Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Se sai che t'amo

Se sai che t'amo

Se sai che t'amo, ascolta:
dissolvi i tuoi timori
il tuo sogno non sfiorire
sbalza oltre la foschia
e al limine esteso
il tuo sguardo ancora mi ritrovi.
Son qui che ti aspetto
mentre la sabbia scivola
nella clessidra e il tempo
della nostra vita si consuma|
Fa presto! Ritorna!
Riportami i tuoi baci
ancora le dita della tua mano
si intreccino alle mie
le labbra tue dolci incontri
come la prima volta, vieni
libera il mio pensiero
dal labirinto senza uscite
se intrappolato vaga
tra le stanze della tua assenza.
Cedi a questa dolcezza
che ti insidia, placa l'arsura
del cuore smarrito tra le dune
in cui il tuo editto l'ha confinato
abbandoni poi il mio sudario
intriso di nostalgia e di malinconia.
Vieni: è certezza quest'amore
che dentro tuona lampeggia
e dà acqua alla tua rosa in agonia
sradicami dal ceppo a cui la catena
della tua indifferenza mi imprigiona.
Dai piglio a quest'affetto
che si accende nel mio petto
se vicina ti penso e un'onda
di tenerezza segreta ti raggiunge
sotto l'arco di chiarore che ti illumina come un sole
continuiamo a vivere in uno scambio
di sogni e mescoliamo le nostre vite.
Dubbiosa, che possiamo perdere
se null'altro di tangibile s'afferra
dal vorticoso vuoto dei giorni?
Sbalza, sbalza oltre le rovine
datti ali immortali
e spirito ritrovami
afferrami e portami con te
in alto oltre le miserie della vita
ove solo soffi d'amore spirano.
È sulle scale dell'essere
che sfinito t'aspetto
come respiro che ritorni!
Vuoi che io qui muoia
o mi rialzi pieno di vita
e aumentato di amore
ti dia ancora il braccio
e risalga verso la luce?
Resterò su questa scala
a filtrare dal silenzio
il rumore dei tuoi passi
a sillabare domani le tre sillabe
del tuo nome per ridarti un volto.
Se sai che t'amo, ritorna
varca il confine e abbracciami
prima che su quelle scale io muoia.
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    in Poesie (Poesie personali)
    Il tempo inconiugato
    Ho camminato sui sassi levigati:
    dopo due passi acuminati vetri.
    Ne valesse la pena potrei anche ferirmi;
    ghermirmi dal lontano e ritornare.
    Ma il moto ondoso della malinconia
    pietoso, a volte, mi cela il suo confine
    un monte avvolto dalla dura nebbia
    ove spicca la vetta un po' sorniona...
    Ho cominciato su vetri acuminati:
    dopo due passi, sassi levigati...
    Ne valesse la pena potrei anche fermarmi.
    Ma il moto ondoso della malinconia
    tutto sommato non è quello che sembra.
    Come una dura nebbia di zucchero filato.
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      in Poesie (Poesie personali)
      La sciaradda fumigante del vespro
      ha punte di cromorno che soltanto
      il lento commovimento del vento
      sa pazientemente addipanare.

      La nota che l'eco adusta riverbera
      è una scheggia smorzata sopra il rame
      dell'orizzonte; rameggia un silenzio
      nel profondo dell'ora. Stride querula

      l'oscura epifania della sera;
      si snodano i destini: come tónfano
      attempato disperdono la brace
      promessa all'argento striato alcuni

      accordi in lontananza; una voce alida
      si prova a modularli con arpeggi.
      Ma il turbine ondoso con le criniere
      d'un diospero sommuove anche il tuo

      albagioso parlare. S'incupisce
      la stanza trinata mentre lo spettro
      della finestra vanisce; una brezza,
      dipoi un attonito bisbigliare:

      il profilo marezzato si spunta
      di frondi magnioliacee, auso antro
      d'un poggio anellato in derelizione.
      Stagliata contro romite nuvole
      di cenere, svaria roggia la voce

      arrochita d'una scaglia di luna.
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        in Poesie (Poesie personali)
        Sei la china in cui si stempra la notte;
        soltanto abbarbagliano queste crepe
        d'asfalto nell'uggia abbozzata luci
        riecheggiate fra un discosto lampione
        e lo scalpiccio del tuo passo isocrono.

        Sulla strada taciturna la tua ombra
        incede ponderosa nella fuga
        da una rimembranza che non è tua:
        impronte seriche ed uranoliti
        s'increspano fra le tue dita; un'ambra

        balugina distratta sopra un gelso:
        tu la cogli, non appena un'incauta
        pioggia lambisce il cristallo che porti
        nei tuoi occhi. Entro il cerchio silenzioso
        del tuo profilo, una lacrima svetti.

        La lasci cadere in un tuo sospiro,
        ritorni verso casa, persuasiva
        che tribolare senza avvedersene
        non si preroga alle zuffe di piume...
        il pencolare d'ogni tuo pensiero

        quella sera era pegno d'infinito.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Come, quando

          Come posso vedere quella lacrima morire sul tuo viso
          Quando so che non sono io a doverla asciugare

          Come posso stringerti e donarti tutto il mio calore
          Quando il mio corpo è percosso da brividi

          Come posso proteggerti da tutti gli sguardi
          Quando mi mancano le forze per respirare

          Come posso donarti parole di conforto e consiglio
          Quando ogni mia parola si spegne nella mia gola

          Come posso dirti quello che tu sei veramente per me
          Quando so che questo peggiorerebbe le cose

          Come posso chiederti di capirmi
          Quando sono io a celarmi

          Come posso dire di amarti
          Quando siamo come gemelli separati alla nascita

          Come posso donarti gioia e serenità
          Quando io sono triste ed imperfetto

          Come posso odiare chi ti fa soffrire
          Quando so che tu l'ami

          Come posso volerti fare mia
          Quando so che questo tu non lo vuoi.
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            in Poesie (Poesie personali)

            30 Anni

            30 Sorrisi per ritrovare l'energia
            30 azioni per essere creativa
            30 parole per descrivermi
            30 curve per definirmi donna
            30 canzoni per contenere le mie emozioni
            30 scalini per aprire la porta della mia nuova casa
            30 libri per tornare a studiare
            30 fiori per ogni amante
            30 lacrime oggi per non piangere più domani.
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              in Poesie (Poesie personali)
              Corimbi anelanti sommossi dal vento,
              rabido contrappuntare ai profili
              scarruffati di cime profondate
              nella nebbia roca, vocio attonito
              che rabbercia il silenzio abbarbagliato
              fra i ramigli di novembre, smagliare
              d'un refe di memorie che pencola
              fra il muto carcame di foglie aggricchiate,
              aggallare di pietre affastellate:
              un ponte e poi il varco. Arrivederci
              – fugano sistri ctonî la belletta
              che vagolava l'ultimo fantasma –
              oltre le infiorescenze, a finisterre.
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                Scritta da: Marco Teocoli
                in Poesie (Poesie personali)

                Festa per protesta

                Non è mai festa,
                ma un giorno di protesta.
                Ne son passati più di cento,
                quello che conta non è il tempo.
                Il vero scopo è il cambiamento.

                Tra miti e verità
                si tiene alta la volontà,
                per distruggere la prevaricazione
                nei confronti delle persone.

                Se ognuno di noi fossimo
                sensibili verso il prossimo,
                se fossimo attenti alle esigenze
                e non solo alle urgenze.

                Penso che si potrebbe fare
                di più per chi pensiamo di amare

                Fate sentire il vostro discorso
                anche nei giorni in cui non c'è posto
                per le mimose e per gli auguri.
                Procreate uomini più maturi.

                Riscattiamo ogni donna,
                per non cadere nella vergogna
                di un mondo incapace,
                di dare giustizia e pace.

                Scusate se non faccio gli auguri,
                credo che ci vogliano verbi più duri,
                come combattere e lottare
                per cui ne vale la pena credere,
                che l'8 Marzo sia un giorno per ricordare
                e soprattutto per cambiare.

                A voi, senza, non nasce poi.
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                  Scritta da: Marco Teocoli
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Salita in discesa

                  Quando tutto finisce così
                  la luna colora di venerdì,
                  i profumi e le viole nascondono il sole,
                  tutto annacqua lento scioglie il dolore.

                  Sai che sei di nuovo in salita,
                  ti senti giù alla fine della vita,
                  fermo come un sacco immobile,
                  pensi di non meritare un gesto ignobile.

                  Hai cozzato e te lo sei meritato,
                  coraggio hai ancora sbagliato,
                  quanti ancora ne farai
                  e tanti altri ne scriverai.
                  Se no, dimmi che uomo sarai.

                  Alzati un nuovo giorno
                  Con altre delusioni intorno
                  ti aspetta, il tempo di una sigaretta,
                  un caffè e la corsa di una vita
                  folle, vissuta e derisa.
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                    Scritta da: Marco Teocoli
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Stelle cadenti

                    Innamorarsi e non aver vergogna,
                    provare nonostante tutto a volteggiare.
                    Amore di due stelle lucenti nella notte cadenti,
                    esprimere un desiderio importante e serio.

                    Niente di così prorompente era accaduto precedentemente,
                    niente di tanto sublime da scrivere tante rime,
                    niente di così vero da far invidiar il mondo intero.
                    Un mare di parole tirate fuori da non so dove.

                    Un amore tanto forte quanto abbagliato,
                    credo che così tanto non abbia mai amato.
                    Fiore solitario nella spiaggia dei desideri.
                    Cuore ribelle desto aperto ai tuoi pensieri.

                    Come un albero di primavera conquistato dal tuo raggio di sole.
                    Tiepido e abbastanza intrepido il tuo umore.
                    Ho aperto i miei rami per farti cullare dai fiori,
                    Tu come un ape hai preso nettare e colori.
                    Il vento ha messo in atto una danza magica,
                    ricordo tutto è stata un'esperienza unica.

                    Adesso riesci a non vedere i colori.
                    Non trovi più la musica e gli odori.
                    Adesso hai perso la voglia di me,
                    Hai perso il filo nel labirinto del re

                    Come un fiume bagnato dal temporale,
                    porto con me tanto mare e mi chiedo dove andare.
                    Continuare a navigare nel ricordo che oggi mi fa male,
                    oppure adagiare nel letto del silenzio per non pensare.

                    L'amore ti accende quando sai che c'è
                    L'amore ti spegne quando lei non c'è

                    Mancherai al mio cuore impazzito per te.
                    Riuscirai a non farmi dimenticare di te.

                    Lascerai quel piccolo dolore
                    per il quale non nasce amore.
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