Poesie personali


Scritta da: Lisa Di Giovanni
in Poesie (Poesie personali)

Ernesto

La finestra che dava sul prato era la tua preferita
rimaneva sempre socchiusa
dando modo ai raggi del sole
di penetrare all'interno
dove tutti i pomeriggi
te ne stavi al tavolo col mazzo carte di napoletane
giocando un solitario.

Aspettavi sempre noi due per chiudere la partita
così avviavi anche la tua passeggiata
sotto la vite di uva bianca che portava
a quell'orto grande terminante
con la piccola stalla vuota
attorniata dal lino delle fate e dalla malva selvatica.

Poi arrivava quell'arietta mista alla brezza
con l'odore trasportato dal fiume
così mettevi il pullover beige sopra le spalle
ti voltavi a braccia incrociate dietro la schiena
alzavi lo sguardo con il tuo cappello verde preferito
per ammirare il Gran Sasso
e rispetto al movimento del cielo
ci dicevi cosa avrebbe portato in serbo la sera
Nonno.
Composta mercoledì 18 settembre 2013
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    Scritta da: Lisa Di Giovanni
    in Poesie (Poesie personali)

    Lungo il borgo

    In quella strada ti rincontro
    tutte le volte
    in ogni direzione

    passo lento ed elegante
    le mani in tasca nei pantaloni di velluto color caffè
    sguardo curioso e sorridente da bambino.

    Riaffiorano i ricordi di quelle giornate soleggiate
    chiacchierando allungati sulla panchina
    persi nel campo verde e profumato zeppo di margherite e viole.

    Bastava tenersi per mano
    riflettere occhi negli occhi e
    si sfamava l'anima, s'agitava il cuore.

    Lungo quel borgo
    alle porte dell'equinozio di primavera
    ti rivedo mio tenero amore.
    Composta lunedì 29 aprile 2013
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      Scritta da: Lisa Di Giovanni
      in Poesie (Poesie personali)

      Solo nebbia

      Solo nebbia rarefatta
      solo affanno nelle fessure
      sento il fallimento.

      Il tempo dilegua rapido su di me
      come le enormi gocce di pioggia di un temporale estivo.
      Non respiro, l'aria si fa amara.

      Il tempo avrebbe potuto darmi ragione
      levigare le pietre
      saturare le ferite.

      Il tempo un tempo era il nulla,
      ora non si può fermare.
      Restano solo esitazioni e forse la voglia di tornare indietro.
      Composta mercoledì 15 aprile 1998
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