Ci fu un tempo... il tempo mio imponderabile "secondo" un giorno temp-e-stoso mi disse: "Per un po' di tempo, posso disporre di un tempo in più al giorno per farti dedicare ai tuoi sentimenti, ti interessa?" A tempo e deciso gli risposi: "caro mio cattivo tempo non ho bisogno del tuo tempo... i miei sentimenti sono così intensi che hanno la capacità di poter fermare qualsiasi forza esterna... e perfino te... tempo del mio tempo!"
Ci fu un tempo... il sole mio imponderabile "ragione" un giorno illuminò totalmente il mio cuore "Per ogni luce che ricevo, posso disporre di un altra luce al giorno per riscaldare te e portarla ai tuoi sentimenti, vicino al tuo cuore. A tempo arriverà sempre più vicino. "Caro sarà il prezzo da pagare, ma non ho bisogno di niente perché i miei sentimenti sono così forti e intensi che son legati dalla magia di un semplice sguardo e da una misteriosa forza esterna... questo è il sole che assieme al tempo danno vita alla mia vita...
Visi pallidi e raccolti... e sei solo tu... che domini il dolore, dall'alto di quel marmo... senza lacrime e parole. Leggo il dolore nei tuoi fiori... in quel sorriso strano... eterno... e intanto calava per te, l'ultimo giorno... ed era un tramonto, si, un disperato tramonto di fuoco.
Come un fiore reciso m'innalzo eretto fra i rovi Dall'alto del frutto vi si posa una graziosa creatura, senza lasciare segno abbandona il corpo solitario del fiore.
Si racconta che molto Tempo fa, la Luna Sentendosi sola Creò due stelle, ma Non due stelle normali Queste erano Talmente belle e splendenti Che si potevano ammirare Al primo buio e ancora Alle prime luci del mattino Il Sole geloso, una notte Che la Luna non c'era Decise di rubarne una E di nasconderla sulla Terra. Questa notte, guardando il cielo Ho visto Venere accanto alla Luna Poi mi sono voltato ed Allora ho capito di essere L'unico che conosce il nome di Quella splendida seconda stella. Quella stella sei tu.
Una notte come nei miei sogni più profondi in un bosco apparve una bella figura parea un angelo dai capei biondi che i dolor del mio cuore soavemente cura. Come un grande eroe sconfitto in una gran battaglia da lama di spada trafitto passando la cotta di maglia uguale era la mia espression nel volto mirandola nei suoi occhi che di sorpresa mi avean colto come se in estate nevicasse a fiocchi Danzava su musiche soavi che il bosco cantava solo per lei il mio cuor mi diceva ecco ciò che cercavi che sia davvero l'amore di costei? Tra interminabili pensieri e le parole del mio cuore vidi in lei tutti i miei desideri realizzarsi in forma e colore. Tutto mi parve lontano dal reale che forse stessi sognando in quel momento che sia verità o inganno il dubbio mi assale a ciò che vidi quella notte credetti a stento. Nessuna mai vidi di così bella con gli occhi del color del mare neanche se a parlar parlassi di una stella potrei la sua bellezza farvi immaginare.
Il vento si è calmato, il mare si è rabbonito, la luna è come un sorriso, sulla spiaggia ci sono solo i nostri passi, nel mio cuore ci sei solo tu... ti amo...
Margherita (a una lontana e bellissima "primavera")
Margherita Schegge di mine esplose pressi in una sfera: ci vedi chi legge libri e chi li stupra. Nei parchi antichi, tra colonne d'atenei nessuno ti mutilava sino in fondo. Chè se parlava di un corrisposto amore, tu, di ogni fiore, eri la più bella; ma se quel petalo dava fine ai sogni, solo una stella nell'ultima tua notte ti dava il suo conforto e poi morivi. Malata in cartocci colorati male servi per chi non gliene frega di dèmoni di angeli o che altro. Così, Margherita, dici dei tuoi vangeli di storie presunte inventate o vere, quando ti resto accanto tanto a lambirti il seno. Storie di chi per lei sognò la tua canzone: un giro di sole con chi non puoi incontrare e spiagge e antri senza mandorli d'aprile. Ma tu sei solamente Margherita, dolce e possente, fragile e puttana che nel vigore di quella stanza rossa spargi il tuo seme anelando zigoti di speranza.
La vita che amara tristezza come una città piena di monnezza in tutto questo il dolore è l'unico colore
la morte che evitiamo alla fine desideriamo perché in fondo lei ci porta nel profondo nell'oscurità o nello splendore del suo manto non notiamo il candore
che poi ogni emozione è passeggera e tramonta quando arriva la sera e quando la notte ci ammanta di nero la nostra unica guida è un cero.