Poesie personali


Scritta da: Giulia G.
in Poesie (Poesie personali)

Tacchi a spillo

Che cosa importa a qualcuno sapere chi sei?
quando uomini come bestie astute
ti lasciano
sul ciglio di una strada
ancora agonizzante, senza alcuna pietà?
Ed intanto passi le lunghe notti
tra demoni sempre presenti
sotto l'effetto di un fottuto farmaco
che t'aiuti a dormire...
Rimanendo sola,
nel buio con qualche sogno perso
negli interminabili silenzi,
mentre il male
continua a salire a violentare ripetutamente
la tua mente e la tua anima.
È talmente dura dimenticare
che più ci provi è più t'uccide,
La tua rabbia annodata nella gola
brucia come lava incandescente
... eppure di quell'amor avevi creduto.
Composta mercoledì 18 aprile 2012
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie personali)

    Ancora due bicchieri

    Quelli al banco chiedono da bere.
    Fuori abbraccia un palo
    un'auto di ubriachi.
    Mentre si ferma chi ha fatto la giornata
    e una puttana spera che gli vada bene la nottata
    io sto qui a girare gli occhi intorno.
    E vedo tutti in movimento,
    con tanto fiato da sprecare
    e gole secche da bagnare.
    Fermo i miei occhi
    e faccio domande mute al nulla che mi porto dietro,
    e come sempre anche stavolta spero nelle
    risposte almeno all'ultimo bicchiere.
    Composta domenica 5 ottobre 2014
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie personali)

      Vedo al buio

      Ho smesso da tempo di aprire le finestre.
      Non mi interessa chi c'è fuori
      e non voglio che nessuno veda se sono dentro.
      Il giorno ormai mi fa paura
      e la notte me la faccio piacere perché il giorno è finito,
      ma mi fa paura perché lascerà il posto al nuovo giorno.
      E poi la notte non mi interessa,
      la vivo rinchiuso,
      come il giorno,
      è come se avessi gli occhi chiusi
      pur non avendoli chiusi.
      Composta domenica 5 ottobre 2014
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie personali)

        Rimango ancora un poco a letto

        L'amante di stanotte
        rimette addosso gli abiti.
        Come era diversa
        quando si spogliava
        e mi ammiccava.
        Adesso è assente,
        fa tutto molto in fretta.
        Si veste e fuma,
        aspira in modo forte.
        Non ha neppure bisogno di truccarsi,
        non c'è più da conquistare un uomo,
        fino a stasera ridiventa donna e basta.
        Lascia un biglietto col suo numero,
        ripiega e mette nella borsa la meritata banconota.
        È a casa nuova
        dopo avere visto la nostra notte da sopra un comodino.
        Passa di mano ma solo alla mattina.
        Saluta e se ne va,
        adesso sono solo,
        posso fumare anch'io,
        ma aspiro lentamente.
        Composta domenica 5 ottobre 2014
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Mariella Buscemi
          in Poesie (Poesie personali)
          Dalle cavità umide
          e dai miei echi
          che portano voci assonnate
          mi ergo
          solitaria
          triste
          coperta di soli veli di malinconia
          che genera strappi
          lungo cuciture oscene
          che trasfigurano
          ogni pallore rendendolo livido
          e fanno lasco ciò che era liscio
          cicatrici tastate con le falangi inorridite
          ed il ritrarsi terrificato
          come se il tatto fosse vista
          e la vista, udito
          ed il cuore, morto
          e la vita, non vita
          Anedonia.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Mariella Buscemi
            in Poesie (Poesie personali)
            Attonita
            nel senso dell'onta che mi assale
            a guardare un cielo
            che lento cade
            e muta al mutare dell'inferno sotto ai passi
            con le drammatiche fiamme
            che m'inceneriscono l'ultimo brandello
            d'anima s_venduta
            Amante d'un demonio ossessionante
            vestale d'un Olimpo dissipato
            divino d'essenza
            terreno di forma
            _mi cammina
            il rassegnato senso dell'abbandono di me
            farsi strada
            per Campi Elisi devastati.
            Vota la poesia: Commenta