Poesie personali


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie personali)

Orgoglio patrio

Haftar non t'arrabbiar* (con l'Italia)
e riscopri la grande dignità che
infine al mondo la Libia ha saputo
palesar; quando in chiaro ha messo
che, questa, non è terra di nessuno
dove andar così, a pigolar* (Ong:
soccorso alla tratta), pur senza diritto
alcuno. E ora che la luce della ragione
vi possa illuminar* (Haftar e Serraj),
affinché l'unione del vostro
popolo in un solo Stato possiate
realizzar. L'intesa tra due diverse
anime ci va solo a guadagnar se
queste fattivamente si voglion
confrontar. Ed è anche quel che a
beneficio va di una grande umanità.
Una cosa sola: i diritti umani sempre
siano una vostra priorità.
Composta martedì 18 luglio 2017
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    Scritta da: A. De Benedictis
    in Poesie (Poesie personali)

    Da colui che ti ama

    Spiegalo al cuore il perché batte,
    ti risponderà a ritmo eppure
    le rotte saranno già impostate e
    frantumeranno le tue dolci domande.

    Spiegalo alla vita il perché fruisce,
    permeata d'essenza, sorride e
    bambina-occhi dolci il dolore irride
    quando con la mente inciampi
    in batuffoli di fenice.

    Segnato dal tempo il tuo sorriso stanco
    si poserà e tu,
    che guardi e mi guardi ed io risplendo,
    ringraziamenti e solo quelli avrai
    da colui che ti ama.
    Composta lunedì 21 agosto 2017
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      Scritta da: Nataly Laganà
      in Poesie (Poesie personali)

      Donne di cioccolata

      Vorrei dedicare
      poche righe alle donne,
      la cui vita deve essere in rime
      oppure
      come un film da prima serata.
      Gli vanno un po' strette le norme
      e non gli bastano cose di facciata.
      A quelle che
      hanno amato un uomo invisibile
      oltre ad ogni cosa possibile.
      Di esse non puoi dire:... è innamorata
      solo perché
      si sciolgono per la persona amata
      sono semplicemente
      donne di cioccolata.
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        Scritta da: Nataly Laganà
        in Poesie (Poesie personali)

        Mitica lucciola

        Mitica è per me
        la lucciola di Trilussa
        protagonista favolosa.

        Si fan grandi in tanti,
        specie di questi tempi
        con parole di sapienti,
        ammaestrano
        con bell'esempi
        e dietro la maschera
        ci sono serpenti.

        Di lei
        approvo l'opinione
        e non come la luna
        che prendere in giro.
        Manifesti ognuno
        il proprio dono,
        che sia
        grande e illuminante
        come il sole
        o piccolo e grazioso
        come la vera lucciola.
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          Scritta da: Monica Cannatella
          in Poesie (Poesie personali)

          U mari ( Le parole della mia terra )

          Si teni n'sirragghiati n'ta li vrazza
          ogni sorta di tesori e di ricchizzi.
          C'è cu u saluta da terra cu la mano
          e c'è cu naviga pi ghiri luntanu.

          Quannu lu vasa u suli è na meravigghia
          tintu e n'fami quannu a genti si pigghia.
          Forsi si senti sulu e abbannunatu
          stu mare trarituri ca ni leva u sciatu.

          U sentu chianciri di notti ogni tantu
          mi unci chiaru e forti stu lamentu.
          Mi pari un picciriddu senza matri
          u signuruzzu mentri mori n'cruci.

          Si fussi figghiu miu ti cunsulassi
          strincennuti n'to pettu ti vasassi.
          Li peni tua putissi alliviari
          si un fussi fattu di acqua e sali.

          Sugnu stanca d'avvertiri stu duluri
          mi manca l'aria e trema puru u cori.
          L'unicu modu pi putiriti cunsulari
          è chiddu di moriri nno to funnali.

          Traduzione

          Il mare

          Si tiene stretto tra le braccia
          ogni sorta di tesoro e di ricchezza.
          C'è chi lo saluta dalla terra con la mano
          E chi lo naviga per andare lontano.

          Quando lo bacia il sole è una meraviglia
          cattivo e infame quando la gente si piglia.
          Forse si sente solo e abbondonato
          Questo mare traditore che ci toglie il fiato.

          Lo sento piangere di notte ogni tanto
          mi giunge chiaro e forte questo lamento.
          Mi sembra un bambino senza madre
          il signore mentre muore in croce.

          Se fossi figlio mio ti consolerei
          stringendoti al petto ti bacerei.
          Le tue pene potrei alleviare
          se non fossi fatto di acqua e sale.

          Sono stanca di sentire il tuo dolore
          mi manca l'aria e trema anche il cuore.
          L'unico modo per poterti consolare
          è quello di morire nel tuo fondale.
          Composta venerdì 11 agosto 2017
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            Scritta da: Cetty Cannatella
            in Poesie (Poesie personali)

            Come la primavera

            Sono nata in primavera,
            nella stagione dove i fiori nascono,
            le api volano,
            gli uccelli tornano e si amano,
            nidificano, depongono e arricchiscono il mondo del loro canto.
            Prigioniera in un lungo inverno
            ed io primavera impaurita,
            avvolta dentro un bozzolo di fili e seta rossa.
            Lì immobile a mangiar piccole briciole,
            a bere piccole gocce...
            ho donato
            ho versato
            ho creduto
            il polline si sparse
            e tanto amore dato al vento egoista e sacrilego
            lo disperse.
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              Scritta da: Simona Buzzi
              in Poesie (Poesie personali)

              Anima libera

              La mia anima balla
              con i passi leggeri
              e sensibili del cuore.
              Ballo scalza,
              inno alla libertà
              alla vita.
              Ho ballato
              tutta la notte
              con te
              di nascosto.
              Non te ne sei accorto.
              Spero ti sia piaciuto.
              Il cuore sente,
              sa, comprende.
              Mordo la vita
              bevo gli istanti.
              L'imprevedibilità
              è la mia forza
              e il mio limite.
              Camaleontica
              sregolata
              innocente
              sofferente
              oltremodo sensibile
              e piena d'umanità,
              sbandiero
              le mie fragilità,
              frammenti di follia
              soffi di vento
              gocce d'anima.
              Genuina, spontanea
              anima irriverente
              sfarfallo qua e là
              rincorrendo
              sogni e fantasie.
              Sono tutto
              e il contrario di tutto.
              Sono fatta così
              un'anima libera.
              Composta domenica 20 agosto 2017
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