Quando nasci, cresci
dentro una guerra
i tuoi occhi sono
persi nell orrore
e nella disperazione
non sai cosa ci sia nel
resto del mondo,
sai che esiste un altro mondo
nelle favole
un altro mondo lontano.
Le egocentriche e volitive
metamorfosi
raccontano di te, interpretano
un linguaggio fatto di gesti,
di assensi, ma è irrilevante
conoscerne il senso
quando ti assenti
volutamente dalla scena.
Occhi di velluto
accarezzano
la visione,
catturandola
come preda,
di un antico
desiderio.
Andare là dove
lo sguardo si posa.
Regalami o cuore
tanti battiti incessanti
e possenti affinché
possa sempre sentire
quanto è grande il
mio amore per la vita.
Gli occhi avevano fissato
quell'angolo di infinito
nel quale ognuno di noi
si riconosce quando in alcuni
momenti della vita
si è un tutt'uno
con l'immenso!
Costellavi la mia anima
con dolce premura.
Ecco ora c'è un vuoto
il mio scudo è fiaccato
vivo disarmato
in un mondo ostile.
Nell'agonia tendevi la tua mano
sulle mie gote
bagnate da lacrime
e sfiorari la mia chioma
come per accudirmi
quando invece la morte ti stava braccando!
Quella mano tremante
linguaggio offeso del male inaspettato
io la stringevo,
e con l'altra massaggiavo
il tuo petto dolente!
La tua voce spenta
ma gli occhi vigili.
io leggevo la tua sofferenza
e nulla potevo
se non abbracciarti
e pregarti di non lasciarmi
in questo mondo
che tu stesso dicevi finito!
È giunse la fine della tua vita terrena
e il tuo spirito in Dio Riposa.
Nulla mai occuperà quel vuoto
si allarga come un cerchio
in uno stagno quando colpito
da un sasso.
Si allarga il dolore come il tempo
il ricordo impresso
del tuo amore
allevia il mio dolore!
Riposa padre
un giorno sarò di nuovo con te!
Forte il vento e non mi culla affatto
non sento il mare o l'onda che s'infrange
Non è ancora notte
solo vorrei scorgere
un bagliore
quel piccolo atomo
rassicurante Universo
nel fondo dei tuoi occhi
e ripararmi dalla pioggia.
Hanno cent'anni
E guardo indietro
Ci saranno altri occhi
per giocare a rincorrere
i pensieri nella nebbia
Ma ho nascosto
il mio stupore ancora
per fare rumore con il fiato.
Ti narravo
le gesta del cielo
ti parlavo
di voli nascosti
e non mi credevi.
Dipingevo terre lontane
fiori di mare
colti da premurosi giorni
e sorridevi.
Questa notte
scrivo di te
sulle ali dei gabbiani
e il vento non si da pace.
Accarezzami parola
portami il cuore dove tu vuoi
accompagna la mia anima
tra i cunicoli della tua
lava il sangue dal sogno mio delicato
che avevo per l'amore
oh piccola piuma
cadesti in volo
nel candore dei miei pensieri