Schiavo del notturno
incatenato
al solido buio
scorro le cieche notti
dall'anima socchiusa.
Spio la libertà
dalla gabbia di carne
di ossa e respiro.
Commenta
Schiavo del notturno
incatenato
al solido buio
scorro le cieche notti
dall'anima socchiusa.
Spio la libertà
dalla gabbia di carne
di ossa e respiro.
Colui che è dotto
domande si pone,
colui che sbaglia
finisce in prigione,
colui che non tace
non trova mai pace,
ma colui che non fa
ragion sempre ha.
E sia
un tempo
per rasserenar lo spirito,
un luogo dove incontrar la luna
e chiederle di farsi cullare
in una notte ammantata di sogni e desideri.
E sia
un tavolo
in cui incrociare i calici
di amici che non se ne vogliono andare,
un prato dove corre felice la fantasia
di un bambino.
E sia
un cielo che incantato sto a guardare
mentre sfoglio le pagine dei ricordi
e viaggio in avanti
trovando il senso
di ciò che non capivo,.
Così che le tue mani
siano catene feroci
a mordere i miei polsi,
a bloccare le mie vene,
e il tuo sguardo
quel precipizio immenso
nel quale scivola ogni volta
la mia anima libera.
Amor che tutto vedi,
nel cuor dei miei pensieri,
può il tuo sguardo solo,
far tremare la mia mano,
che ti scrive in tutta fretta,
con il cuore che gli detta.
Sono note o son poesie,
che nel detto senza fare,
me le trovo dentro il cuore,
e si uniscono in un foglio,
che dal bianco tuo candore,
si colora del mio amore.
Tu,
mio piccolo dolce amore,
che hai preso uno spazio cosi grande in me,
che nel mare di parole preferisci soffiarmi dolci baci.
Tu,
sii paziente e aspetta
che il cuore e la mente
si aprano
e ti accompagnino
lungo il cammino luminoso
della tua vita.
Mentre vivo la vita
che vola via,
osservo il tempo
che fermate non ha.
E tra silenzi e parole
senza senso, inopportune,
trascorro i mie silenzi
nel l'incessante frastuono
dei ricordi che dimorano
nel mio povero
cuore.
Ho paura di partire
nel silenzio senza capire
temo di sentire troppo
di non poter piangere
di non poter ridere
so che non sarò più sola
ma quel giorno invece
nessuno sarà vicino a me
nessuno potrà ascoltare
il rumore del mio mare
chi saprà mai apprezzare
le parole che non ho detto
forse tu?
Tu sarai lontana,
in un deserto per giocare
con il tuo destino
tutto è già finito
vorrei solo pregare
e non temere più.
Non datemi la speranza
non datemi l'amore
non datemi la tenerezza
non datemi la gioia
non datemi l'allegria
non datemi il coraggio
non datemi la passione
non datemi la certezza
non datemi la dolcezza
non datemi nulla
non lo merito più
non lo capirei
non potrei più viverli
perché ho un velo scuro
dentro me
il dolore mi tiene compagnia
e non potrei più abbandonarlo
non saprei come vivere
senza di lui.
Ti ricordo viso d'angelo
con gli occhi ingenui
dell'amore non ancora sbocciato.
Guardavi e abbracciavi sicura
il mio incerto sorriso che confuso fuggiva.
Ti ho rivista per caso.
Lo sguardo perso ed il corpo
stancamente poggiato
su chi ti avrà amato
o usato.
Non so.