E scivola tra le pagine del tempo, sfogliando attimi di vita, porzioni di una torta mai finita che il giorno ha macerato nel vento. Nel corpo socchiuso di un uomo confuso, prendo l'essenza del tuo profumo, ne faccio la storia del mio passato, un divenire di un mondo inquinato. È carta straccia quella che vedo, nel vento soffia la vita che cedo, non sei più nessuno, non senti più nulla, solo nel cuore qualcosa traballa... e vorresti che la tua vita fosse una stella...
Mille voci cantano del loro credere, e Mille voci si addormenteranno credendo nel loro canto, per ritrovarsi in coro nell'unica voce che davvero grida la voce della vita.
Ricucio lentamente le ferite, dal tempo e dal silenzio lacerate, combino i lembi del mio cuore appallottolato dentro il tuo nome. Ricucio i pezzi del passato orlato di malinconia, per sempre tu te ne sei andato lasciando la mia vita in mezzo ad una via. Rimetto assieme i nostri giorni sperando che in cuor mio tu ritorni, e metto il filo dentro l'ago che ha punto tante volte il mio dito. Adesso che il restauro è finito non ha la forma che ho sperato, ma altro non so fare, che ve lo dico, se quel che era, ora non è tornato...
Un acuto stato di intolleranza mi offusca la mente... Persa... deambulo nei meandri remoti di una regione che si è persa nel tempo... Cercando di evadere da tutto... forse niente... L'oblio che mi si prospetta mi affascina e mi spaventa... "save yourself!" Non voglio più bugie, niente più convenzioni... cos'è carpe diem ora? L'istante unico e irraggiungibile...? ancora... "save yourself!"