Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Poesia e musica

Vola sulle ali di questa dolcissima melodia...
lasciati scivolare in dolcissimi sogni, abbandona gli affanni sulla sponda del lago incantato...
fa che i tuoi occhi siano inondati da tramonti di porpora
e da uccelli dalle ali di cristallo
e una leggera brezza sfiorerà i tuoi capelli dorati come leggero volo di farfalla.
Ascolta la voce del vento che fa vibrare le foglie...
questa musica lieve invita a sognare, a chiudere gli occhi...
a volare nei cieli...
Afferra i sogni dispersi nell'erba come lucciole vagabonde mentre nel cielo si spande un campo di stelle.
Ecco cosa puoi fare quando la musica diventa poesia.
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    Scritta da: Sonia Rendina
    in Poesie (Poesie personali)

    Ti chiamerò amore

    Ti chiamerò amore...
    strana malinconià
    che mi tiene prigioniera,
    di un sogno perduto
    Ti chiamerò amore,
    pioggia che precipiti,
    su questo mondo...
    perché lì dove regni odio,
    io ho deposto invece la mia speranza.
    Ti chiamerò amore,
    per questa luce...
    per questo tenue raggio di sole,
    anche se è dalle tenebre,
    che lo vidi fuggire...
    amore...
    per questo vago sapore d'insazietà.
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      Scritta da: Anna D'Urso
      in Poesie (Poesie personali)

      Una poesia...

      Ti lascio una poesia per le tue notti,
      quando la vita è spenta e dormono tutti.

      Ti lascio una poesia per quando avrai sete di me,
      per quando come ieri mi hai cercata dentro te.

      Ti lascio una poesia per scaldarti quando avrai freddo
      quando non sentirai il respiro, ma solo il vento.

      Ti lascio una poesia per i giorni di sole,
      ti lascio una poesia prima di dover andare...
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        in Poesie (Poesie personali)

        Chi ascolta la mia voce?

        O mano mia veemente,
        carezzami la mente.
        O fulmine o boato,
        colpisci il mio peccato.
        O vento biricchino,
        solleva il mio destino,
        Che il sale ormai straniero,
        non nutra il mio pensiero.

        Nel suolo e nel mio viso,
        rinascono le viole.
        In fondo al mio sorriso,
        c'e un attimo di sole.
        In tutta la mia storia,
        ho visto una giornata,
        risplendere di gloria,
        sorridere accasciata.

        Tra il pianto e la pazienza,
        c'e un seme di illusione,
        c'e un atto di presenza
        e un grido di passione.
        In fondo al mio gridare
        " non essere marrano",
        ti ho visto ritornare
        a prendermi la mano.

        O dolce mio signore
        puoi rendermi il mio amore,
        O piccole fatine
        sondate le mie stime
        O grande Dio del pianto
        proteggimi d'accanto:
        ancora un sentimento,
        e fuggirò nel vento.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          Occhi

          Occhi spenti, dalla tristezza e sconforto
          occhi che guardano pieni di parole.

          Occhi che pongono domande
          che cercano risposte.

          Occhi traditi da un sogno spezzato
          dal tempo che non perdona.

          Occhi che attendono un nuovo sogno
          che sogneranno ancora.

          Occhi che tristi con il vuoto dentro,
          occhi che attendono il riempirsi.
          Per sorridere e accendersi di nuovo.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Concedi Signore

            Nel mio vivere Signore
            mille incertezze,
            dubbi e affanni.

            Nel mio vivere
            un sentiero di rose
            e un ramo di spine.

            Nel mio vivere
            il cercarti Signore
            senza trovarti.

            Nel mio vivere
            la delusione del dolore,
            la consolazione della gioia.

            Nel mio vivere Signore
            la voglia di te
            e della pace nel mondo.

            Concedi signore
            Tu che puoi la pace.

            Illumina di fede signore,
            l'uomo angosciato
            e tormentato.

            Concedigli quella grazia
            del tuo perdono.
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