Poesie personali


Scritta da: Salvatore Riggio
in Poesie (Poesie personali)

L'invidia stellare

Se solo avessi saputo che nel mondo esiste
qualcuno meraviglioso e unico come te...
Tempo fa ti avrei cercata,
ogni mare avrei navigato,
ogni monte avrei scavalcato,
ogni cielo avrei sorvolato,
persino nello spazio avrei viaggiato,
solo per poter trovare te.

Ecco...

Guarda le stelle, fallo attentamente,
osserva quanto sia mozzafiato la loro brillantezza.
Loro ci invidiano appena ci vedono, lo fanno in continuazione,
pur essendo belle già di per sé dimostrandolo col loro bagliore,
sanno che non lo saranno mai quanto la nostra amicizia.
Quanto il nostro amore.
Composta lunedì 23 novembre 2009
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    Scritta da: Salvatore Riggio
    in Poesie (Poesie personali)

    Baratro senza fondo

    L'amicizia tra donna e uomo
    per poco tempo essa resiste solo,
    col suo scorrere incessantemente
    prima o poi in uno dei due essa si tramuta in amore.
    Per colui che amerà, sarà solo sofferenza e dolore,
    ma pur di starle vicino preferirà farsi del male.
    Un male che accetta volentieri perché senza di lei
    quel che ne verrebbe di sicuro sarebbe d'intensità maggiore,
    senza il suo dolce viso, quel sorriso, quegli sguardi, quella stretta
    di mano, quegli abbracci, senza sua dolce voce che canto soave pare
    sentirebbe in sé un vuoto incolmabile e profondo.
    Allora preferisce riempirlo di quel suo amore anche non ricambiato,
    che per lui rappresenta l'unico appiglio a cui si può aggrappare
    per non sprofondare inevitabilmente in quel baratro senza fondo.
    Composta lunedì 23 novembre 2009
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      in Poesie (Poesie personali)

      Il Tempo e Noi

      Le mie mani sul tuo corpo
      come barche dentro al porto
      portano parole antiche nel tuo cuore
      come l'agonia di un passato amore.

      Segni indelebili furono i giorni nostri
      come graffiti scolpiti oggi tu li mostri
      mentre il mio eterno parlare
      disegna gli spazi angusti al tuo viaggiare.

      Freddo il vento in cima alla collina
      segna il tempo e il suo sfiorire
      evanescenze, antiche, scoppiettano sul fuoco
      di chi, più che tradir, fu fedele in loco.

      Al suo amor divino più di ogni altra cosa guarda
      il gelido mattino che nel suo fare si sparga
      mentre ognuno traccia, nel suo viaggiare indietro,
      ricordi mai assopiti nella miliare pietra.

      Taci stanotte e lasciami dormire
      perché più che l'amare è dolce il mio morire
      purché, l'estenuato corpo,
      che vita più non porta
      venga smarrito al vento
      senza l'inutile pianto in seno al suo sgomento.

      Custodi ivi resteranno
      le parole mie e lo dimostreranno
      se nella vita breve e sofferente
      è germogliato un seme da ogni mio lamento.

      La parola altrui giammai troverà respiro
      nel corpo ormai disteso e privo del suo spiro
      se tu, che il tempo mio segnerai,
      nel tuo viaggiar terreno il tempo mio rimpiangerai.

      Dispiega, così, l'immenso velo
      all'apparir dell'adorato gelo
      e accosta il tuo corpo al mio
      nell'abbraccio dell'esilarante oblio.

      Ma se riparar tu puoi, riscalda parole e corpo
      di chi, nel soffrir di te, del gioir ne è morto
      perché non siam come lo scherzar destino
      né come il sol nel ritornar mattino.

      Affidi così alla flebile speranza
      ormai rinchiusa nell'adorata stanza
      ciò che a rimpianger più non serve
      se della sua vita fu vita breve.

      Racchiudi oggi nel suo cantare
      quei desideri strani e le strane manie d'amare
      ora che il tuo cuor conosce
      la sofferenza infima dell'angoscia.

      Così, sollevare ora tu vorresti,
      nel "ritorna amor mio" tu dicesti
      ma la parodia di vita non lascia sbocchi
      a chi segnò il tuo cuore e illuminò i tuoi occhi.
      Composta mercoledì 4 novembre 2009
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        in Poesie (Poesie personali)

        Libera il Cuor mio... tu mi dicesti!

        Ho lasciato questo cuore aperto ai raggi del sole e al soffiar del vento
        con la speranza che si asciugasse di ogni tuo turbamento.

        Passano i giorni, son passati gli anni,
        ed è arrivato l'inverno con i suoi malanni,
        ma il ricordo di te è incastonato
        nelle pareti di un cuore vecchio e innamorato.

        Ho cantato altri amori,
        ho seguito altri sapori,
        ho sognato altre storie,
        ho tracciato nuove traiettorie.

        Ho sconfitto molte insidie
        ho affrontato le più impervie,
        ma l'amore nel mio cuore resti tu, dal sapore di ieri,
        ma dai ricordi ancora vivi e veri.

        Il tempo non ha saputo scalfire questo amore effimero
        per il solo motivo che è un amore vero.
        Quando ti incontrerò nelle notti d'amore
        ritroverò ancora il senso e un nuovo vigore.

        Sei come il sole di pieno agosto
        illumini la stanza ed ogni angolo riposto,
        porti calore e refrigerio nello stesso istante
        perché riscaldi questo cuore e rinfreschi i ricordi, quelli più importanti.

        "... Libera il mio cuor", tu mi dicesti
        ed io a soffrir nel navigar or mi appresto,
        ma tu che il liberar chiedesti,
        libera il cuor mio dall'amor di mentite spoglie
        che tra pensieri e insanate voglie
        spariglia i giorni miei come autunnali foglie.
        Composta mercoledì 26 agosto 2009
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