Poesie personali


Scritta da: NikkiPinki
in Poesie (Poesie personali)
Soliti silenzi
lasciano
brividi
sulla pelle
anche se oggi
c'era il sole...
Dovrei far finta di nulla
e capire...
Capisco.
Capisco che sono dieci
Capisco le diversità
Capisco le paure
il poco tempo
e le volte in cui si muore un po'
e capisco
anche il colore di quegli attimi
in cui sei stato mio...
Ma ora...
non esisti...
non esiste quella voce
che mi piace tanto
non esistono parole
scritte ed immagini rubate
non esistono telefonate silenziose
e la buonanotte alle cinque del mattino...
Credevo fossi mio
mi sbagliavo
Credevo che mancasse poco
che saresti arrivato...
lo credevo
mi sbagliavo.
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    Scritta da: Sonia Rendina
    in Poesie (Poesie personali)

    Se potessi

    Se potessi incontrare i tuoi occhicome allora,
    forse non ti perderei,
    come la luce luce comincia
    perdersi nel cielo,
    come l'ombra malinconica si perde nell'età dei miei pensieri...
    vorrei trovarti sempre lì, tra i turbini del vento, tra la luce delle stelle...
    vorrei poter respirare ancora in te,
    la vita,
    e come mio ultimo dono
    amarti...
    in silenzio.
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      Scritta da: Giulia Guglielmino
      in Poesie (Poesie personali)

      Cheek to cheek...

      Dietro quelle nuvole
      un tappeto di stelle osservava
      dall alto quelle lacrime,
      figlie di una canzone,
      dolcemente accarezzavano
      le mie guance.
      "Cheek to cheek":
      Un film, un ballo,
      una canzone, un amore...
      Sotto quella coperta mi volevo rifugiare per nascondere i miei segreti, svelati poi da una "passione"...
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        Scritta da: Laura Di Nella
        in Poesie (Poesie personali)

        La sofferenza dei crudeli

        Ricordi vaghi
        riaffiorano,
        la malattia dell'anima
        risorge impietosa.

        Io ti guardo,
        risorgere dalle tue ceneri,
        ma la speranza non mi abbandona,
        accompagnata dalla forza
        dei miei valori,
        cullata dal calore profuso
        che alimenta
        quel coraggio disperato,
        sospinta a salvaguardarmi
        dal tuo mondo
        che mi rifiuta...
        per quel mio passo che avanza,
        solo apparentemente temerario,
        in cui tu vedi la nullità
        del tuo essere,
        l'ipocrisia dei tuoi atti.

        Ancora perplessa,
        ti osservo sferzare
        la tua
        collerica
        insana
        indomabile
        ira
        e dipingi ogni luogo
        con i colori perversi
        del tuo malessere,
        per sopportare
        quel dolore
        immenso
        infinito
        sublimato
        che mai ti abbandona.

        Incapace di amare,
        preferisci l'odio
        all'indifferenza...
        In un circolo senza fine
        riproduci copioni
        uguali a se stessi
        ma...
        rimani esterrefatto
        da chi riesce
        a sopportare la tua crudeltà,
        a rispondere al tuo astio
        sussurrando
        parole che, come una ninna nanna,
        invitano a sopire
        la tua anima affranta.
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          Scritta da: Laura Di Nella
          in Poesie (Poesie personali)

          Autunno 2006

          Insoddisfatti,
          agitati,
          anni compressi
          in un angolo di cuore.

          Il Bene eluso
          dalla visione totalizzante
          del freddo opportunismo
          che non ammette errori
          contro titanici millantatori
          di formali ideali.

          Valori etici
          radiati da ogni dove.
          Sacrifici umani
          di gente ignara
          del proprio destino.
          Carnefici addestrati
          da misticismo bellico.

          Nessuna "Pulzella" salverà
          l'Umanità da questa guerra
          "dei mille anni"!

          Vite sdraiate al sole:
          bidite refrigeranti o mosche fastidiose,
          un'uguaglianza
          drammaticamnte
          contrapposta,
          ancora l'eccezione
          che conferma la regola,
          ma quale nefando pensiero
          folgora
          chi non si arresta a tanto?
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            Scritta da: Pierluigi Camilli
            in Poesie (Poesie personali)

            La rosa finta

            La rosa che un giorno t'ho donato,
            l'ho rivista insieme a qualche fiore:
            nel rivederla sul tavolo, ho provato
            un tonfo di letizia dentro il core!
            Non l'hai buttato via il nostro fiore!?
            L'hai tenuto riposto: ma perché?
            Vuoi farmi capir che in te l'amore
            È ancora vivo, come lo è in me?
            La rosa che t'ho dato non è vera,
            ma è bella, forse più se mai lo fosse.
            Io t'ho dato una rosa finta,
            perché giammai doveva scomparir:
            infatti l'ho rivista, bella, linda,
            sul tavolino facendomi soffrir!
            Mi ha fatto male, sì, perché la rosa
            è rimasta nel tempo come era;
            l'amore tuo, effimero, è una cosa
            come te: rimasto m'è chimera!
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