Poesie personali


Scritta da: anja238
in Poesie (Poesie personali)

Sotto il tavolo

Da sotto il tavolo guardo la vita,
sto riparata, sono fuggita.
Da sotto il tavolo posso guardare
senza esser vista, niente da fare.
Da sotto il tavolo tutto è più grande,
tutto più fermo, non devastante.
Mi son rifugiata qua sotto un bel giorno
mentre il mondo mi crollava intorno.
Qui sono al sicuro, sono serena,
posso guardare al di là della scena.
Chissà se qualcuno mi sta cercando,
se della mia fuga si stanno chiedendo.
Non è una fuga, solo un riparo
per prendere fiato dal mondo amaro.
Starò qui sotto soltanto
un po' a coccolarmi con i miei falsi no.
Ma ora qualcuno mi sta cercando
e piano piano si sta insinuando sotto al mio tavolo
e mi prende il braccio.
È la fiducia... no, non ho il coraggio.
Ma lei sorride così invitante
e la sua calma è disarmante.
Mi lascio prendere, mi ha conquistata,
rovescio il tavolo.
Sono tornata!
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    Scritta da: anja238
    in Poesie (Poesie personali)

    La pozzanghera

    In una pozzanghera mi sono specchiata,
    limpida l'acqua dal sole baciata.
    Come son bella riflessa in sto specchio,
    quello che vedo è solo uno spicchio
    di me che cammino in questo sentiero.
    Quel che riflette è l'anima pura
    e più di tanto a parlar fa paura.
    Perché giammai riconosciam bellezza,
    perché noi mai guardiam con purezza.
    Ma una pozzanghera a sbarrare la via
    può far riconoscere questa magia.
    Ti guardi allo specchio ed è tutto diverso,
    lo sguardo più teso, l'occhio un po' perso
    in mille pensieri e preoccupazioni,
    ti vedi brutta, senza emozioni.
    E allora decido di far la pazzia
    niente più specchi
    pozzanghere e via.
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      Scritta da: Antonino Gatto
      in Poesie (Poesie personali)
      Talvolta ti chiedi
      se di fronte alla morte,
      il tuo istinto a resistergli,
      sia davvero più forte.
      Finché arriva il momento,
      e tutto incomincia a sfumare,
      e come polline al vento
      sfarfallando l'anima sale.
      Abbandonando zavorre
      e mani da accarezzare,
      danari, oggetti e ricordi,
      che non ti lasciano andare,
      per prepararsi al gran volo
      verso quel mondo lontano,
      che sembra privo di vita,
      invece brulica piano.
      Composta martedì 27 ottobre 2015
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        Scritta da: Lucia Giunta
        in Poesie (Poesie personali, Poesie d'amore)
        Io e te insieme
        parole senza significato
        quando sei lontano
        e la felicità non esiste
        senti la rabbia nel cuore
        ti senti morire.

        Io e te insieme
        non importa dove
        ciò che conta è essere insieme
        tenersi per mano
        guardarsi negli occhi, dirsi ti amo,

        Io e te insieme
        la mia vita è fredda e buia
        ma splende se sei con me
        perché con il tuo sorriso la illumini
        con le tue parole la scaldi
        con i tuoi baci mi accendi.

        Io e te insieme
        minuti preziosi passati con te
        felici uno nelle braccia dell'altro
        in silenzio, stanchi dopo l'amore
        ma felici per esserci appartenuti.

        Io e te insieme
        perché tu mi ami
        perché io ti appartengo
        perché tu sei la mia felicità
        la mia gioia, il mio sorriso
        perché tu, solo tu
        sei il mio uomo.
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          Scritta da: Domi11393
          in Poesie (Poesie personali)

          Viaggio all'inizio del tramonto

          Rocce frastagliate feriscono i miei piedi,
          e tu, lontana, non mi senti, non mi vedi,
          visione distante, il tempo s'è fermato,
          io, da rocce fragili, cado.

          O dea, sei la strada al mattino,
          ed io vorrei esserti più vicino,
          stelle, qualcuna, all'orizzonte,
          e tu, luce di sole, t'avvicini.

          Presto, che possano incrociarsi i nostri sguardi
          ed insieme perderci nel firmamento,
          i nostri cuori sono uno solo, mia dea,
          e tu divieni reale da un'idea.

          Ti sento, sei qui,
          l'attesa è finita, ormai,
          tutto è luce; oro e argento la tua presenza,
          Stella Cometa, sei scesa, m'hai colto
          e mi hai portato via sulla strada del tramonto.
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            Scritta da: Domi11393
            in Poesie (Poesie personali)

            Vita d'estate

            Ferma, immobile, impassibile stai,
            cos'è questo strano crescendo?
            Tu sei sole che illumina
            ogni giorno di quest'estate
            e quando non ci sei, sublime fulgore,
            tutto, qui attorno, pian piano sfiorisce,
            è un eterno autunno, quando non ci sei.

            Ma, neanche un giorno di sole è bello, senza te
            che incedi, così leggera, a passo di danza
            nell'aria limpida, fra fili d'erba che ti sfiorano.
            Ogni giorno è notte d'inverno, senza te
            e nessuna lingua al mondo potrà descriverti.

            Allora, resto muto, fermo, immobile,
            alzando lo sguardo (verso precedente)
            e la bellezza di te riempie ogni cosa,
            il grigio è di nuovo colore, vive ogni singola rosa (verso precedente)

            Non sono io a parlare o il cuore a ragionare,
            perché tu sei verità evidente
            ed io solo un osservatore presente,
            qui, al privilegio della tua visione,
            a scaldarmi piano innanzi
            i raggi del sole della tua vita.
            Composta mercoledì 19 agosto 2015
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              Scritta da: Domi11393
              in Poesie (Poesie personali)

              Notte di stelle lontane

              Questa notte è uno specchio
              e di te si riflette un profilo di stelle,
              seguo la loro rotta e mi portano a te,
              mi perdo ma tu sei pura luce nella notte.

              Fronde d'alberi sfiorano il mio volto,
              delicate, vorrei fossero il tuo tocco
              e invece sei lontana, incorniciata fra le stelle
              ma questo cielo notturno non è nulla,
              al confronto di te.
              Tu, dolce dolore, m'affanno e non dormo
              alla folle rincorsa verso te.

              Queste stelle, lontane, sono luci che tremano,
              tu sei il sole in questa notte
              e senza te non c'è risposta.
              Composta martedì 18 agosto 2015
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                Scritta da: fiocchidineve
                in Poesie (Poesie personali)
                Giaccio triste, un po' confuso
                pioggia fine sul mio corpo nudo,
                noto con sguardo soffuso crisantemi giacenti,
                in modo che io me ne penta
                di scelte fatte in passato.
                E adesso cosa vuoi che di te pensi?

                Quando passai la sommità della porta,
                dal fumo sul volto fui accolto.
                Il pavimento cigolò.
                Dagli occhi spostai il torbidume
                e lo sguardo mio si posò nell'angolo del locale, seduta, il suo viso fatale,
                mi avvicinai porgendogli un freddo boccale di birra, sedendomi
                impacciata sorrise e
                mentre lo afferrava
                le nostre dita si toccarono, i nostri occhi si amarono.

                Giaccio triste, un po' sorpreso
                che il mio cuore non s'è arreso
                a batter prova senza sangue
                in modo che il ricordo non si estingue

                a casa dal lavoro tornavo, col grembiule in dosso attendeva,
                la valigia appoggiavo e in un mio bacio lei si perdeva.
                A casa senza lavoro tornavo, la cravatta allentavo
                e in ginocchio cadevo, cadere era facile
                il mio viso tra i tuoi piedi e le calze di lacrime bagnavo
                perché alla povertà non trovavo rimedi
                sulla mia schiena il macigno del futuro porto
                sulla mia schiena il macigno dei litigi nella coscienza porto
                sulla mia schiena il macigno della violenza sulle mani porto.

                Le mani lavai da cui brutti gesti allontanai
                il cigolìo della porta alle mie spalle
                pensai, è solo frutto della mia mente
                ma nella realtà si apriva lentamente
                una "benelli" mia moglie stringeva tra le mani
                la libertà sfiorava con l'indice
                un colpo sordo, un grido!
                L'inferno nascermi dall'interno
                giaccio triste, giustiziato perché è giusto,
                perché è quel che ho meritato.
                Composta domenica 25 ottobre 2015
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                  Scritta da: ines sansone
                  in Poesie (Poesie personali)

                  io e la poesia

                  E sono tornata sempre lì
                  in quella stanza.
                  La lettura mi ha insegnato che non ci voleva poi tanto
                  per perdersi nei pensieri,
                  fare viaggi incantati,
                  incontrare le contraddizioni e imparare a camminarci a braccetto.
                  E che dire di quel giorno
                  che capisci che sei pronta a passare
                  dall'altra parte.
                  Quel giorno
                  ho iniziato a scrivere
                  non lo dimenticherò mai.
                  Da allora non ho conosciuto più la noia,
                  l'inquietudine,
                  l'insoddisfazione
                  perché questo incantesimo
                  mi aspetta
                  e io lo aspetto,
                  Ne ho bisogno
                  mi fa sentire importante.
                  Poi è il ponte più bello al mondo
                  per arrivare a chi speravi di incontrare,
                  persone che si affacciano,
                  e di fronte ai loro occhi
                  su un foglio bianco, su uno schermo
                  tra le mie parole, i miei pensieri fluttuanti
                  trovano scintille, bagliori, fulmini e anche tuoni
                  , tutto di un tratto tanti sogni
                  si prendono per mano
                  e si tengono stretti.
                  La vita, la lettura, la poesia
                  sono i nostri sogni
                  e li sappiamo riconoscere
                  nelle finestre, pareti, dipinti
                  che ognuno di noi
                  ha inciso nell'anima.
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                    Scritta da: ROBERTO POZZI
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Un mendicante di emozioni

                    Il piattume spirituale della gente
                    continuava a sconvolgere l'eterna speranza,
                    non era quello il cerchio della vita
                    che aspirava a sigillare
                    il disilluso angelico spirito.

                    Sentendosi un'inutile pedina
                    al raggiungimento dello scopo divino,
                    come un mendicante di emozioni
                    in ricerca d'evanescenti affetti,
                    scriveva un'altra malinconica poesia
                    elemosinando la condivisione d'opinioni
                    per evitare la consueta solitudine emotiva.

                    Tra sordi che non riescono a sentire
                    il battito del loro pietoso cuore
                    e muti che vorrebbero urlare
                    l'inespressa passione per quella vita
                    che li ha condannati a soffrire,
                    il povero accattone di sentimenti
                    piangeva per aver ancora vissuto
                    l'apatia della cosiddetta razza umana!
                    Composta martedì 27 ottobre 2015
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