Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Dietro vetri appannati
dal fiato di una notte gelida
intravedo un cielo celestino
spiando il sole nascente
in attesa del miracolo
della luce
che lenta si accende.

Tutto tace in quest'ora
di silenzio mattutino
di pace

i passeri non volano nel cielo
ogni tanto una finestra s'accende
salutando il giorno.
Il bus cittadino inizia la sua corsa
con poca gente
svegliando il giorno
che ancora dorme
per il duro freddo.

Ho scritto una lettera sul vetro
non ricordo se era la a o la z,
la prima o l'ultima di sempre.

Ogni mattino ci richiama alla vera vita
se ancora siamo vivi,
perché se morti altri scriveranno
l'ultima lettera
sulla nostra tomba.
Composta mercoledì 28 febbraio 2018
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Un lontano abbaiare di un cane senza padrone
    rompe la quiete gelida di questo giorno.
    Le foglie si muovono come tante farfalle
    sfruttando le ultime ombre
    in attesa della sera.

    Presto cadranno per baciare la terra
    tomba di vita di tante voci spente.

    Il cane continua il suo pianto triste
    il padrone chissà dove si trova o dove piange
    per aver perduto il pane e il suo lavoro.

    In questi tempi di crisi i ricchi sono più ricchi
    i poveri gironzolano come cani in cerca di ossa:
    uomo e cane si comprendono
    nel dolore e nella fame.

    Il mattino avanza in un cielo limpido,
    l'inverno s'irrobustisce con il freddo.

    Il cane rantola sempre più sommesso
    per la mancanza del suo padrone
    oggi assente.

    Ci sarà una ragione
    quando la solitudine si fa presente.
    Composta mercoledì 28 febbraio 2018
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Sono nato sulla madre terra
      a contatto d'un respiro antico,
      all'ombra di un muro diroccato
      ascoltando il cuore e le ferite.

      Mi ha baciato la luce di ieri
      mi ha abbracciato anche il domani.
      Il mio primo vagito è nel giorno
      in cui nacqui in attesa del tramonto.

      Sono figlio della madre terra
      piena di profondità sconosciute.
      Forse un fauno sarà mio padre
      o un Dio di foreste sconosciute.

      Camminerò su nuvole del cielo
      ascolterò i venti d'oltremare
      maturerò con i frutti tropicali
      per dare un seme alla vita.

      Sono nato sulla madre terra
      a lei ritornerò con mani vuote.
      Grazie per quello che hai fatto
      in quest'uomo senza rancore.
      Composta giovedì 30 novembre 2017
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        La tua voce profonda nella sera oscura
        scolpisce statue di silenzio nel vento.
        Rimbombano tristi i tamburi aragonesi
        dietro le finestre che hai aperto dentro.

        Allunga la tua mano all'ombra del cipresso,
        afferra l'alito di vita racchiuso nell'ombra,
        ascolta la bimba che matura nell'offerta
        della tua verginità da madre sofferta.

        La tua voce profonda nella sera oscura
        ascolta il sibilo del biblico serpente,
        i voli senza sosta dei corvi di noè,
        la breve risposta della bianca colomba.

        Affrettati a carpire il cielo azzurro,
        racchiuso negli occhi di tua figlia,
        forse domani apriranno la porta
        a un nuovo museo della vita.
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          Scritta da: Andrea Calcagnile
          in Poesie (Poesie personali)

          L'interminabile amor

          Il nostro interminabile amore
          non ha mai piagato
          il nostro cuore.
          L'interminabile amore
          è soltanto nostro,
          io e te su questo mondo,
          come due bandiere
          innalzate,
          abbiamo conquistato
          l'inconquistabile.
          Il mio amore piange,
          versando lacrime rosse,
          rosse di felicità,
          rosse come i nostri cuori.
          Le lacrime rosse
          sostentano il mio organismo,
          lui a lungo vivrà,
          grazie a te amore mio.

          Il mio amore
          piange d'amore felice.
          Composta domenica 18 marzo 2018
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            Scritta da: puerlongaevus
            in Poesie (Poesie personali)

            Altra sirena

            Avanza la sera
            sulle panchine d'attesa
            per un vecchio
            che arranca
            in mano la spesa

            scivola il vento
            all'imbrunire
            su coltri di nebbia
            o smog da ripulire

            nel traffico di punta
            annuncia la sirena
            tute blu in uscita
            con l'ultimo buffo
            dal camino in risalita

            ma è sui marciapiedi
            che si consuma
            il buffo della vita
            quando di fiato in gola
            non ce la fa più
            a trascinare quel vecchio
            scatole per i suoi gatti

            altra sirena
            e stavolta a caricare
            un naufrago
            escono tute bianche

            ecco la notte
            rincasando nei dormitori
            in fila di cemento
            panni stesi di grigio
            tante illusioni spacciate
            per un domani
            in siringa ad effetto

            non c'è trippa per gatti
            ad aspettare sul muretto.
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