Scritta da: Anna D'Urso
in Poesie (Poesie personali)
La sincerità
La sincerità:
è un riflesso nello specchio del tuo io,
se non riflette lo sa solo Dio.
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La sincerità:
è un riflesso nello specchio del tuo io,
se non riflette lo sa solo Dio.
Stavo da tempo cercando quello,
travaglio penoso di molti,
viandanti spediti e assorti,
che ansioso fanno il domani,
memori appena d'ieri còlti,
fuggevoli all'attimo loro passante
già vecchio appena arrivato.
Eccolo invece venendo ardito
se solo mi fermo attento,
gustando l'ora che vale,
l'attimo non consumato,
dal volto giovane e amico,
che pieno di vita mi rende
al tempo altrimenti fugace.
Stanco finalmente giungo e pago
libero nei sensi pieno di pienezza
e nella mente mia nei ricordi vago
fresco di amori nella giovinezza,
e piango con te la storia dei persi
e di nuovo nasco in ogni tuo spazio
stanco e perduto in questi versi
libero ancora e di nuovo sazio.
Esplode cuore
laddove qualcosa vuole,
ma dove non posa presa
la sua sconfitta
troppo gli pesa;
Tenta sempre l'impresa
anche se non avrai presa,
la tua mano a te avrai tesa
era solo in ciò l'impresa.
Tenta la presa
avrai compiuto impresa.
Non accresce cuore,
chi di mal'animo muore.
Modifica Sentenza,
è nel tuo cuore la prima Penitenza,
usati Pazienza e Benevolenza,
tu sei la lenza,
che pescherà la tua Essenza.
Usati Pazienza Essenza.
Rientro a casa tardi ogni sera.
E ogni sera la stessa sensazione,
la stessa paura:
È una paura che ti soffoca,
ti stringe forte un nodo
intorno alla gola.
Ti senti chiudere la parte più profonda nel petto
e senti tutti i rumori
più silenziosi,
anche quelli più lontani.
È una paura che ti rende
attenta in questi istanti
lunghi un'eternità.
Allora ti si paralizzano le gambe,
il tuo corpo non ha
il coraggio di girarsi,
ma i tuoi occhi sono rapidi
e ad ogni rumore vengono chiamati
in quella direzione...
Apro la porta di casa.
Tutto torna normale, non c'era nessuno...
Un paio di labbra sudate,
quest'oggi si sono toccate.
Le mani cadute sui fianchi,
lo sguardo socchiuso sui corpi già stanchi.
La voce fermata su poche parole
i venti dei nostri cammini
portati vicini dall'ultimo sole.
Parole riunite in dolci pensieri
ci svelano cose già udite nel tempo di ieri...
Seduti sui lunghi sentieri
riposano i nostri destini,
sfiatati da erte salite e da ripidi clini.
Momenti di attesa e di luce
e giorni di pace.
La vita serena mi appare:
un sogno che giace
fermato nel nitido mare.
Serpeggia, nella notte...
Corre, sul filo del telefono
Attraversando deserti aridi
e plastiche strutture di città
Appesa ad un filo di ragnatela
tra insicurezze e paure
Attraversa i mari
di certezze e piccole vittorie
Serpeggia, sinuosa
col suo fascino ipnotico
Serpeggia, lenta ed ammaliante
Irresistibile suggestione
Sconvolgente realtà
Serpeggia, e placa il suo folle cammino
in quelle profondità
che nessuno ha osato esplorare...
in cui nessuno ha mai potuto tuffarsi
Serpeggiando, essa si è insinuata nella mia anima.
E la sua magia
"mi illumina d'immenso"...
rendendo eterno il mio respiro.
Da l'alta forma e dal Celeste Loco
declinasti ai mortal patimenti
venendo Uomo e afferrando teco
ciò che a l'Alma e a la carne son tormenti.
Come potesti resister sì a lungo
al sentore del sangue intra li denti,
deriso, livido, lordo di fango?
Sol del Figlio l'Amor cotanto puote,
e d'ogne iniquità si fece carco,
quand'a noi mosse massima pietate.
Oh è sì celato il Tuo sussister puro
entro le nostre levature innate
da non scorger che direzioni oscure!
Riuscirò anch'io al dolor ch'è alla fine
girar al Padre l'ultimo respiro?
Rammentami a tal tristi ore di spine,
poiché tra i molti sarà il sol momento,
in tutta la mia vita al vizio incline,
in cui certo potrò dir con fermento
se convertito al Mal ne sarò schiavo
o se avrò scorto Te tra'l mio lamento,
nella penosa attesa in cui sedevo,
ad abbagliar il buio col tuo cuore
così simile al mio, come sapevo,
oh Sole, oh Seme, oh mio Signore!
Oh poesia, dolce musa ispiratrice,
tu che accendi l'animo degli uomini
trascinandoli in dolcissimi inebrianti vortici...
Tu che doni al cuore momenti di infinita dolcezza...
e ti disseti a fresche e trasparenti acque...
Tu le cui vermiglie labbra offri all'appassionato bacio
e le candide membra s'infiammano
al lieve tocco dell'amato
avvolgi e riempi il cuor degli uomini
dell'intera bellezza del creato
e che, della natura, ogni fremito, canto e luce immortali la magia della vita donata!