Giorni e mesi ad aspettare, mesi ed anni a disperare, A sperare che qualcuno si ricordi del nessuno. Un amico, un conoscente... ma purtroppo non c'è niente né nessuno, e mai sarà qualcheduno per lui, là.
Ma è inutile parlare... lui è un semplice giullare, pronto a entrare a una battuta e a subir la ricaduta nell'abisso, in un momento, sempre con grande sgomento. E perdendo nuovamente tutto e nulla, nulla e niente.
Sconosciuto e solitario, nel suo velo millenario, sconosciuto a tutti quanti agli assenti ed agli astanti. Nei suoi panni di nessuno solo, senza mai qualcuno. E scampa alla monotonia sol facendo... di poesia...
E lascio le mie impronte sulla sabbia, il mare al mio passaggio le cancella, recito il copione di una vita piena, vuota, mai rassegnata. E siamo un po' tutti comparse, chi burloni, chi per farse, chi ride e chi piange, ma siamo noi anime di sangue. Avanti, si recita, è si va avanti per molto tempo, per anni, chi del bene fa il fulcro vivo, chi invece del male fa il mito. Ingoio lacrime senza rumore che graffiano l'anima e il cuore, sfioro col mio dito il tuo ricordo ma scivolo in silenzio verso il fondo...
I miei lunghi silenzi... fanno parte di questo tramonto, sono parole sospese nel vento, forse prigioniere del mare. Ci sei tu, davanti a me... e anche tu, non parli... ogni frase, ogni attimo... vive ugualmente sulle nostre labbra, e ci trascinano lontano. Lontano... I nostri occhi non vedono, eppure scrutano al di là, dell'orizzonte, al di là dei sentimenti... e tu sei forse là, tra gli uragani lontani, che inviano venti profumati di speranza, sei nel piacere di un attimo, sei un raggio di sole, che mi bacia in un tramonto qualsiasi... e la musica del vento mormora le parole più segrete per me, che le sento vibrare in un intenso brivido di vita, e so... che per le vie delle ridenti primavere, sperdute fra i canneti, lungo il fiume della vita, le nostre ombre si cercheranno ancora.
Stravolgi i miei pensieri, il mio umore, per poi crollare nella più profonda delusione... Sei come un fantasma che a volte torna che mi confonde per quel poco tempo e poi si dilegua nell'ombra.
Il mio sogno lo incontri là dove le nuvole incontrano il cielo dove c'è la brezza e l'odore di pioggia... Il mio sogno soffia sulle foglie cadute, prive della linfa vitale, dell'amore di un albero che aveva dato la vita e che ora piange... Il mio sogno rimane lì nel sangue che fuoriesce dalle ferite del cuore... Il mio sogno rimane nel tuo cielo nella speranza che tu un giorno possa salire lassù, coglierlo e farlo tuo... nostro.
Parole in discesa frutto dell'unico turbamento solenne di un'intesa astratta, contorta rimossa. Cadenza stonata di una sorte mai scelta viva dentro e morta fuori.
Cosa sono per te? Un sogno di cristallo chiuso in una lacrima, la chimera che non ha domani, lo spazio vuoto nel cuore, l'odio e l'amore, la speranza di nulla, la frase da cancellare, la donna da amare o da non guardare, il canto del vento che si perde nel cielo, o in una tormenta di un triste inverno. Cancella ciò che è stato, non è mai accaduto, così puoi avere la pace e il mio saluto...