in Poesie (Poesie personali)
Notte profonda
riconsegnami alla vita,
sarà più dolce il passaggio
al risveglio dei miei occhi.
Composta martedì 10 febbraio 2015
Notte profonda
riconsegnami alla vita,
sarà più dolce il passaggio
al risveglio dei miei occhi.
C'è un canto
che rimane tra le stelle
la notte, nascosto nei sogni
e come il vento
accarezza i prati
senza far rumore.
Dolcemente trasporta
in affreschi di luce,
la luna
che si specchia nel rivo
diviene esile barca
in mezzo al prato
rischiarato d'argento.
Nelle mani
le carezze del vento,
profumi freschi che sanno
di soavi certezze.
Il domani è
nei colori dell'arcobaleno,
nei sogni più profondi.
Negli occhi di una bimba,
la magia della vita
fa fremere il cuore.
Fammi
ancora una volta
respirare quell'intesa
che oltrepassa
il confine dei nostri corpi
e che, a distanza di tempo,
continua a darmi la misura,
se di misura ne conosce il senso,
della straordinarietà
di un amore che ancora unisce.
Cupo il mio sguardo
che più non coglie
le bellezze del mondo.
Ma vede solo agonie.
Vedo una via d'uscita,
ma è senza ritorno.
Ardua la scelta
del completo abbandono.
Le mie gambe vogliono correre,
Come corre il vento.
Voglio scappare,
Con te accanto.
Ali angeliche,
su, di demone, il corpo,
senso non hanno,
o spirito assorto,
immobile,
solitario,
in cerca quasi di agognante conforto.
Son qui, a scrutarti,
sogno o son desta?
Se di sogno trattasi,
realtà non può essere...
muovermi non oso
e, al tuo avvinghiante sguardo,
rispondere, neppure provo.
Se, all'inverso, sei tu reale
qui esser non dovresti,
bensì nel tuo mondo irreale,
fatto di ghermente fuoco infernale?
Neri angeli ribelli?
Anime fosche e dannate?
O forse son tutte sbagliate?
Fatto di impalpabili nubi leggiadre?
Candidi angeli, eletti?
Esseri di luce coperti?
Rispondermi non vuoi?
Ebbene, allora oso
e, nei tuoi occhi,
seppur con trepido timor,
lo sguardo mio, poso.
Occhi non d'inferno plasmati,
né di azzurri cieli sconfinati.
Comprendere non so,
ma una cosa è certa,
quella lacrima che scruto scendere, lenta,
non è perversa, né insulsa
ibrida, fragile, confusa creatura.
Vederti così soffrire
tu che, da laggiù, vieni,
o da lassù.
È, la mia mente, ferire.
Sto cercando tra il fuoco ed il ghiaccio.
Sto cercando nel silenzio diverso.
Camminando sui piedi degli altri, scoprendo quei punti nascosti.
Ho acceso i sensi di note, una musica che non viene da te.
Sto cercando di dare un respiro, al fiato che mi esce di gola, a quello che poi si fa parola.
Diviene gesto, ilare e muto, in un questo contesto.
Pazzo, di che? Mi chiede qualcuno. Pazzo di me, senza nulla nel fondo.
Sto cercando in mezzo, ai lati, di sotto.
Sto cercando come un matto, o forse come uno stronzo.
Come uno qualsiasi, che non gliene frega niente.
Spazzatura usata, film già visto, attor che recita senza patente.
Eppure ci sono, o almeno, credo di credere.
Eppur quando suono attraggo la gente. Suono canto e poi lascio il luogo.
Come zingaro falso, ho un carro senza il cavallo.
Seguo ramingo essendo del posto. Mi chiedi il nome?
Sono solo un riflesso, un abbaglio, il numero di un posto.
Creato dal nulla, caduto in culla, tra mare e terra, son diventato nessuno.
Interpreto un canto, dettatomi dal di dentro.
Potrà sembrar fuoco, ghiaccio, fango, un verso stanco. Senza senso.
Sperso senza rotta, in un oceano di bianco.
Eppure ci provo. Busso a sta porta. Non risponde nessuno.
O forse ho sognato d’esser sveglio.
Ecco fatto. Mi son vestito, ho acceso il fuoco, ho acceso il vivo.
Spento la notte. Il mio sole dentro, già è sorto, e ancor
non sono morto.
Ti vedo un istante, macchia nera, su un foglio bianco.
Bianco, emergente, affascina, attraente,
mi spinge, mi respinge, solo vado incontro alla gente.
Vado incontro alla gente, fiocchi di neve sul volto, sparpagliati dal vento.
Zampilli neri, posati su un foglio.
Tormenta di neve, fuori è tutto bianco. qui dentro si scrive. Divampa il fuoco.
S'empie un foglio, una foglia si muove.
È tutto bianco, silenzio, muta la gente.
Chi balla, chi canta, ecco tuona il tamburo, sale alto un urlo.
Pensar che dal nulla è nata una festa.
L'uomo è un animale, progresso e scienza.
Ama e violenta.
Dal nulla è già tutto un silenzio. Tutto tace. Che pace, che guerra.
Ritorno al fuoco, il nero è più bianco.
La foglia tra la neve, le fiamme sul foglio.
.
A volte cerchi un posto
A volte cerchi un tempo
Vorresti sapere chi.
Ed immagini spiagge bianche
Giornate di sole
Poi ti ritrovi con lei
Alla pioggia e al vento.
Nell'ingresso di un'autogrill
E sai... Che una spiaggia incantata al sole non sarebbe tanto calda.