Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Non posso cambiare il passato
nemmeno decidere il futuro
posso solo scrivere il presente

aspettando la mia musa
la mia libertà
da questa vita

attendere una luce
che filtri dalla finestra
capace di distruggere

queste tende nere impenetrabili
che mi avvolgono completamente

nessun sole ci sta riuscendo
nessuna stella supera la sua bellezza
niente illumina la mia stanza vuota

oramai credo di essere cieco
non vedo nulla
i miei occhi sono diventati insensibili

vedo solo ciò che mi è rimasto dentro
imprigionato in quel che non ho più
se ne è andata via

Sono rimasto senza luce.
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    in Poesie (Poesie personali)
    Nasce piccola
    piano piano cresce
    e diventa immensa
    ne sono dentro

    rotolo, rotolo

    tutto gira intorno a me
    ogni tanto qualcosa
    di duro mi colpisce
    fa male
    mi si spezza qualcosa
    a ricordarmi che purtroppo
    sono sempre vivo

    rotolo, rotolo

    giù nella valle silenziosa
    frastornata da un boato
    quale tu sei in me
    non posso non sentirti, percepirti
    io ci sono nel mezzo

    rotolo, rotolo

    tu dentro di me
    sei una valanga
    che mi ha portato via

    rotolo, rotolo

    nei ricordi
    che erano assopiti
    ma mai dimenticati
    ogni giorno si aggiungono
    alla valanga che ho dentro
    cresce e mi seppellisce
    sempre di più
    nella solitudine

    rotolo, rotolo
    e ancora rotolo.
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      in Poesie (Poesie personali)
      Tu che quando sei lontana,
      incateni la mia mente ammalata,
      ascolta questa rima tormentata
      che dice di come per me tu sei la tana.

      La tana dai tormenti del mio giorno,
      la guida sempre pronta a darmi ascolto,
      e per chiarire questa nebbia dove tutto par nascosto,
      tu sei il corno che ad esser suonato è sempre pronto.

      Ed ora che da te son separato,
      il midollo della mia anima è tormentato.
      E cade, affanna, trema.

      E se c'è qualcosa che può allietare il mio dolore
      è il pensiero che ti toccherò ancora, Amore,
      e di colpo sogno sogni colorati, meno complicati.
      Composta lunedì 6 ottobre 2014
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        Scritta da: Sir Jo Black
        in Poesie (Poesie personali)
        Epoca pervasa di nulla,
        volti persi in nevrosi,
        riflessi in vetrine,
        senza sorrisi,
        cercando desideri vuoti,
        apparenza che inganna.

        Epoca pervasa di nulla,
        volti persi in nevrosi,
        riflessi in silenzi,
        senza saluti,
        guardando il vuoto,
        egoismo senza contatto.

        Epoca pervasa di nulla,
        volti persi in nevrosi,
        bianco soffitto in vista,
        senza cuore,
        aspettando un cielo
        e da solo non viene.
        Composta lunedì 6 ottobre 2014
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie personali)

          Ignoranza

          L'ignoranza
          è la madre di tutte
          le intolleranze;
          e l'ignoranza della gente va di pari passo,
          con la loro pochezza mentale,
          coi pregiudizi,
          le facili sentenze,
          i sentito dire stupidi;
          e quando la gente
          non capisce,
          prima o poi,
          finisce col distruggere,
          col fare del male,
          etichettando le persone;
          sparando facili giudizi,
          e dando del pazzo,
          come niente;
          ed è difficile andare
          avanti;
          ma se c'è tanto male,
          c'è anche molto
          bene,
          ma non è facile,
          notarlo.
          Composta lunedì 6 ottobre 2014
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            Scritta da: Giulia G.
            in Poesie (Poesie personali)

            La Povertà

            Perdonatemi se non riesco a far tacere la mia penna
            su questa amara verità che contraddistingue
            la differenza tra la ricchezza e la povertà.
            Non c'è povero più povero
            di chi perde la voglia di lottare, di cambiare, di reagire.
            Di chi perde i pensieri, le parole e la speranza.
            Di chi perde l'ideale, la morale, l'etica e la religiosità.
            Non c'è povero più povero del ricco
            che vorrebbe aver tutto in mano
            anelando il potere e la grandezza del dio denaro.
            Vive come schiavo nell'egoismo e nell'avarizia
            amato solo dall'astuzia e dalla malizia.
            Pieno d'azioni e di oggetti, privo di ogni attenzioni e di affetti.
            Ma non può capire
            No! Non può capire il vero sgomento qual è?
            A morte sua, la scaltrezza gli porterà via i soldi con un soffio di vento.
            Ditemi tutto quello che vi pare, questa è la legge della morale.
            Quella che definisce ciò che è giusto che si deve fare.
            Viceversa,
            il povero non è povero è più ricco del ricco.
            È un folle che vive dei colori senza senso.
            Innamorato dell'acqua che scorre e del fruscio del vento.
            Non ha un'identità ma molta dignità
            È libero di volare nella sua inconsistenza
            tra la fratellanza, amore e lealtà.
            Ad ogni pregiudizio che si vuol porre
            c'è sempre il buon senso della solidarietà,
            avere il cuore e tendere una mano
            a una persona nelle difficoltà è un gesto di umanità.
            Composta martedì 11 giugno 2013
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              Scritta da: Giulia G.
              in Poesie (Poesie personali)

              L'invisibile ombra di un artista di strada

              Aveva una bella voce
              un po' stanca e smarrita.
              I suoi testi erano versi di poesia
              scritti sui muri e sui brandelli di carta.
              Non aveva più niente
              né donne, né calore, né amore
              né tetto, né casa
              la sua dimora era la strada.
              Non cantava tanto per cantare
              aveva atteso una vita
              per raccontare alla luna,
              sua unica vera amica,
              quanto fossero grigie le stelle.
              Ferito e condannato
              dalla morte dell'indifferenza
              tendeva la mano piena di mortificazione
              vendendo sogni per una sola moneta
              mentre milioni di piedi lo confondevano
              con uno spento lampione.
              Le nubi di un cielo
              viola plumbeo, viola repellente
              richiusero per sempre le sue ali.
              Il suo corpo riposa definitivamente
              sul nudo grembo del niente.
              ... eppure sarebbe bastato poco per renderlo felice.
              Composta domenica 5 ottobre 2014
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