Poesie personali


Scritta da: Alessio Fabretti
in Poesie (Poesie personali)

Ieri sera

La sera s'avanza
lenta, quando il sole
stanco si tuffa nell'oceano
lontano ad Ovest
in mille vapori fumanti.
Allora guardo la mia figura
riflessa nell'acqua,
i miei calzari
il mio mantello polveroso.
Tornando sui miei passi
lasciando il mare
il mio cuore trema
guardando una scritta

"Perché non sei qui stasera?"

E ti cerco per le strade
nei volti dei passanti.
Poggio la mano sorreggendomi,
il respiro mi manca,
chiudo gli occhi e...
vedo attraverso i tuoi.

Mani sollevano il capo,
pietose, ed il selciato tiepido
attraversa le mie ossa.
Chini i visi, lieve il bisbigliare.
Una mano accarezza
il mio volto rigato e stanco.
Cerco nella memoria.
Le Tue mani sfiorano lievi
i miei occhi tergendoli
allora... ti guardo
mentre una pace profonda mi prende,
m'invade.
La bocca arida sussurra
sei... tu...
ed una fresca rugiada
bagna le mie labbra
da tanto tempo inaridite
sei... tu...
mentre il respiro m'abbandona.
Composta domenica 10 febbraio 2008
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    Scritta da: Alessio Fabretti
    in Poesie (Poesie personali)

    Lassù

    Lassù nel palazzo antico
    dietro le finestre in alto,
    chiuse le imposte
    mentre dormi sonni agitati
    lentamente il tenue chiarore
    penetra dalle fessure.
    Rischiarando lambisce le tue mani
    il tuo viso ed i
    capelli sparsi sul cuscino.
    Allora un raggio di sole
    si fa largo e sfiora lievemente
    i tuoi occhi di un alone
    luminoso svegliandoti.
    Allorché pieno il chiarore ormai
    e di luce la tua stanza,
    sei
    Lassù,
    ove, sola con i tuoi pensieri
    soffri
    ancora nel silenzio
    mentre la notte trascorsa
    rigirandoti tra le lenzuola
    intrise del tuo profumo
    non hanno dato quel
    risultato in cui speravi
    di calma e serenità.
    Ferito il fisico e il Tuo Cuore
    volgi lo sguardo al cielo
    ed... una lacrima
    riga il Tuo bel viso
    allora penserai e...
    ricorderai.
    Composta mercoledì 14 gennaio 2009
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      Scritta da: Alessio Fabretti
      in Poesie (Poesie personali)
      Ascolta ancora,
      ancora una volta con pazienza
      e, non con sussiego queste parole.
      Prendile per quelle che sono
      alle volte.

      Un velo di tristezza
      pervade la mia mente e
      lo sguardo di malinconia,
      mentre il mio cuore ferito
      cerca invano e grida
      "Amore dove sei?
      Dove sei se esisti?"

      Anima persa, non vagare
      nelle ombre del passato,
      nei ricordi di tempi ove
      sussurri, baci furtivi
      e sguardi languidi, di gioia
      colmavano, circondando di allegria
      come corone d'alloro il capo.
      Il mio cuore che cantava

      "Amore quanto sei bella.
      Amore,
      Le tue labbra vermiglie
      cercano i miei baci come
      i tuoi occhi con i colori
      dell'arcobaleno, e la tua pelle diafana,
      di olii profumati cosparsa,
      bianca come la luna
      cerca un abbraccio, e,
      lo sguardo accarezza lieve,
      avvolge e mi trascina
      in un'oblio, lontano.

      Socchiudo gli occhi ed
      una melodia prende le mie mani
      lasciandomi andare.

      Andare... Andare...
      Cerco in ogni volto,
      in ogni sguardo i tuoi occhi
      e domando...
      Sei tu?... Sei tu?... Sei tu?...
      Composta venerdì 4 settembre 2009
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        Scritta da: Alessio Fabretti
        in Poesie (Poesie personali)

        La notte

        Ho ascoltato la tua voce
        nel silenzio della notte.
        Anche se la stanchezza del giorno
        pervade le mie ossa e a nulla
        vale la leggera brezza che
        s'alza nell'ora più tarda,
        misero refrigerio nel tormento
        che s'appresta nelle pieghe
        della mia anima.

        Ho ascoltato la tua voce
        nel silenzio della sera.

        Mentre i pensieri lasciati liberi
        nel fluttuare, vagare alla ricerca
        di un posto, nelle braccia
        di chi ti ama nel silenzio
        percorrendo lo spazio infinito,
        e come le nuvole spinte dal vento
        unirsi, riformarsi e fondersi,
        così i nostri pensieri.

        Ho ascoltato la tua voce
        nel silenzio della sera.

        E, ascolto la tua voce
        nel silenzio del giorno
        che sta per nascere di la dal mare.
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          Scritta da: Alessio Fabretti
          in Poesie (Poesie personali)

          È Sera

          Cala la luce del giorno
          ed il nero mantello
          percorre velocemente
          le strade del mondo.

          È sera,
          ma i miei occhi stanchi
          vedono attraverso i tuoi.

          È sera,
          mentre trascorrono lenti
          i minuti che ci separano.

          È sera,
          e la solitudine alle volte
          sì cauta, si insinua
          nella mia mente.

          È sera.
          Tu non ci sei. Dove sei.
          Rispondi.

          È sera,
          e ti cerco continuamente
          per ogni angolo della Terra.

          È sera.
          Tutti nelle case. Si ode
          il tintinnio delle stoviglie,
          ma io son qui che aspetto.

          È sera.
          Ti aspetto come ogni sera che
          tu arrivi, col cuore in gola
          nell'attesa di rivederti e
          di riabbracciarti.

          È sera,
          e la notte è vicina.
          Ascolto il vento e
          le tue parole.

          È sera,
          quando dici
          "È Sera", desidererei
          viverla con te,
          la sera.
          Composta domenica 11 ottobre 2009
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            Scritta da: Alessio Fabretti
            in Poesie (Poesie personali)

            Quanto vorrei

            Quanto vorrei, vederti
            ed è sempre come
            un arcobaleno senza fine.

            Quanto vorrei, che il desiderarti
            è sempre come il primo istante
            quale fuoco inestinguibile.

            Quanto vorrei, carezzare
            i tuoi capelli sì da sentirne
            il tessuto rimanere impigliato
            tra le dita quale
            "sole nascente".

            Quanto vorrei, correrti incontro
            e abbracciandoti gridare al
            mondo intero "ti amo".

            Quanto vorrei, che
            il mio leggero bacio sulle tue
            labbra ti comunicasse
            il mio immenso amore.

            Quanto vorrei, sfiorare
            con le dita il tuo ovale e
            le labbra tue, così che il
            mio silenzio ed il mio sguardo
            parlassero per me.

            Quanto vorrei, che le mie braccia
            ti cingessero sì da sentire
            il tuo alito su di me.

            Quanto vorrei, che le mani tue
            accarezzassero il mio viso,
            e in un abbraccio sentire
            il calore ed il profumo
            della tua pelle.

            Quanto vorrei...
            che le parole tue dicessero
            Quanto vorrei...
            sì da sentirsi mancare il respiro
            amor mio.
            Composta venerdì 2 ottobre 2009
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              Scritta da: Alessio Fabretti
              in Poesie (Poesie personali)

              Ricordi

              La villa quieta accoglie i mie passi
              varcando i cancelli rugginosi del tempo.
              Bambini corrono gioiosi sull'acciottolato.
              Le anziane sulle panchine
              seguono, lo sguardo festoso,
              mentre le giovani mamme
              rincorrono i fanciulli giù per la scesa
              sino a una fontana asciutta d'età,
              vociando "attento".
              Scendo alcuni gradini antichi
              consunti dai passi, delimitano
              ai lati sassi,
              e una balaustra sciupata dal tempo,
              mi appoggio.
              Passo lungo il viale, gli olmi e gli ontani
              intrecciano i rami come colonne gotiche
              di una cattedrale antica;
              una cupola
              atterrata, spazzata dal vento
              e intemperie consuma.
              Uno scoiattolo si arrampica
              sul tronco, mobili gli occhi
              lanciando uno sguardo, curioso squittisce,
              fugge tra i rami.
              Distante un laghetto,
              le papere al largo giungono alla riva,
              i piccoli in processione seguono.
              Una panca di pietra mi alloggia.
              Il liscio marmo racconta
              tempi lontani e una scritta:
              divus caesar ornavit.
              Chiudo gli occhi e penso.
              Odori di terre lontane:
              sandalo e spezie giungono,
              una vasta distesa sabbiosa,
              e una palma abbracciano i miei pensieri.
              Composta lunedì 23 novembre 2009
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                Scritta da: Alessio Fabretti
                in Poesie (Poesie personali)

                Solitudine

                I volti nelle strade.
                Persone che corrono, ti urtano, non guardano, fretta.
                Le vetrine colorate,
                occhi curiosi che si soffermano
                su luci ormai intermittenti.
                Basta guardarsi intorno
                e percepisci in una anziana signora
                vestita di stracci il suo dolore
                che all'angolo di una strada tende la mano.
                Un cane cha abbaia, ti distrae un attimo.
                Solitudine.
                Anche in sorriso breve
                o nel banco la donna chiama
                offrendo la merce ad un buon prezzo lo avverti.
                Solitudine.
                Come una torre altera all'orizzonte
                su un deserto battuto dal vento.
                Solitudine.
                Al centro di tutto questo tra mille suoni
                e vociare di persone
                ascolto il vento e le tue parole e non sono solo.
                Composta martedì 3 novembre 2009
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                  Scritta da: Alessio Fabretti
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Notte di settembre

                  Un silenzio profondo a me intorno,
                  mi avvolge e chiude gli occhi miei.
                  Son qui che in questa quiete
                  neppur sento il battito del cuore mio.

                  Ora son qui vicino a te,
                  a te che in questo istante
                  hai sussurrato il nome mio
                  e mi hai chiamato.

                  Il tuo pensiero è
                  come una nuvola celeste
                  che lampeggia
                  scompare e si dissolve in
                  una miriade di frammenti,
                  un pulviscolo brillante che
                  come pioggia sembra inondarmi
                  ed il mio cuore canta la tua musica,
                  mentre dissolve poi la mia persona
                  vola verso di te che a me tendi la
                  tua mano.
                  Composta venerdì 6 novembre 2009
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                    Scritta da: Giulia Guglielmino
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Quel parchetto

                    Ho aspettato a lungo. Non mi davo pace.
                    Sentivo solo il rumore dei ricordi,
                    che facevano eco nella mia anima ora così vuota.

                    Sola, chiusa nella mia macchina
                    in un parchetto mi riportava indietro col tempo.
                    Mi sentivo come chi nel deserto cammina per giorni
                    ed arriva ad un punto in cui immagina un'oasi.

                    Ti vedevo arrivare solo nella mia mente,
                    ti vedevo mentre mi guardavi con il tuo sguardo pieno e di ghiaccio.
                    Ti immaginavo così: vicino e rassegnato.

                    Ma bastava il motore di qualche auto che passava alle mie spalle
                    che la visione di te scompariva all'istante.
                    Ed ecco quei battiti del cuore così accellerati...
                    Ma erano macchine sconosciute e proseguivano dietro me il loro percorso.

                    Respiravo lentamente per tenermi calma.
                    Sentivo che la tua assenza sarebbe stato il tuo ultimo e silenzioso addio.
                    Ho aspettato a lungo, e ancora non mi do pace.
                    Non posso mettere da parte la speranza di vederti tornare da me ora né mai.
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