Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Passeggiando nella nebbia di ottobre
l'umidità mi lava soave il volto
mentre il bastone batte il suolo
pieno di ciottoli e di rovi.

La nebbia si eleva lenta verso il cielo
mentre i raggi del sole penetrano
con dolcezza nei cristalli colorati
di lacrime notturne.

Penetra lento nei miei occhi chiari
il buio della notte serena
mentre l'aurora si sveglia
smorzando l'ultima stella.

Un airone pizzica il fiume che scende
con la sua acqua color terra.
I raggi di sole penetrano nell'acqua
regalandomi una scia di luce
nel mattino che si accende.
Composta giovedì 30 novembre 2017
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Gridano i fantasmi della notte affissi su muri
    dove la voce del nuovo giorno ammutolisce
    quando le finestre si spalancano alla luce
    per ascoltare il messaggio di uomini nudi.

    Camminano senza guardarsi le ombre mute
    nate nei bui crocicchi di strade deserte
    dove si nascondono i sogni dimenticati
    di uomini e donne che si lavano le mani.

    Il giorno rinchiude nei suoi occhi chiari
    le lacrime umane che lavano la notte.
    Si truccano gli umani come i pagliacci
    senza dare come questi dei messaggi.

    Arriverà il giorno che parleranno le ombre
    che portiamo appresso di giorno e di notte.
    Allora i misteriori fantasmi saremo tutti noi
    chiusi in noi stessi come castagne cotte.
    Composta venerdì 30 novembre 2018
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Le ombre del pomeriggio giocano col vento
      mentre sui rami degli alberi in altalena
      si rifugiano uccelli senza canto
      in attesa che spunti la luna
      con le prime stelle.

      Cadono a terra le prime foglie secche
      danzano nell'aria salutando i rami
      che le hanno regalato forma e vita
      guardando gli esseri umani
      prima dall'alto e adesso
      dal basso.

      Una volta a terra formano tappeti a colori
      pestati da tanti piedi senza dir parola.
      Qualcuno le raccoglie in silenzio
      meditando il suo passare del tempo
      da foglia verde a foglia secca.

      Sic transit gloria mundi
      diranno i vecchi ai giovani.
      La bellezza delle piante e dei fiori
      resta negli occhi e nel cuore.
      All'ombra di alberi frondosi siamo cresciuti,
      arriverà per tutti il giorno che saremo radici
      ascoltando i passi di esseri umani
      che cantano, piangono
      e si danno da fare.
      Composta giovedì 30 novembre 2017
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        Scritta da: Aurora Sisi
        in Poesie (Poesie personali)
        Scrutiamo il cielo
        nell'inizio di questo
        nuovo giorno,
        ammirando
        e apprezzando
        la sua infinita
        bellezza,
        godiamo di questa
        splendida emozione.
        Soffermiamoci
        a pensare solo
        a ciò che conta,
        a ciò che è importante,
        i sorrisi, l'amore,
        i sussulti del cuore.
        Non volgiamo
        lo sguardo
        al passato,
        è di questo
        istante che
        dobbiamo gioire,
        renderlo indimenticabile,
        dipingendolo
        con i colori
        più belli della
        nostra anima.
        Facciamo sì,
        che tutta questa
        meraviglia,
        si insinui
        nella nostra mente,
        che ci avvolga.
        Dinnanzi a noi
        si aprirà l'immenso,
        non dobbiamo
        fare altro,
        che allietarcene.
        Composta sabato 25 aprile 2015
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          La folla spinge la porta del tempo
          imbrattata di firme senza volti,
          impronte di mani bianche
          implorando di entrare
          nel regno della speranza.

          La porta solo si apre al tramonto
          di un giorno appeso ai colori
          di un arcobaleno nuovo
          pieno di pupille accese
          di gente senza nome.

          È un regno senza confini
          dove il tempo non ha inizio né fine.
          Aurore e tramonti
          servono da sfondo a colori
          dove le ombre risplendono
          ognuna con il suo nome.
          Composta venerdì 30 novembre 2018
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Il mattino ha baciato l'aurora
            vestita a festa nuziale
            su un orizzonte pieno di coriandoli
            giocando con fiori
            pieni di lucciole
            che ballano.

            Nel cielo di un azzurro pallido
            passano le gru in volo
            dirette in terre lontane
            in cerca di calore.

            Le ultime ombre giocano con la luce
            rintanandosi lente
            nei buchi della memoria
            di un uomo
            che legge il suo tramonto
            nel giorno che invecchia
            e poi muore.
            Composta venerdì 30 novembre 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Il bar pullula di gente di ogni età
              chi sorseggia una birra
              un'altra preferisce il caffè
              c'è chi legge il giornale
              borbottando
              contro il governo
              e la società.

              Il vento pulisce parolacce e malumori
              mentre i bicchieri vuoti tintinnano
              nel frastuono di voci perdute
              racchiuse nello schermo
              a colori della TV.

              Tutti parlano, tutti sorridono
              qualche barzelletta riempie l'aria di risate.
              Un vecchio osserva dal suo angolo
              la gente che entra e sale
              dopo aver pagato lo che deve.

              Poi esce dal suo bar di sempre
              con il cuore nelle mani
              gli occhi aperti al domani.
              Un sollievo brilla nei suoi occhi
              perché anche oggi
              non ha avuto il malocchio.
              Composta venerdì 30 novembre 2018
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Nasconderò gli umori del giorno
                dentro tronchi secchi d'ulivo
                per accendere il fuoco del cuore
                nel mio camino di ferro
                e marmo vivo.

                Mi siederò davanti alle fiamme
                bruciando le ombre che uccidono
                sogni e bagliori fatui
                che nascono nelle ore tristi.

                Il fuoco uccide le favole nate di notte
                quando il cuore dorme e batte piano.
                La mente insegue nuvole veloci
                trasportando pioggia, neve e fiamme
                distruggendo sogni e traguardi.

                Mi nasconderò in angoli di luce
                dove le ombre sono morte
                per ascoltare il pendolo del tempo
                che muore e rinasce sempre.
                Composta venerdì 30 novembre 2018
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Un sottile soffio di vento
                  muove le foglie della primavera
                  in un mattino senza sole
                  pieno di nuvole grige e silenziose.

                  Ascolto il fruscio delle foglie
                  in quest'ultimo mattino di maggio
                  mentre il cielo vuole piangere un poco
                  regalando qualche lacrima agli ultimi fiori.

                  Osservo il cielo silenzioso e triste
                  che mi guarda nel suo silenzio.
                  Aspetta, forse, il mio saluto mattutino
                  per regalarmi l'ultimo bacio di maggio?

                  Lo guardo alla luce delle prime ore del giorno
                  mentre la notte si ritira nella sua ombra.
                  Ascolto i primi rumori della vita che si sveglia
                  su questa terra che il cielo sorveglia.
                  Composta venerdì 30 novembre 2018
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Quanti occhi indiscreti dietro le finestre
                    di una città rinchiusa in se stessa
                    dove le donne anziane macinano sogni
                    asciugando le poche lacrime
                    insieme ai ricordi.

                    Passano ore guardando la strada
                    piena di gente che ha fretta
                    e altre che vanno piano
                    pensando all'oggi e al domani.

                    La vita umana è bella come le rose
                    ognuno di noi sceglie il proprio colore.
                    Ogni giorno ne stacchiamo una foglia
                    per scriverci sopra la nostra storia.

                    Alla vecchiaia facciamo la nostra sintesi
                    andando piano e rileggendo l'indice.
                    Spesso troviamo delle ombre senza nome
                    perché la pioggia ci ha lavato il cuore.
                    Composta venerdì 30 novembre 2018
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