Poesie personali


Scritta da: criscri
in Poesie (Poesie personali)

Lipizzano

D'equina, innata regalità or  t'ergi
criniera ch'a baciar s'appressa il vento
dell'orgogliose tue falcate 'l prato aspergi
negli zoccoli recando un antico sentimento.
Arde 'l cavalier nel suo amorevole condurti
cesello di natura in terra immacolata di Slovenia
il guardo dello spettator sempre disia sedurti
incantato a te rivolgesi dagl'occhi come in soave nenia.
Canuto, marron o di grigior madido possiedi 'l manto
ai tuoi figliol puledri dolcemente avvinto
in guisa di trotto o di galoppo 'l correr tuo doni in canto
a chi a' nitriti tuoi s'abbevera dall'emozione spinto.
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    Scritta da: criscri
    in Poesie (Poesie personali)

    Girandole

    Se d'incompribil vastità 'l guardo tuo troneggia
    librarsi lascial d'esplorar festante
    novel vergar dal cor all'uran echeggia
    di inesauribil pneuma e anco costante.
    Mai dell'arcan svelarsi scorgerai le girandole
    che madide son del suon delle dolci mandole
    che su ogne alma adagiasi di particular carezza
    e ne suscita l'ancor intonsa e gravida bellezza.
    Celansi esse nel gorgoglio del primitivo mare
    ove tra ittiche creature componesi e sussurri di lampare
    o da bizzarri e  alpini intarsi di neve montana
    sulle cui vette svelasi  ogne sembianza più ch'umana.
    Corteggian passione non meno che intelletto
    e il peregrinar scostante affascinano ancorchè imperfetto
    amale e in fattezze le rivedrai sempre rinnovellate
    queste girandole che vocazion serban d'esser incantate.
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      Scritta da: criscri
      in Poesie (Poesie personali)

      riso

      Di chicchi 'l prelibato prodigio effondesi
      festante e prelibato concerto in antro di fondine
      di vergine biancor germoglia e offresi
      e' l palato seduce di soavità senza fine.
      Or dell'antica Cina lo scorgi or di culla vercellese
      di natura e culinario universo è vanto
      per poveri e opulenti è sapor cortese
      e l'aroma suo l'aere avvolge in gran canto.
      Di seppie compagno oppur di zafferano
      esile  è da sciogliersi in delicata mano
      gusta allor uomo un sorso di celestial riso
      e la bocca tua scoprirà un picciol paradiso.
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        Scritta da: criscri
        in Poesie (Poesie personali)

        De' matematismi

        Assumon le forme armoniose movenze
        ch' in guisa scorgi di parabole e circonferenze
        vola 'l mental travaglio in indiavolate cifre indefesso
        dal cosmo del finito numero a quel del complesso.
        Ondeggi pitagorici, euclidee suggestioni
        ritratto son di quantità delle reali estensioni
        chè quant'intorno giace più e più ancor brilla
        se del misurarlo su d'esso adagi la scintilla.
        E peregrinasi allor tra ellissi e circolarità
        che amici più rendon i pianeti e le lor beltà
        spose son algebre e geometrie in altar di scienza
        e complici germoglian studi di funzioni
        e fascinosi campi d'esistenza.
        Rivelasi il cosmo in tutto 'l suo spumeggiar naturale
        da teoria di relatività avvinto e calcolo infinitesimale
        più non vi son angoli ch'incerti sien  e profani
        se legger li vuoi attraverso gli assi cartesiani.
        Aggiunger o sottrar, divider o moltiplicare
        il matematico idioma sempre ti saprà aiutare.
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          Scritta da: Joseph Zicchinella
          in Poesie (Poesie personali)

          L'accento diverso

          Il profumo dell'ulivo si confondo col mare
          quello scoglio riposa e di te sa qualcosa.
          Il ritorno, una festa, una strada, una chiesa, un amico lontano
          un pranzo infinito che adesso mi sembra un po' strano.
          Bambini che giocano ed il gioco è col verso, ma uno di loro ha l'accento diverso.
          È un destino comune che si rinnova nel tempo,
          anch'io avevo un amico, d'estate, con l'accento diverso.
          Poi, d'improvviso arriva la tua mano, che ritrovo più vecchia
          ma il cuore è lo stesso di una mamma che aspetta.
          Nella mano una carta che ha cambiato colore
          frutto d'anni di sacrificio e sudore
          la mia mano ritraggo, vorrei rifiutare
          ora ho bisogno solo di questo cielo e di questo mare.
          Poi la luna è la stessa, la possiamo guardare, insieme, dal posto dove devo ritornare.
          Nel viaggio m'accorgo che quella carta tu, me l'hai data lo stesso
          è nella tasca di quel bambino
          con l'accento diverso.
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            Scritta da: Alfio Tetto
            in Poesie (Poesie personali)

            Limbo

            Certi momenti della vita trascorrono in un limbo!
            L'attesa senza saper di aspettare.
            Né un passo indietro, né un passo avanti.
            inconsapevolmente ottuso e cieco.
            Gradualmente solo.
            Ipocritamente e falsamente fingo chi forse sono stato, e chi vorrei essere.
            Silenzioso apro gli occhi e comprendo ciò che già la coscienza sapeva,
            silenzioso li richiudo per far finta di nulla e mentre ancora decido... sono al tavolo da solo, anche oggi!
            Composta lunedì 10 agosto 2015
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              Scritta da: Alfio Tetto
              in Poesie (Poesie personali)

              Selene

              In una luce di Selene, appiattita, sbiadita, in una luce squartata; e l'odore turchese e ramato di salsedine.
              Il cielo è di passaggio, antico e appena nato, il vento è lieve, di salsedine ramato.
              Attendo disonesto il tempo che brandisce il mio tempo per imbroglio, e non confesso facili sorrisi a soggetto, sotto una luce di Selene, sbiadita e senza pathos.
              Composta domenica 31 luglio 2016
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                in Poesie (Poesie personali)

                Tempesta di mare

                In piena calura
                ci vorrebbe un rinfresco
                davvero speciale
                e dinanzi mi appari
                Sirena del mare
                sulle cui dolci onde
                è bello veleggiare
                al suono di quel canto
                che t'invita a sognare
                e all'istante la mente
                comincia a vaneggiare.
                Dall'azzurro cristallino
                delle profondità marine
                sotto un sole sfavillante
                sali pure sulla barca
                ma appena ti tocco
                è tempesta marina.
                Alla mercè dei flutti
                per la furia dei venti
                mi rimetto a distanza
                e ritorna la calma...
                conviene verseggiare!
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                  Scritta da: Marilisa Menegatti
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Rabbia

                  La rabbia
                  è solo una coscienza celata
                  in una vita di negazioni.
                  Le menti ribelli
                  vengono assopite
                  per esser gestite.
                  La follia
                  è una condizione.
                  Un limite umano
                  soffocato dal sistema.
                  La violenta sensazione
                  d'esser infermi
                  privi di logica e senso.
                  Resta l'oblìo
                  in questa testa
                  resta la violenza insensata
                  per assopirmi.
                  E di me
                  rimane
                  il nulla
                  come nubi dissolte
                  tra montagne innevate.
                  Composta sabato 18 agosto 2018
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Quattro mura

                    Solo
                    Tra quattro mura
                    Una stilla giace sulla sabbia

                    Buio
                    Tra quattro mura
                    Riecheggia il silenzio nelle vuote stanze

                    Perso
                    Tra quattro mura
                    Osservo da lontano una fiamma smarrita
                    Forse mai provata

                    Freddo
                    Tra quattro mura
                    Il tepore di un sole passato si va spegnendo
                    Assaporando il bianco della luna

                    Triste
                    Tra quattro mura
                    Gocce sulla vecchia scala color di foglia
                    Ma lacrime sulla mia pelle

                    Inesorabile
                    Tra quattro mura
                    Mi struggo nell'attimo di una scintilla
                    Mentre la piuma scorre lenta sulla tela

                    Silente
                    Tra quattro mura
                    Vento disperso tra i boschi
                    Che trova nell'eterno dolore la sua fine

                    Inerme
                    Tra quattro mura
                    Gabbia o fortezza
                    Loculo dei miei pensieri

                    Vuoto
                    Tra quattro mura
                    Un guscio senz'anima
                    Nel futile opporsi
                    All'incessante scorrere dei grani

                    Stanco
                    Tra quattro mura
                    Cuor che non trova dimora
                    Rincasato nel grigiume
                    Dopo l'ultimo diniego

                    Vecchio
                    Tra quattro mura
                    Lasciato trasportare dal tempo
                    M'abbandono alle stagioni
                    Nelle mani dell'aere

                    Fine
                    In quattro mura
                    Sipario.
                    Composta sabato 4 agosto 2018
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