Scritta da: Mariacarmela Scotti
in Poesie (Poesie personali)
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I miei sguardi
pensieri
i tuoi sorrisi
il mio grido
bacio
il tuo conforto
le mie poesie
parole
le tue carezze
noi
l'infinito amore.
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I miei sguardi
pensieri
i tuoi sorrisi
il mio grido
bacio
il tuo conforto
le mie poesie
parole
le tue carezze
noi
l'infinito amore.
Saremo solo quell'istante di gioia
che causerà stupore al nostro mondo.
Saremo solo una vita fugace
con mille capricci di pentimento.
Saremo solo quegli amori
che cercheremo per tutta l'eternità.
Saremo un mare di fantasie
che bagnerà il nostro paesaggio di storia.
Saremo una sola voce
che apparterrà al silenzio.
Saremo due stelle nel cielo
che pur separate dalla distanza,
rimarranno unite nel ricordo.
Eterea lirica
inebriante di note e melodie
fragrante e scorrevole lo stile
estasiante di profumi
emoziona l'animo nobile
di chi scrive.
Quando ti chiederai perché sei nato,
considera che sei un pensiero d'amore,
e l'amore, si sa, non avrà mai fine
come la vita, che sconfina oltre il cielo.
Quando ti chiederai il perché delle cose,
posso dirti che non tutto ha un motivo,
ma puoi trasformare le cose del mondo
in barche di carta con cui puoi giocare,
lasciarle scivolare sul mare dei sogni,
e i sogni, si sa, non avranno mai fine.
Quando ti chiederai il perché della pioggia
sui giorni spiegazzati dal vento di maestrale,
posso assicurarti che anche pioggia e vento,
nonostante il piglio greve,
trasformano un semino
in una sequoia senza tempo.
Quando ti chiederai perché sei nato
ti basterà fermarti a guardare il cielo,
quando è ricoperto di luminose stelle,
... sotto quel silenzio rimarrai senza parole,
e sentirai forte nel tuo cuore
che tu sei parte di quella bellezza
folle e sconfinata,
di un pensiero d'amore
che comprende ogni cosa
e per questo amore non avrà mai fine.
Silenzio sacro,
stanza in penombra,
luci tremule e
pallide,
luminano la mia mason,
il tempo nicchia
e si attarda, indulgendo
troppo;
il futuro,
vorrei che fosse già
il futuro prossimo.
Ecco il punto delle lame
che scorda il verde
e rimembra le lingue
da molto ormai lontane
il fuoco non c'è
e il frammento sì
e non so perché
a volte ti vorrei qui
nonostante le frecce
e quei tagli inferti
sono nostalgico
di quei momenti sofferti
spesso a buon fine
spesso sublimi
spesso strani
e spesso malsani.
Io non esisto
come gli alieni
E non resisto
se hai gli occhi pieni
di quel falso disprezzo
che attanaglia
che risucchia
che tiene alla ringhiera
che non divulga
solo mi sprona
a lasciar stare quella bionda criniera.
Non rinnegarmi
va' fiera della mia rosa
non disprezzarmi
che sei mia falsa sposa
ove sempre riverso
il mio castano
nel tuo verde
finendo nel mentre perso.
Hai verdi mari
e bionde colline
hai bianche corone
di bianche bambine
che troppo lontane
lascian senza mangime
immerso tra lacrime
e le pupille languide
dunque non esiti
dice senza titubare
ed io non ribatto
rido e poi devo andare
dunque non guardi
la scocchi a caso
perché tu ardi
mentre mi sgretolo
sai sono un vaso:
io non mi regolo
se poi io cado
mi frammento
mica mi screpolo
come le tue labbra
che son la mia utopia
come i ciuffi color ambra
e la tua onda, metonimia
e questo è il punto
della cicatrice
il mattone del muro
e il legno alla radice.
Musa di 'sti venti
musa di 'sti versi
tu solo fai respirare
i miei tagli
tu solo fai infiammare
i miei ghiacciai
tu solo fai annegare
quei marinai
tu solo con le alluvioni
lasci a galla
e senza vita
i miei neuroni.