí quell'ottanta per cento ceduta in uso ai bagnini e sarebbe eccessivo pretendervi una pace alcionica il mare è d'altronde infestato mentre i rifiuti in totale formano ondulate collinette plastiche esaurite le siepi hanno avuto lo sfratto i deliziosi figli della ruggine gli scriccioli o reatini come spesso li citano i poeti. E c'è anche qualche boccio di magnolia l'etichetta di un pediatra ma qui i bambini volano in bicicletta e non hanno bisogno delle sue cure Chi vuole respirare a grandi zaffate la musa del nostro tempo la precarietà può passare di qui senza affrettarsi è il colpo secco quello che fa orrore non già l'evanescenza il dolce afflato del nulla Hic manebimus se vi piace non proprio ottimamente ma il meglio sarebbe troppo simile alla morte ( e questa piace solo ai giovani)
Su te, vergine adolescente, sta come un'ombra sacra. Nulla è più misterioso e adorabile e proprio della tua carne spogliata. Ma ti recludi nell'attenta veste e abiti lontano con la tua grazia dove non sai chi ti raggiungerà. Certo non io. Se ti veggo passare a tanta regale distanza, con la chioma sciolta e tutta la persona astata, la vertigine mi si porta via. Sei l'imporosa e liscia creatura cui preme nel suo respiro l'oscuro gaudio della carne che appena sopporta la sua pienezza. Nel sangue, che ha diffusioni di fiamma sulla tua faccia, il cosmo fa le sue risa come nell'occhio nero della rondine. La tua pupilla è bruciata dal sole che dentro vi sta. La tua bocca è serrata. Non sanno le mani tue bianche il sudore umiliante dei contatti. E penso come il tuo corpo difficoltoso e vago fa disperare l'amore nel cuor dell'uomo!
Pure qualcuno ti disfiorerà, bocca di sorgiva. Qualcuno che non lo saprà, un pescatore di spugne, avrà questa perla rara. Gli sarà grazia e fortuna il non averti cercata e non sapere chi sei e non poterti godere con la sottile coscienza che offende il geloso Iddio. Oh sì, l'animale sarà abbastanza ignaro per non morire prima di toccarti. E tutto è così. Tu anche non sai chi sei. E prendere ti lascerai, ma per vedere come il gioco è fatto, per ridere un poco insieme. Come fiamma si perde nella luce, al tocco della realtà i misteri che tu prometti si disciolgono in nulla. Inconsumata passerà tanta gioia! Tu ti darai, tu ti perderai, per il capriccio che non indovina mai, col primo che ti piacerà. Ama il tempo lo scherzo che lo seconda, non il cauto volere che indugia. Così la fanciullezza fa ruzzolare il mondo e il saggio non è che un fanciullo che si duole di essere cresciuto.