Poesie personali


Scritta da: Davide Bidin
in Poesie (Poesie personali)

Sturm

Tempesta all'esterno
Tuono che permea
l'aere d'umida rugiada
Il mio animo inquieto
Si sfalda nel volerti

o creatura perfetta
Lampo lieto in
Una notte di travaglio
celestiale lepisma
tra congiunti libri

Temporale tutto il mondo
mi giro mi volto
ancora languore nell'imo
e solo tu panacea
invisibile ai sensi ti celi.
Composta venerdì 12 giugno 2009
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    Scritta da: Francesca Zangrandi
    in Poesie (Poesie personali)

    Mio fratello

    Ho visto nel tuo cuore.
    Quando siamo stati a quella cena ho visto il tuo cuore.
    Tu insulti le persone, le ferisci.
    Passi per stronzo e più uno te lo dice e più sembra farti piacere.
    Una volta avevo scritto una poesia su di te
    "Quella merda di persona che a te fa stare bene a me fa stare tanto male."
    Sì male! Perché col tuo odio mi hai ferita.
    Quando mi dici che sono una fallita, quando mi contraddici sempre,
    Quando mi fai sentire inferiore a te.
    Ma ora so che quando mi dici queste cose in realtà le dici a uno specchio.
    Tu non detesti me o il mondo ma te stesso.
    Tu non sei sereno e hai più squilibri di me anche se mi duole ammetterlo.
    Hai sempre avuto bisogno di prendere da me tutto ma se lo fai è perché hai bisogno di tutto.
    Io sinceramente ti ho sempre difeso ma mai capito, non volevo e so che dopo questa poesia non lo vorrò nemmeno.
    Ma ora devo dire una verità.
    Ho visto nel tuo cuore,
    ho visto un ragazzo che aiutava un amico paralizzato mangiare,
    ho visto il suo amico guardarlo con ammirazione mentre parlavano del più e del meno.
    Ho visto un potenziale in te.
    Ti ho visto sereno tra la tua famiglia.
    Ho visto un ragazzo che ammiro,
    che può insegnare molto al mondo,
    al di là delle risse, degli insulti e dei vuoti d'animo c'è un ragazzo
    profondo e sensibile ma con un essere così malconcio che gli impedisce di volare.
    Apri le ali fratello! Aprile! Perché hai tanto da dare e in questo mondo ci sono persone che hanno bisogno di te.
    Composta lunedì 23 novembre 2009
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      Scritta da: Salvatore Riggio
      in Poesie (Poesie personali)

      L'invidia stellare

      Se solo avessi saputo che nel mondo esiste
      qualcuno meraviglioso e unico come te...
      Tempo fa ti avrei cercata,
      ogni mare avrei navigato,
      ogni monte avrei scavalcato,
      ogni cielo avrei sorvolato,
      persino nello spazio avrei viaggiato,
      solo per poter trovare te.

      Ecco...

      Guarda le stelle, fallo attentamente,
      osserva quanto sia mozzafiato la loro brillantezza.
      Loro ci invidiano appena ci vedono, lo fanno in continuazione,
      pur essendo belle già di per sé dimostrandolo col loro bagliore,
      sanno che non lo saranno mai quanto la nostra amicizia.
      Quanto il nostro amore.
      Composta lunedì 23 novembre 2009
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        Scritta da: Salvatore Riggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Baratro senza fondo

        L'amicizia tra donna e uomo
        per poco tempo essa resiste solo,
        col suo scorrere incessantemente
        prima o poi in uno dei due essa si tramuta in amore.
        Per colui che amerà, sarà solo sofferenza e dolore,
        ma pur di starle vicino preferirà farsi del male.
        Un male che accetta volentieri perché senza di lei
        quel che ne verrebbe di sicuro sarebbe d'intensità maggiore,
        senza il suo dolce viso, quel sorriso, quegli sguardi, quella stretta
        di mano, quegli abbracci, senza sua dolce voce che canto soave pare
        sentirebbe in sé un vuoto incolmabile e profondo.
        Allora preferisce riempirlo di quel suo amore anche non ricambiato,
        che per lui rappresenta l'unico appiglio a cui si può aggrappare
        per non sprofondare inevitabilmente in quel baratro senza fondo.
        Composta lunedì 23 novembre 2009
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          in Poesie (Poesie personali)

          Il Tempo e Noi

          Le mie mani sul tuo corpo
          come barche dentro al porto
          portano parole antiche nel tuo cuore
          come l'agonia di un passato amore.

          Segni indelebili furono i giorni nostri
          come graffiti scolpiti oggi tu li mostri
          mentre il mio eterno parlare
          disegna gli spazi angusti al tuo viaggiare.

          Freddo il vento in cima alla collina
          segna il tempo e il suo sfiorire
          evanescenze, antiche, scoppiettano sul fuoco
          di chi, più che tradir, fu fedele in loco.

          Al suo amor divino più di ogni altra cosa guarda
          il gelido mattino che nel suo fare si sparga
          mentre ognuno traccia, nel suo viaggiare indietro,
          ricordi mai assopiti nella miliare pietra.

          Taci stanotte e lasciami dormire
          perché più che l'amare è dolce il mio morire
          purché, l'estenuato corpo,
          che vita più non porta
          venga smarrito al vento
          senza l'inutile pianto in seno al suo sgomento.

          Custodi ivi resteranno
          le parole mie e lo dimostreranno
          se nella vita breve e sofferente
          è germogliato un seme da ogni mio lamento.

          La parola altrui giammai troverà respiro
          nel corpo ormai disteso e privo del suo spiro
          se tu, che il tempo mio segnerai,
          nel tuo viaggiar terreno il tempo mio rimpiangerai.

          Dispiega, così, l'immenso velo
          all'apparir dell'adorato gelo
          e accosta il tuo corpo al mio
          nell'abbraccio dell'esilarante oblio.

          Ma se riparar tu puoi, riscalda parole e corpo
          di chi, nel soffrir di te, del gioir ne è morto
          perché non siam come lo scherzar destino
          né come il sol nel ritornar mattino.

          Affidi così alla flebile speranza
          ormai rinchiusa nell'adorata stanza
          ciò che a rimpianger più non serve
          se della sua vita fu vita breve.

          Racchiudi oggi nel suo cantare
          quei desideri strani e le strane manie d'amare
          ora che il tuo cuor conosce
          la sofferenza infima dell'angoscia.

          Così, sollevare ora tu vorresti,
          nel "ritorna amor mio" tu dicesti
          ma la parodia di vita non lascia sbocchi
          a chi segnò il tuo cuore e illuminò i tuoi occhi.
          Composta mercoledì 4 novembre 2009
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            in Poesie (Poesie personali)

            Libera il Cuor mio... tu mi dicesti!

            Ho lasciato questo cuore aperto ai raggi del sole e al soffiar del vento
            con la speranza che si asciugasse di ogni tuo turbamento.

            Passano i giorni, son passati gli anni,
            ed è arrivato l'inverno con i suoi malanni,
            ma il ricordo di te è incastonato
            nelle pareti di un cuore vecchio e innamorato.

            Ho cantato altri amori,
            ho seguito altri sapori,
            ho sognato altre storie,
            ho tracciato nuove traiettorie.

            Ho sconfitto molte insidie
            ho affrontato le più impervie,
            ma l'amore nel mio cuore resti tu, dal sapore di ieri,
            ma dai ricordi ancora vivi e veri.

            Il tempo non ha saputo scalfire questo amore effimero
            per il solo motivo che è un amore vero.
            Quando ti incontrerò nelle notti d'amore
            ritroverò ancora il senso e un nuovo vigore.

            Sei come il sole di pieno agosto
            illumini la stanza ed ogni angolo riposto,
            porti calore e refrigerio nello stesso istante
            perché riscaldi questo cuore e rinfreschi i ricordi, quelli più importanti.

            "... Libera il mio cuor", tu mi dicesti
            ed io a soffrir nel navigar or mi appresto,
            ma tu che il liberar chiedesti,
            libera il cuor mio dall'amor di mentite spoglie
            che tra pensieri e insanate voglie
            spariglia i giorni miei come autunnali foglie.
            Composta mercoledì 26 agosto 2009
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