Non c'è più sogno
a riempire
il frastuono
delle parole
che si inseguono
ululano
e cadono
diventano silenzio.
Mi sazio del nulla
che mi circonda
come un'onda emotiva
un cerchio
che non si chiude.
C'era odor di primavera
tra quei campi con il grano.
Ci andavamo verso sera,
noi, tenendoci per mano.
E ogni volta che risento
i profumi di stagione
E ritornano col vento
i ricordi ed il tuo nome,
provo ancora un'emozione;
la malinconia riaffiora.
Riascoltando una canzone,
primavera sogno ancora.
Sento desolazione e vuoto
Eppure sono così piena
Satolla di cibo ed emozioni
Ma sono vuota
Vuota di ogni cosa
E gli occhi si chiudono pesanti
Insorabilmente
Aspetto lentamente
Orfeo si è perso
E mi dispero lentamente
E lentamente muoio.
Rinasce vita
- pur se l'aria è confusa
è primavera.
Scivolare nel nulla
forma mutevole del tempo
- sospeso è ora anche il silenzio.
Vuote parole e cuore spento
- resta solo un pieno d'assenza.
Amabili respiri -
istanti imbevuti d'anima
contornano a volte il tempo.
Si appoggia così il nostro cuore
- morbido lo avvolge un ricordo.
Il silenzio così ha risposto, ai quesiti che mi ero posto. Dopodiché le tante parole, non sono servite a dar colore.
Sento forte la speranza
dentro un cuore già provato
da dolore inaspettato.
Sento vivo in te l'amore,
il coraggio ed il calore
che alimentan di dolcezza
i pensieri sempre accesi
delle amate tue stelline.
Mi soffermo a meditare
il mistero della pace;
provo a darmi le risposte,
cerco altrove comprensione;
poi capisco che il silenzio
offre a me la soluzione
perché il senso d'ogni cosa
è riposto in un sorriso,
in un gesto positivo,
nel tuo affetto, amica mia,
che risuona al Suo cospetto
come dono assai prezioso
ch'Egli solo premierà
per l'immensa tua bontà.
Non più macerie, ma rinascita,
non più dolore, ma sorrisi,
non più indugi, ma certezze,
non più lacrime, ma carezze,
non desolazione, ma vitalità
or chiede per te l'affranto cuor mio
nel viverti un'ora
mia cara Amatrice!
Spero per te un domani migliore,
un mare di gioia
la luce, la gloria.
Dopo il tormento
lo sguardo rapito
da un luogo speciale
lascia l'angoscia
per cibarsi di pace.
Arrivederci, Amatrice...
Volo di gabbiani
ali spiegate
spruzzi salmastri
su agitate onde.