Corimbi anelanti sommossi dal vento,
rabido contrappuntare ai profili
scarruffati di cime profondate
nella nebbia roca, vocio attonito
che rabbercia il silenzio abbarbagliato
fra i ramigli di novembre, smagliare
d'un refe di memorie che pencola
fra il muto carcame di foglie aggricchiate,
aggallare di pietre affastellate:
un ponte e poi il varco. Arrivederci
– fugano sistri ctonî la belletta
che vagolava l'ultimo fantasma –
oltre le infiorescenze, a finisterre.

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    Commenti

    2
    postato da , il
    Grazie Sebastiano della segnalazione, abbiamo corretto come da richiesta. Le chiedo però per il futuro di segnalarci queste modifiche attraverso l'apposito link "Modifica" presente sotto il testo della poesia, in modo da semplificare il lavoro a noi e a Lei.

    Saluti
    1
    postato da Sebastiano, il
    Errata corrige, commento autoriale: v.2, 2a sede postonica, "-bi-" anziché "-pi"; talché si legge "rabido". S. V.

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