Scritta da: Giovanni Piscopo
in Poesie (Poesie personali)
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E toccherai
quel pezzo di carne,
altroché.
Ridoni la sua calura,
e quel po' di colore
sul viso
che da tanto
non si vedeva.
Composta venerdì 15 maggio 2015
E toccherai
quel pezzo di carne,
altroché.
Ridoni la sua calura,
e quel po' di colore
sul viso
che da tanto
non si vedeva.
Ho sentito vibrare i tuoi passi nel silenzio.
Ho sentito vibrare il mio cuore.
Fuori dalla porta c'eri tu,
mi cercavi.
Amore.
L'alba mi ricorda quanto sei bella.
Il canto degli uccelli a primavera mi ricorda la tua voce.
La dolce brezza di maggio mi ricorda le tue carezze.
Il sole con i suoi caldi raggi mi ricorda i tuoi baci sulla mia pelle.
Cerco in ogni modo di resistere alla tua mancanza mio dolce amore.
Resisto, ma conto ogni minuto che mi separa da te.
Resisto, ma cerca di venire presto da me.
Non guardare ogni giorno
negli occhi di lete
senti il profumo dei campi
delle viole, delle rose
guarda in te stesso
segui il volo dei gabbiani
vai lungo i viali illuminati dal sole
cavalca con la fantasia
l'eterna ebbrezza della felicità e
dell'amore
allontana per sempre la spirale
di questa mera illusione.
Nel vestibolo dell'anima
vi è la verità delle cose,
un accumulo di amarezza,
disperazione soltanto
giustificazioni delle cadute nel profondo.
E si forse una coscienza in bilico
giorni continuano nel solito respiro,
nel disprezzo di verità e amarezze.
Il pensiero vola e vaga
nel labirinto
del mio animo
triste è inquieto
che ha voglia soltanto
di sentirsi ritrovato.
Eccoti,
bagliore di luce dell'infinito
gemito di vita gioiosa che cresci
nell'immensità dell'anima.
Le qualità sono parole
piccolo, intelligente, leggero, pesante
cadono così con aria elegante
sussurra il bambino le qualità
cadute sul libro di qua e di là
sono bellissime le paroline
che aleggiano in aria con essenza gentile.
E così fu
l'attimo infinito
nel deserto dell'anima
che vagabonda vaga
in un cielo d'autunno.
Alzati
da ciò che forse
ti ha ferito, e ucciso dentro
sutura tutti i tuoi graffi, trofei, e sentimenti,
cambia volto senza dimenticare mai
ciò che sei, e ciò che sei stato,
perché lungo il tuo cammino
ben tortuoso che potrà essere
troverai sempre un po' di te e un po' di noi.