Poesie personali


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie personali)
Sono dolce
a volte amara
paziente o impaziente
sono petali di rosa
e spine pungenti.

Dalle tue lacrime
nascono le mie.
I tuoi traguardi
Sono condivisi

Le tue sconfitte
un dolore al cuore.
Le tue gioie fanno
sorridere l'anima.

Le tue notte insonne
per me lacrime,
la tua serenità
per me è la felicità.

Perché in funzione
di te vivo, respiro
e sorrido.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie personali)

    Vorrei

    Vorrei aver detto più volte,
    a chi amo: "ti voglio bene"
    Vorrei aver memorizzato
    ogni istante del mio vivere.
    Vorrei conservare i ricordi
    nella memoria del tempo.
    Vorrei ridere di più
    e saper cogliere
    i momenti del vivere.
    Vorrei incidere nel tempo
    i nomi dei volti amati,
    di quelli casualmente conosciuti
    e di quelli che a volte ho odiato.
    Vorrei conservare il meglio
    di questa vita, senza dimenticarmi
    nemmeno del brutto.
    Vorrei che questo tempo
    non finisse mai,
    che i ricordi
    fossero sempre presenti.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Settembre

      Settembre rimette
      in ordine ogni cosa:
      il vestito della solita
      che si sposa a giugno
      il mugugno dell'emigrato
      sullo Stretto.
      Prelude sopore
      ai gechi sui muretti,
      Anneriti dalla caligine
      dei tanti barbecue.
      Scende in silenzio,
      soffia sulle fiaccole
      di amori e Frutti
      e profilattici umilianti.
      Settembre li raccatta mentre gusta
      una frazione
      iniqua d'anime fuggevoli.
      Di più, bagnate mani dalle onde
      divine se a coppe,
      eremo dei nostri umori,
      maschere di follia
      che settembre stacca.
      Perché non saprai mai
      quanto è predatore:
      mercante di fumo
      e apostata di ghiaccio.
      Guardo le mie mani
      che il suo aratro solca
      e i miei meati e le mie bambine,
      randagie stelle,
      conforto senza fine,
      fuggite vie da un
      firmamento d'ombre,
      in un settembre che
      riordina ogni cosa.
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        Scritta da: Giorgia Molinari
        in Poesie (Poesie personali)

        Io amica, io amante, io illusa

        I tuoi occhi,
        due stelle lucenti fisse sul tuo viso,
        mi scrutano,
        mi fissano,
        mi accarezzano.

        Avvicini il tuo viso al mio
        Che cosa vuoi?
        I nasi che quasi si sfiorano
        Voglio te...
        E la tua bocca mi assale in un bacio
        morbido
        passionale
        dolce.

        Un brivido caldo
        mi invade tutta,
        fa fremere il mio corpo.

        Dischiudo gli occhi
        le pareti mi guardano sbeffeggiandomi.
        Dalle persiane semichiuse
        un raggio di sole coraggioso
        squarcia la penombra della stanza.
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          Scritta da: Giorgia Molinari
          in Poesie (Poesie personali)

          Pezzetti e frammenti

          A darmi i brividi
          non è la brezza dicembrina
          che gioca con i miei capelli
          e porta con sé profumi di natura sopita.

          È la loro mancanza.
          È l'alzare gli occhi e non vederle.
          Vedere un'immensa distesa scura
          su di me.

          Mi sta schiacciando.

          Nuvole leggere e buie
          vagano
          sospinte dal vento.
          Sono veloci, vaporose e buie.

          Non per la notte che avanza.

          Sono scure perché devono nascondere qualcosa.
          Devono nascondere loro.
          Non vogliono mostrarle a nessuno.
          Non vogliono mostrarle a me.

          Perché?

          Io voglio vederle,
          voglio parlare con loro.
          Con le mie amiche.

          Eppure lo so che ci sono.

          Sono solo coperte.
          Bisogna solo aspettare che le nuvole
          si stanchino di giocare tra loro
          e, seguendo l'alito che muove la natura,
          vaghino verso altre mete.

          Verso altri cieli.

          E io intanto aspetto.

          E rabbrividisco sempre di più,
          il freddo notturno mi fa compagnia.
          Lontano un cane ulula,
          forse anche lui ne sente la mancanza.

          E ad un tratto la vedo.

          Non è un miraggio.
          È lei.
          Bella, allegra, luminosa.

          Una stella.

          Un sorriso increspa le mie labbra,
          una lacrima nasce tra le mie ciglia.
          Una mano corre ad asciugarla.

          La ferma.

          Non rovinare questo atto magico.
          Lei e io, nient'altro.
          Lei è qui, per me.

          Lo so.

          E la ringrazio per questo.
          È arrivata, ha vinto le nuvole per me.
          Solo per me.

          E le parlo.

          Le racconto di me,
          i miei sogni,
          le mie aspirazioni.

          Lei sa tutto di me,

          e nonostante tutto mi ascolta,
          mi consiglia,
          ha sempre una parola carina per me.

          E a me piace parlarle

          Perché tra amiche non ci sono segreti.

          Lei sa anche che la invidio,
          la invidio perché sta lì,
          cucita in quello scuro telo sopra di me.

          Sopra ognuno di noi.

          La invido perché ha trovato il suo pezzetto di cielo.
          È nata attaccata a lui.
          E non lo lascerà mai.

          Lo so,

          prima o poi troverò anche io il mio pezzetto di cielo.
          E quando l'avrò trovato non lo lascerò
          per niente al mondo.
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            Scritta da: Giuseppe Oliva
            in Poesie (Poesie personali)

            28 luglio 1981

            I tuoi occhi che guardano il cielo di quest'automobile.
            Un sorriso, ma troppo lieve.
            Labbra pronte per aprirsi a parlare in un'ondata di parole, a diventare rumore, a dividersi in polvere senza colore.
            I tuoi occhi nei miei, la mia ombra sul tuo viso e sassi intorno a formare un muro.
            E il cielo sopra, le stelle, un'erba nera nella notte, umida e profumata, un temporale, lontano sul mare e il tuo profumo, il tuo sguardo.
            E il giorno dopo sorrisi, applausi, parole... ma poi la gente che ne sa.
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