Un bambino che ti sorride una donna che ti ama il sole che splende l'immensità del mare Piccole cose inutili non gli dai importanza ma quando non ci sono ti mancano.
Hai pregato in mezzo a noi come l'ultimo dei fedeli Non ti sei vergognato di mostrarti debole Hai girato il mondo portando su di te la croce del Cristo E alla fine te ne sei andato ricordando alla folla che ti invocava che la morte non è la fine della vita ma l'inizio dell'incontro con l'Eterno.
Esultate è nato è nato il bambinello Esultate è nato il Redentor Suonate campane suonate per coprire i lamenti di chi ha fame e non può mangiare suonate per attenuare le voci di coloro che muoiono perché sono forestieri suonate per ricordare che anche oggi si soffre Ma che Natale è allora le luci la messa di mezzanotte i regali il pranzo e allora che Natale è se là fuori per colpa di qualche potente c'è gente che solo col pensiero siede con i suoi cari c'è gente che non sa nemmeno cos'è un pranzo Natale Natale in fondo solo una parola Per chi allora è veramente Natale?
Mondo non sei più come il mare a settembre calmo e languido Non sei più come la campagna ad ottobre felice e in festa Non sei più come la montagna in inverno dormiente e candida
Immagini che appartengono ormai al passato e che il tempo invano cerca inutilmente di cancellare dalle nostre menti Immagini belle o brutte ma che io non voglio dimenticare.
Sperando chiedevi un anno tranquillo senza fossi e nubi Ma così non fu di buche fu piena la strada e di nuvole (nubi) il cielo Superasti quasi tutto chinando a pochi la testa solo allora il cielo si rischiarava e il suolo si ricolmava Profumate e fresche spuntavan le rose e tu ne raccogliesti una A pungola portasti nel (sul) tuo cuore incurante delle sue spine Dopo che Santa Lucia uscì portando regali la rosa si staccò da te l'inseguisti ma più ti avvicinavi più si allontanava Di buche fu piena la strada e di nuvole il cielo L'anno passato ti ha insegnato che al buio corrisponde la luce alle difficoltà la felicità all'odio l'amore anche alle buche le discese e alle nubi l'arcobaleno Impara questo e l'anno che verrà sarà simile ad una foresta incendiata le ceneri del vecchio forniscono (nuova vita, nutrimento) alle nuove piante.
Porte che si aprono su un futuro nuovo e misterioso Porte che ci nascondono il domani per farci vivere l'oggi Porte che celano la luce splendente della ribalta Porte sbattute in faccia a chi non ha saputo osare Porte chiuse a chiave per chi non ci ha provato Porte aperte troppo facilmente per chi è andato incontro al pericolo da solo Porte che però non si apriranno mai senza la fatica di chi sa cosa significa vedere una porta che si apre dopo tante sbattutegli in faccia.