Correre, nuda, sul fango fresco di un campo senza fine, mentre la pioggia striscia sul mio corpo, un senso di freschezza mi libera dalle angosce, mi circonda di pace, le piccole gocce mi abbracciano, il mio respiro è calmo e sicuro, corro, corro fino a rimanere senza fiato, mi lascio andare sull'erba bagnata, le braccia, spalancate, accolgono l'immenso cielo. Sulle mie labbra schiuse e calde, scorrono mille baci di pioggia, mille carezze di vento.
Ricordi accatastati che saltano giù, confusamente, uno ad uno un vestito, quel viso mio fratello, ero giovane, allora, raramente i ricordi mi fermavano, o mi invitavano a sognare, ma ora che la parentesi della giovinezza si è chiusa ora che ho dato una risposta alla mia vita ora che il futuro è presente non sogno più di domani, ma sogno di ieri, e l'angoscia non è più di paura e di incertezza, ma di solitudine e rimpianto, è dunque la vita un inganno, prima si sogna di vivere, poi, di avere vissuto.
Ti ho vista. Inebriato, lo sguardo ingordo catturava frammenti della tua esistenza. Ferito, fissavo il tuo esile corpo, alla luce di cento candele. Di fronte a due porte, Paradiso e Inferno, mostravo le mie debolezze, rischiarato da un flebile alito di vita.
E tu, bella come un angelo, e perfida come un diavolo, mi fissavi a tua volta. Indecisa sulla pena, pensierosa sul da farsi, cingevi il mio corpo di preziose spine di rosa. Ancora una volta diavolo nel dolore delle spine, ed angelo nel profumo delle rose.
Lenta, muovi il mio corpo verso una cascata. La mia bocca, desiderosa d'acqua, si apre per cogliere l'effimera sensazione del bere, angelo, mentre ancora una volta, diavolo, tenti di togliermi il respiro, annegandomi.
Ed ora, coi primi raggi del mattino che baciano il mio volto, sei tu, angelo, a carezzare di calore le mie labbra, e diavolo, nello svegliarmi. Perché nei sogni sei sempre presente. Angelo o diavolo, paradiso o inferno, l'importante è che tu ci sia. Dolce o perfida, tenera o cattiva, nei sogni sei mia.
Ed io, pupazzo nelle mani del destino, vivo e sogno...
Non dimenticare mai quanto amore hai ricevuto, che cibo hai mangiato, quanta acqua hai bevuto, quante persone hai incontrato, quante volte hai pregato, quanti soldi hai speso, quante persone hai aiutato, quante volte hai sbagliato, quante persone hai ascoltato, quante volte sei caduto, quante volte ti sei rialzato, quante volte ti sei fermato, quante persone hai ringraziato, e quante volte hai pianto fin dal tuo primo vagito, per essere oggi quello che sei! Il tuo valore, e il frutto della tua memoria!
Vorrei arrampicarmi come un folletto sulla cima del mondo, per poter respirare il profumo delle stelle.
Nascosta dietro una nuvola, vorrei poter udire i loro bisbigli. Sentire cosa si dicono,
mentre noi, piccoli umani relegati quaggiù, intrecciamo fili di rapporti sempre più aggrovigliati, senza mai riuscire a dipanare le matasse delle nostre passioni, né quelle dei pensieri.
Mentre una stella ci guarda, dalla sua elevata postazione, non può fare a meno di ridere di noi... facendo vibrare la sua luce nel manto notturno.
Incantati da quel luccichio, chiudiamo gli occhi sul nostro mondo, senza nemmeno renderci conto di quanto a volte siamo ridicoli...
Quando non sarò più io la stella che brilla nel tuo cielo... quando i miei occhi non faranno più scintillare i tuoi... quando il profumo della mia pelle non sarà che un'insignificante fragranza... quando ascoltando le mie parole non udirai che un'anonima voce... quando non saranno più le mie carezze a sciogliere il tuo desiderio... quando il pensier di me ti farà sentire stanco... quando il mio cuore non avrà più posto accanto al tuo...
... allora amore mio non aver paura del mio dolore... esso si cullerà tra le braccia del mio amore... e... nel tempo... non resterà che il ricordo del tuo caldo e dolce abbraccio ... e la serenità di te.
Sorriso di una sconosciuta e l'anima che vola alle stelle, bellezza pura e rossore sul viso. Come vento che soffia l'amore si dilaga, animo sollevato e un pensiero per Dio che disegna nel cielo quello che vede quaggiù.
Ed è un tormento la tua mancanza, il vivere in parallelo quando non ci sei. Le ore si equivalgono da sole così come la presenza dei tuoi abbracci mi percuote. Nelle notti l'assenza prevale sempre e il cuscino non m'infiammma mai, ma rivoltandomi guardo la finestra, dove c'è sempre un cielo, ma vedo due lune, che intrecciate formano la mia stella che ammiro sempre quando mi si irrigidisce la pelle. Ed è pura felicità toccare la mia luna, amore, quando io luna nell'immenso la stringo e il nostro amor fiorisce in stella.
Lotto contro me stessa, per un sentimento che non esiste. Vorrei poter tornare indietro e dirti: "Ciao sono qua. Che fai stasera?" trovare il tempo per noi, invece di correre tutto il giorno per il lavoro. Ora è tardi, per noi non ci sarà un'altra volta dove poter dire io sono qua ad aspettarti.